Brilla la stella di Sofiane: “Grazie al Lanusei e a Hervatin”

Il talento francese che si ispira a Neymar si racconta: “A Lanusei la gente è stupenda, sogno di diventare un professionista”

Sofiane Ahmed-Kadi (foto: Giorgio Melis)

Sofiane Ahmed-Kadi (foto: Giorgio Melis)

Arriva con un cappellino che non gli nasconde la faccia. Sofiane Ahmed-Kadi, diciannovenne talentuoso centrocampista francese in forza al Lanusei, visiera girata e un sorriso rivelatore di un leggero imbarazzo da primo giorno di scuola. Eppure, se l’aspetto è quello di un ragazzo della sua età, la saggezza che trapela parlandoci sembra appartenere a un principe. A un Petit Prince.

Nasce a Lione da una famiglia di origini algerine e il calcio entra ben presto a far parte della sua vita: a 4 anni inizia a dare i primi calci a un pallone che da lì in avanti resterà al centro del suo mondo. Dagli 8 ai 16 anni gioca nelle giovanili del Lione, poi dopo un anno di esperienza in una squadra poco distante, arriva l’occasione di giocare in Italia, la chiamata della Virtus Entella: “Sono venuto in Liguria con mia madre e mi hanno fatto un provino di 3 giorni. Poco dopo ho ricevuto una telefonata, mi avevano preso“. Sofiane a Chiavari trascorre due stagioni, anni importanti per la sua maturazione, anche perché gli eventi non sono stati sempre dalla sua parte. “Nonostante il mister mi facesse complimenti e dicesse che fossi pronto, non giocavo. Non è stato facile accettare questa situazione, non capivo perché alle sue belle parole non corrispondessero le scelte in campo. Ho imparato ad andare avanti, capendo col tempo che queste cose fanno parte del calcio“.




Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle

Nonostante la lunga attesa per poter essere tesserato dal club ligure e il rapporto contraddittorio con mister Castorina, Sofiane deve tanto a quell’esperienza con la Primavera e nel secondo anno anche a contatto con la prima squadra, dove ha potuto respirare il profumo del professionismo. “Se c’è qualcosa che sogno più di tutto è un contratto da professionista, sarebbe magnifico, penso a mio padre e a quanto sarebbe fiero. Solo allora potrò dire di essere un giocatore vero“. Dell’esperienza ligure sono rimaste tante amicizie che durano ancora, in particolare quella con Cheick Keita, fresco di trasferimento al Birmingham di Zola. “Sono molto contento per lui, se lo merita. Ci siamo conosciuti in occasione dei primi provini – confessa – e ci ha legato da subito la passione per Neymar“. Un filo rosso particolare sembra legare i giovani prospetti dell’Entella alla Sardegna: un altro amico di Sofiane, Ibrahima Pape Sene, è oggi un giocatore della Torres, mentre a Olbia gioca Maarten Van der Want, portiere olandese transitato dalla formazione ligure.

Da qualche mese il giovane centrocampista francese si è trasferito a Lanusei, una realtà che non conosceva. “Sinceramente – dice – non mi aspettavo un livello così alto in Serie D” e continua: “Non è stato semplice ambientarmi in una realtà così diversa, ma l’accoglienza della gente è stata unica e ora qui sto benissimo”. Con i compagni il rapporto è ottimo, sia con quelli che ha salutato (e non senza dispiacere), sia con i nuovi. Divide l’appartamento con Federico Bonu e Pietro Ladu (al quale augura di tornare presto in campo per dimostrare tutto il suo valore) ma è con Christ, fresco di provino al Cagliari, che passa la maggior parte del tempo lontano dal rettangolo verde, a casa del giovane ivoriano e della tutrice Marta. Quasi una famiglia allargata per Sofiane che racconta con un sorriso il “sollievo di sapere che ci sono persone con le quali condividere la giornata“.

Il Lanusei ha trovato la giusta dimensione dopo la sessione di mercato invernale e le ultime tre sconfitte non ridimensionano la compagine biancorossoverde: “Contro il Rieti c’era poco da dire, hanno meritato la vittoria, ma contro Monterosi e L’Aquila abbiamo giocato alla pari e ci dispiace non essere riusciti a fare risultato“. Domenica non si gioca, il Lanusei avrebbe dovuto affrontare il Foligno, escluso dal campionato e donatore di tre punti in classifica a tutte le avversarie in calendario. Per il Lanusei significa allungare sino a quota 28 punti, mantenendo la distanza di sicurezza dalla zona playout: “Per la mole e il volume di gioco che riusciamo a esprimere meriteremmo una posizione dal 7° al 9° posto in classifica. Non dobbiamo accontentarci di stare poco sopra la zona salvezza” è la sfida lanciata dal giovane transalpino.




Condottiere del bel campionato sinora disputato è il tecnico turritano Gianluca Hervatin, al quale Sofiane riconosce di dovere tanto: “È l’allenatore che speravo di incontrare. Dopo l’esperienza a Chiavari avevo bisogno di qualcuno che credesse in me e me lo dimsotrasse. Mi ha preso sotto la sua ala protettrice e mi ha dato la fiducia necessaria. È stato fondamentale“.

Bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno può dare

Sofiane ed Hervatin, in un abbraccio dopo la vittoria contro il Foligno

Sofiane ed Hervatin, in un abbraccio dopo la vittoria contro il Foligno

E il tecnico di Porto Torres ha assecondato le doti e le qualità del giocatore riuscendo a inserirlo in moduli che sembrano fatti apposta per lui. Che sia il 4-3-1-2 o il 4-3-3 Sofiane, un’aurea di eleganza quando ha la palla al piede, riesce sempre a dare il meglio di sé: “Sono un centrocampista offensivo, non riesco a chiudere dietro, anche se dovrò imparare a fare tutto per essere più completo possibile“. Quello di trequartista è senza dubbio il suo ruolo preferito perché adora correre per il campo senza dare punti di riferimento. Un po’ come quando contro il Foligno, al 94′ ha trovato la forza di sprintare e dribblare avversari e la lucidità di segnare chiudendo la contesa. Solo una delle perle confezionate in stagione: 7 gol e 4 assist un bottino di tutto rispetto che ne evidenzia il ruolo di assoluto protagonista nello scacchiere biancorossoverde. “Ma il merito è anche dei miei compagni, in particolare devo dire che ho un feeling particolare con Tommaso Papini, quando giochiamo insieme ci completiamo bene“. Gli elogi, per la verità, arrivano per tutti: da Di Maio a Pisanu, passando per Bonu e Ladu.

Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità!

Ama l’Italia e la passione calcistica del Paese. “Qui la gente viene a tifare per te in qualsiasi categoria si giochi e ti fa sentire un professionista. Vedere così tanta gente al campo che ti sostiene a prescindere dal risultato è già una vittoria. A Lanusei, poi, nessuno ti fa sentire la pressione e questo è molto bello“.  Le sue giornate trascorrono tra musica, serie TV, partite a carte e alla Play, chiacchierate e the con gli amici, “quasi sempre a casa di Marta“. La testa, però, è sempre rivolta alla domenica: “Ogni settimana lavoro duramente aspettando il giorno della partita, che per me è come un regalo“.

Insegnami l’arte dei piccoli passi

Sembra più grande della sua età quando spiega come la differenza, nella carriera di un calciatore, la faccia prevalentemente la testa. E lo si capisce anche quando gli si riporta dell’interesse di altre società nei suoi confronti: “Ne sono ovviamente felice, ma preferisco che a occuparsene sia il mio agente. Io mi devo concentrare su altro“.

Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua

Sofiane cerca la prospettiva giusta per trovare la sua e, perché no, poter tornare un giorno al Lione. Anche se, alla richiesta di provare sognare in grande, preferirebbe giocare in Serie A o nella Liga Spagnola, magari nella sua squadra del cuore, il Barcellona. Intanto conta i giorni che lo separano dalla visita dei suoi cari. “Sarà un’emozione unica poter giocare davanti a loro“.

Roberta Marongiu

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