Aru: “Non potevo mancare al Giro del Centenario”

“Io e Nibali siamo amici ma in corsa non ci risparmieremo”

Fabio Aru

Fabio Aru

Prosegue il percorso di avvicinamento di Fabio Aru al Giro d’Italia, obiettivo primario della sua stagione dopo un 2016 non semplice. Il ciclista villacidrese, leader dell’Astana, ha rilasciato un’intervista a “Io gioco pulito” , dove ha descritto sensazioni e ambizioni in vista di un anno fondamentale per la sua carriera.




“La partenza dalla mia Sardegna del Giro del Centenario – ha affermato Aru – è davvero una bella cosa. Non potevo non essere al via per quella che rimarrà certamente un’edizione storica della Corsa Rosa. E poi, pensare che con i miei risultati possa aver contribuito almeno in parte a questa Grande Partenza dalla mia Isola, mi inorgoglisce tanto. Affronterò per la prima volta Nibali (passato alla Bahrein Merida ndr) da avversario: tutti sanno che siamo amici ma quest’anno corriamo in due squadre diverse e in corsa saremo avversari e non ci risparmieremo”.

L’Astana ha puntato fortemente su di te, senti questa pressione?

“La mia squadra crede tanto in me e ne sono fiero. Non sento particolarmente la pressione da fuori perché io caratterialmente, chiedo sempre molto a me stesso e quindi essere il leader unico è solo una conferma del fatto che devo fare bene, per me e per tutti i miei compagni e tifosi. La squadra è quasi decisa ma saranno, come è giusto che sia, i direttori sportivi ad avere l’ultima parola.”

L’Aru che torna al Giro dopo i due podi del 2014 e 2015 e un 2016 difficile è un atleta diverso? In che cosa l’esperienza del Tour ti ha cambiato?

“Di certo le esperienze ti segnano e ti fanno crescere. Tanto più le sconfitte, da cui si impara molto di più che dalle vittorie. Ma non credo di essere un atleta diverso: l’esperienza al Tour dello scorso anno è stata molto utile sotto tanti aspetti e ci tornerò presto per provare a fare bene. Per quanto riguarda il Giro credo che ci saranno una quindicina di atleti in grado di fare molto bene in classifica per cui la sfida sarà molto aperta. Il percorso è difficile e ci sono anche due cronometro che non agevolano gli scalatori come me, credo però che ci sarà da lottare ogni giorno”.

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