I 30 motivi per cui dovrebbe esistere la Nazionale sarda

Uno sguardo ironico sulla questione

Un'esultanza di Marco Sau, eventuale bomber dei quattro mori

Un’esultanza di Marco Sau

Abbiamo tifato un’isola molto più disabitata della nostra di nome Islanda, ci siamo immedesimati nel San Marino offeso da Thomas Muller. Da anni l’idea di una Nazionale sarda sollazza i più romantici tra i calciofili. Tra chi ci crede davvero, chi lo sogna con poche speranze e chi invece è fedelissimo ai colori azzurri, la discussione ha spesso animato le settimane di pausa del campionato. Noi ci crediamo, da sempre (con tutte le premesse del caso: LEGGI QUI). Ma stavolta abbiamo deciso di affrontare la questione scrollandoci di dosso la politica o altri pensieri profondi, abbandonaci solo al gusto dell’ironia. Ecco allora i 30 motivi per cui la Sardegna dovrebbe avere una propria Nazionale.




1. Perché sarebbe interessante vedere cagliaritani e sassaresi tifare la stessa squadra, o sassaresi e olbiesi, o sassaresi e altri sassaresi.

2. Perché Bernardo Mereu sarebbe il nostro Marcello Lippi.

3. Perché saremmo gemellati con l’Islanda.

4. Perché fondamentalmente, quando il campionato è fermo e gioca l’Italia anziché il Cagliari, degli azzurri non frega niente a nessuno. E guai a chi dice il contrario.

5. Perché il Cagliari metterebbe a rischio infortunio tutti coloro i quali vengono convocati nelle altre nazionali.

6. Perché sarebbero sempre sconfitte onorevoli come l’Italia del rugby.

7. Perché nella maggior parte delle squadre sarde dilettantistiche sono abituati a giocare senza essere pagati.

8. Perché Piraino sarebbe il nostro Tavecchio.

9. Perché Egidiangela Sechi e Mariangela Lampis in collegamento da bordocampo se le sognano in Italia.

10. Perché la partita contro il Marocco sarebbe vissuta dai cagliaritani come un vero e proprio derby.

11. Perché i sassaresi hanno già fatto richiesta per fare la loro nazionale.

12. Perché quando ci sarà da decidere dovremmo litigare e non concludere niente anche sul colore della maglia, lo stemma, l’inno, l’allenatore, il modulo, l’abito delle cerimonie, la lingua ufficiale.

13. Perché la nostra bandiera, la prima a cui pensiamo, è quella con i quattro mori.

14. Perché Bonucci e Chiellini, in fondo, non li sopporta proprio nessuno.

15. Perché No Potho Reposare sarebbe l’inno più bello del mondo.

Bernardo Mereu, il nostro Marcello Lippi (foto di Anastasia Deiana)

Bernardo Mereu, il nostro Marcello Lippi (foto di Anastasia Deiana)

16. Perché Giuseppe Mastinu merita di giocare un mondiale.

17. Perché la storia dei tre fratelli Mancosu in Nazionale sarebbe la più romantica tra tutte.

18. Perché abbiamo dovuto far finta di capirne di basket per provare un minimo di spirito identitario.

19. Perché attualmente passeremo alla storia per essere la prima Nazionale senza uno stadio in una superficie di 24.100,02 Km quadrati.

20. Perché il Nuraghe Losa sarebbe la nostra Coverciano e per prendere il patentino non dovremmo più attraversare il Tirreno.

21. Perché anche se sei di Lanusei puoi avere chance di convocazione.

22. Perché USAI, LECCA, BELLU, PILLITTU, NIEDDU, PIU, RICCIAU, FAIS, MEDAS, PULIGA, DELUSSU sarà per sempre il nostro Albertosi, Martiradonna, Zignoli…

23. Perché Murru viene sempre convocato dalla Nazionale Azzurra Under 21, faremmo un favore anche a loro.

24. Perché abbiamo dato all’Italia Antonio Gramsci, Grazia Deledda, Francesco Cossiga, Enrico Berlinguer e veniamo ricordati per Marco Carta, Valerio Scanu e Valeria Marini.

25. Perché a Gianfranco Zola nel ’94 fu preferito Roberto Baggio su una gamba sola.

26. Perché da buoni sardi saremmo così gelosi delle convocazioni che il periodo delle grandi faide tornerebbe in voga.

27. Perché Javier Pastore sarebbe l’oriundo perfetto.

28. Perché siamo così isolati che le partite in casa le vinciamo tutte per abbandono degli avversari.

29. Perché pistoccu e Nutella sarebbe la vera colazione dei campioni.

30. Perché nei poligoni sull’isola si spara l’80 per cento di tutte le bombe che si fanno esplodere in Italia, il restante 20 per cento si è perso da quando Pusceddu non gioca più.

Oliviero Addis, Roberta Marongiu e Stefano Sulis




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