Cagliari, ecco chi ha progettato il nuovo stadio

Nuovo stadio di Cagliari: autori del progetto, modelli, nodi sul tavolo

Lo stadio di Cagliari

Lo stadio di Cagliari

E’ il prossimo passo, molto atteso, sulla strada (ancora lunga ma ormai tracciata) verso il nuovo stadio del Cagliari e di Cagliari, al posto dell’attuale e vetusto Sant’Elia. Dopo la dichiarazione di pubblico interesse del Comune di Cagliari e il via libera della Regione Sardegna, tutti attendono il progetto definitivo della società del presidente Tommaso Giulini, il quale ha appena auspicato “che arrivi entro fine 2016 la variante al piano urbanistico comunale”.




LE TAPPE. Su come dovrebbe essere il nuovo stadio (qui tutti gli articoli sul tema) si sono già espressi istituzioni, club, plastici, video e tutto ciò che ha aiutato ad elettrizzare un ambiente conscio di come non sia una chimera, ma qualcosa di visibile nitidamente all’orizzonte. L’inizio dei lavori nel 2017, la stagione alle porte come ultima da disputare nell’attuale Sant’Elia, la questione stadio provvisorio da risolvere al più presto per evitare di trovarsi impantanati sul più bello.

CACCIA AL MAIN SPONSOR. Solo al momento della presentazione del progetto definitivo si saprà concretamente che stadio avrà il Cagliari, perché in linea teorica qualcosa può ancora cambiare, relativamente a budget (si lavora con i potenziali sponsor, compreso quello che potrebbe essere il principale), interventi, strutture, attività (commerciali e non) e quant’altro. In tutto ciò, ovviamente, il fattore economico è quello prioritario, e le parti non lo hanno mai nascosto.




La lista degli impianti affianco a quello cagliaritano

La lista degli impianti affianco a quello cagliaritano

CHI HA PROGETTATO? – Non è mai stato nominato e reso noto chi abbia progettato il nuovo impianto del capoluogo, cosa discretamente insolita trattandosi di una nuova opera non certo trascurabile. Sarà (ed è stata) quindi la JSK Architekci a curare la parte progettuale. Fondato da Zbigniew Pszczulny e Mariusz Rutza, il gruppo si è evoluto soprattutto nel contesto tedesco e polacco. Uffici, complessi residenziali, centri commerciali, alberghi, centri congressi e terminal aeroportuali sono il fulcro dell’attività della JSK Architekci, che però ha una notevole esperienza anche in fatto di stadi. In quelli di Breslavia (Wroclaw) e Varsavia (Stadion Narodowy, ospitò il Balotelli show di Germania-Italia) si giocò Euro 2012, ma nella lista troviamo gli impianti di Ankara, Antalya e Istanbul (Turchia), Sumquaiyt (Azerbaigian), Kaluga (Russia), Nairobi, Mombasa ed Eldoret (Kenya). Cagliari, così, si unirà alla lista.

L'impianto di Lodz

L’impianto di Lodz

QUANTA DISCREZIONALITA’? – Uno dei temi caldi è stato quello relativo alla possibilità di aumentare la capienza dai 21.000 dichiarati, sulla spinta dell’opinione pubblica e di qualche parere “pesante” (vedi Gigi Riva) che Giulini è parso voler accogliere. Si vedrà in futuro se ci siano margini per accontentare chi sogna un impianto da 25-30.000 posti, ma soprattutto quanto margine di manovra abbia il Cagliari sulla progettazione (e poi edificazione), o se invece sia ancora legato a B Futura. Impossibile fare riferimento agli stadi di Breslavia e Varsavia (il Narodowy costò 400 milioni e ha quasi 60.000 spettatori), più simile appare l’impianto di Sosnowiec, mentre nell’ottica di un ampliamento il riferimento potrebbe essere lo stadio di Lodz, che ha una capienza di 33.000 spettatori.

Lo stadio di Sosnowiec, molto simile al nascituro stadio di Cagliari

Lo stadio di Sosnowiec

B FUTURA, CAGLIARI PIONIERE. Il Cagliari Calcio, come noto, si è affidato a B Futura (come Pescara, Crotone, Avellino, Varese, Frosinone, Cittadella) per portare avanti l’iter che gli darà il primo stadio realizzato con la nuova legge sugli stadi. La certezza dell’iter amministrativo è infatti prerogativa della struttura di B Futura, che porta all’edificazione di stadi da 10.000-20.000 spettatori (costo compreso tra i 1.000 e i 2.000 euro a posto) tramite project financing o concessione, con vari strumenti di accesso al credito (il Cagliari non fa eccezione, tra risorse comunali, regionali e private) e perseguendo l’obiettivo di funzionalità, sicurezza, connettività, accessibilità, impatto ambientale ed interazione tra i tifosi. Le fonti di ricavo andranno da quelle tradizionali (biglietti e abbonamenti) alle alternative (sponsor, naming rights, catering, museo, merchandising ecc.), fino a quelle che esulano dall’attività sportiva in senso stretto, per un impianto sempre aperto. Il tutto elevando di conseguenza lo standard di sicurezza dell’impianto, l’appeal del brand anche a livello televisivo, il tempo di permanenza dei tifosi (e non) e il numero di occasioni di incontro all’interno dello stesso.

Fabio Frongia

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