Dinamo, Devecchi: “E chi si muove? Ma nei giudizi serve equilibrio”

Le parole del capitano dopo la fine della stagione: “Continuità e serenità, questi gli ingredienti fondamentali”

Jack Devecchi (foto: Gianluca Zuddas)

Jack Devecchi (foto: Gianluca Zuddas)

Intervistato da La Nuova Sardegna, il capitano della Dinamo Sassari, Giacomo “Jack” Devecchi, guarda avanti ed è pronto per l’ennesima stagione in biancoblù. Nessuna intenzione di lasciare la squadra che ormai da anni guida sul campo, vedendo passare tanti gruppi e tanti compagni. «Ho un altro anno di contratto, ma ancora non abbiamo fatto le classiche chiacchierate di fine stagione. Sono a Sassari da 11 anni e non vedo un solo motivo per pensare di andare via».

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« preferito come tutti i miei compagni essere ancora a lavoro per preparare una serie dei playoff – dice Devecchi a La Nuova Sardegna – Ma lo sport è questo, non si può pensare di arrivare sempre sino in fondo. Siamo arrivati al quarto di finale contro Trento piuttosto scarichi. Di fatto non siamo mai entrati davvero in questa serie. Un vero peccato. In questa stagione non siamo partiti bene, perché quando cambi tutto poi serve tempo per trovare la chimica giusta. Ci siamo trovati a dicembre praticamente con un piede nella fossa e da quel momento in poi siamo stati molto bravi a risollevarci: abbiamo fatto gruppo, siamo cresciuti e siamo riusciti a fare una striscia importante di vittorie. Abbiamo speso tanto per rimetterci in corsa su tutti gli obiettivi, la Champions ci ha portato via tante energie e nel finale l’infortunio a Trevor Lacey, che aveva iniziato a trascinarci, ha pesato tantissimo. Siamo arrivati con le gomme sgonfie, non siamo mai riusciti a giocare al nostro livello. Il fatto di avere perso all’ultima giornata il fattore campo per i playoff ci ha dato un altro colpo, poi ci siamo ritrovati di fronte una Trento molto più fresca, che durante la stagione ha speso molto meno di noi in termini di energie e che arrivava da un girone di ritorno in cui non ha praticamente mai perso. È andata così».

Nessun dubbio sulla valutazione da dare alla stagione appena conclusa. «Secondo me è assolutamente positiva – continua Devecchi, come si legge su La Nuova Sardegna -. Capisco la delusione per l’eliminazione repentina dai playoff, ma ho sentito parlare di fallimento e non sono d’accordo neanche un po’. Come ho già detto tante volte, siamo ripartiti quasi da zero, cosa che non è mai facile, abbiamo avuto tanti alti e bassi ma abbiamo avuto un ottimo percorso in tutte le manifestazioni. Questa stagione è una buonissima base dalla quale ripartire, per andare alla ricerca di continuità. Dopo lo scudetto e la vittoria delle altre coppe l’asticella delle attese si è alzata parecchio e questo è abbastanza normale. Noi restiamo una squadra di provincia, e lo dico con la fierezza dell’uomo che viene dalla provincia, abbiamo un progetto solido e abbiamo ottenuto grandi risultati. Ma non bisogna perdere il contatto con la propria dimensione. Quello che ci manca è soprattutto trovare continuità e la nostra collocazione, che per me può essere tra le prime quattro del campionato. Il tutto mantenendo anche l’equilibrio tra i momenti di esaltazione e di scoramento dopo le sconfitte».




Anche l’anno prossimo la Dinamo giocherà la FIBA Champions League, dove al debutto ha sfiorato la qualificazione alle Final Four. «Abbiamo toccato con mano il fatto che l’Eurolega era una dimensione onestamente troppo grande per noi, con realtà che contano su budget altissimi. Ma anche nelle coppe ormai siamo riusciti a consolidare la nostra presenze e questo è un motivo di vanto. La Champions può essere la dimensione giusta per noi».

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