Cagliari, niente di nuovo sotto il sole

L’analisi sui rossoblù dopo la sconfitta interna contro il Torino

Sau in azione contro il Torino (foto: Gianluca Zuddas)

Sau in azione contro il Torino (foto: Gianluca Zuddas)

Ancora il Torino, ancora Ljajic e il “Gallo” Belotti. Stavolta il Cagliari incassa tre gol dai granata, otto se consideriamo nel complesso il doppio confronto. Non è stata una gara totalmente a senso unico come quella dello “Stadio Olimpico Grande Torino” (5-1 in favore del Toro) ma le osservazioni da fare in merito alla prestazione rossoblù sono similari, oramai trite e ritrite.

LA SOLITA LITANIA – E’ diventato stucchevole sottolineare quanto questa squadra sia costantemente in balia degli episodi. Dopo un inizio piuttosto compassato e il vantaggio su rigore, il Cagliari ha comunque provato a far male agli uomini di Mihajlovic. Poi la perla di Ljajic: da lì, il buio. Il Torino ha tenuto sovente le redini della gara, fino a trovare il vantaggio con Belotti. Isolani attoniti dall’uno-due torinese. Gli ospiti firmano anche il tris e solo nel finale i cagliaritani, galvanizzati dalla verve di Han, hanno infiammato la gara provando addirittura a rimontarla, forti del vantaggio numerico. Ma perché non infondere ben prima così tante energie e cotanto spirito?




SQUADRA DISSOLTA – Nonostante la libertà mentale e le condizioni favorevoli scaturite dalla vittoria di Palermo, questa squadra dimostra ancora una volta di essere maestra nel sciogliersi come neve al sole. Manca qualcosa nell’impianto di questa squadra, sotto tutti gli aspetti. Il canovaccio è il solito: non appena i sardi incontrano una squadra a trazione anteriore e qualitativamente superiore, ecco che le difficoltà si palesano in un attimo, vedi Inter e Torino. Con la Lazio, solo un avversario opaco e non al meglio delle sue possibilità ha evitato il riproporsi del copione, complice una squadra non esattamente votata all’attacco.

IL CAMBIO BORRIELLO-FARAGO’ – Tra i momenti chiave della gara, molti – Rastelli compreso – vedono nel cambio (forzato) tra Borriello e Faragò come la chiave di svolta negativa della partita. Il nocchiero di Torre del Greco aveva davvero altre soluzioni? Posto che Farias non aveva 60′ nelle gambe, sarebbe stato stato un parziale rischio lanciare immediatamente nella mischia il giovane Han. Ovvio, col senno di poi è facile pensare al gol segnato dall’attaccante nordcoreano e che c’era poco da perdere ma la situazione di equilibrio dell’incontro suggeriva prudenza, seppur non sia bastato nemmeno questo per evitare la sconfitta.




OBIETTIVI DIVERSI? – Uno stizzito Rastelli ha affermato in maniera netta di non aver mai parlato di decimo posto. Il presidente Giulini, invece, ha auspicato in una posizione entro il dodicesimo piazzamento. Il Torino ora è andato a +9 e ieri sarebbe stata un’occasione davvero ghiotta per ridurre drasticamente il gap. Ora il Chievo dista 3 lunghezze e domenica prossima sono proprio i clivensi ad approdare al Sant’Elia. Qual è il vero obiettivo dei sardi? Chiudere la stagione limitando i danni o puntare davvero a una posizione più affascinante? La palla passa a Massimo Rastelli: sabato alle ore 15 potrà dare una risposta a questo quesito.

Mattia Marzeddu

.

.

Commenti Facebook


Facebook
Facebook
Twitter
Visit Us
Follow
Google+
YouTube
Instagram

Lascia un commento