Torres, presentato Costantino:”4-3-3 o 4-2-3-1 ma basta l’1-0″. Capitani:”Patalano? Un tifoso della Torres”. E intanto arrivano altri tre rinforzi

Massimo Costantino, nuovo allenatore della Torres (foto:newscatanzaro.it)

Massimo Costantino, nuovo allenatore della Torres (foto:newscatanzaro.it)

Giorno di presentazione per Massimo Costantino, nuovo timoniere della Torres. Il tecnico, milanese di nascita e calabrese d’adozione, è stato affiancato in sala stampa dai collaboratori, Alessandro Quarta e Davide Boncore, e dal presidente Capitani il quale ha preso per primo la parola: “Appena appresa la notizia dell’addio di Cosco ci siamo immediatamente attivati per sostituirlo e siamo stati fortunati. Abbiamo trovato una persona disponibile e con la quale ci siamo trovati subito in sintonia: Massimo Costantino. La scelta è ricaduta sul tecnico ex Vigor Lamezia in quanto giovane e voglioso, come me, di scommettere sulla Torres. Siamo alla ricerca di un preparatore atletico all’altezza per completare lo staff.”

Sull’addio di Cosco: ” Capisco che possano sorgere dubbi e perplessità riguardo ai motivi familiari (si vocifera sul fatto che la moglie non fosse disposta a trasferirsi in Sardegna, ndr) ma non c’è niente di nascosto e io non entro nelle questioni personali che lo riguardano.”

Il presidente pontino, come suo solito, svaria su più fronti e prova a dribblare la questione campi di allenamento “perchè se un giocatore viene a sapere che siamo in difficoltà sotto questo punto di vista potrebbe anche rifiutare una nostra offerta. Stiamo comunque realizzando, a nostre spese, un campo dietro la gradinata centrale (oggi inagibile, ndr).”  L’argomento viene affrontato molto più serenamente dal neo-tecnico rossoblù il quale si limita a ricordare che “in molte realtà, anche di Serie B, esistono questo tipo di problematiche, ci adatteremo.”

Il mister si presentato con pochi semplici concetti ostentando serenità sugli eventuali pericoli derivati dal subentrare in corsa: “Ogni tecnico vorrebbe lavorare dall’inizio del ritiro ma, per fortuna, sono arrivato prima della chiusura del mercato e la società ha già assecondato una mia richiesta con l’arrivo di Marchetti.”

Quanti giocatori mancano e come intende schierare la squadra dal punto di vista tattico?: “Ho bisogno di qualche giorno per capire cosa possa mancare anche se sono consapevole di non averne tanti. Saremo camaleontici. Mi piace giocare con il 4-3-3 o con il 4-2-3-1 (schemi apparentemente offensivi, ndr) ma penso che, per vincere le partite, basti l’1-0.”

Cosa si aspetta dal campionato?:” Sarà un torneo affascinante, spero in una stagione senza troppe paure.” Al pragmatico Costantino, fa da contraltare Capitani il quale torna sulla questione stadio e sui contributi regionali: “Siamo disposti a “rattoppare” il “Vanni Sanna” ma finora l’abbiamo fatto da “abusivi”, attendiamo una convenzione che ci consenta di lavorare al meglio. Sui contributi potrei anche decidere di muovermi per vie legali, l’anno scorso abbiamo fatto domanda e la Regione l’ha fatta sparire. Per questa stagione attendiamo un bando che, solitamente, precede le domande ma ancora niente di fatto.”

Chiusura sul mercato: “Stiamo allestendo una squadra giovane per rientrare nei contributi della Lega ma in un ruolo come il centravanti non si può rischiare, dovremo andare sul sicuro”  e su Patalano, avvistato nelle tribune degli stadi che hanno ospitato la Torres nelle partite amichevoli e in Coppa Italia: “Manolo è uno spettatore e un tifoso della Torres oltre ad essere un mio dipendente al di fuori dell’ambito calcistico.”

Sul fronte mercato sono arrivate le firme del terzino destro Claudio Cafiero, classe ’89 ex Latina, Domenico Marchetti, difensore centrale sponsorizzato da Costantino, e Daniele Franco, centrocampista 20enne proveniente dallo Spezia Calcio, mentre è saltato nella mattinata di oggi l’acquisto, dato per ufficiale ieri, di Gabriele Passamonti, anch’egli di proprietà della società ligure. Vicinissima alla chiusura anche la trattativa che porterà a Sassari Riccardo Martinelli, difensore centrale l’anno scorso a Rimini.

Mauro Garau

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