Venerdì sopralluogo per 16 mila al Sant’Elia. Accordo Cagliari Calcio-Clarin Tribune srl: “Materiali dentro sino al 2018″

Lo stadio Sant'Elia di Cagliari

Lo stadio Sant’Elia di Cagliari

Nel giorno in cui (come vi avevamo annunciato in anteprima nei giorni scorsi) la Commissione Provinciale di Vigilanza dà l’ok al sopralluogo (venerdì ore 9 allo stadio Sant’Elia), sembra risolversi un’altra vicenda inerente l’impianto cagliaritano, casa della Cagliari Calcio. La società rossoblù, infatti, ha reso noto di aver sistemato ogni contenzioso con la ditta di Fiano Romano Clarin Tribune srl,  titolare dell’appalto sul cantiere di via Vespucci ma espulsa dallo stesso dopo la risoluzione del contratto voluta dalla società allora presieduta da Massimo Cellino.

La nota di viale la Playa parla di “accordo raggiunto con la Clarin Italia Tribune Srl che concilia le pretese di entrambe le parti”. Stando alle parole della Cagliari Calcio, l’intesa riguarderebbe la liquidazione delle “residue competenze economiche della Clarin Italia Tribune Srl con ampia soddisfazione delle pretese di quest’ultima a qualsiasi titolo avanzate”.

Come molti ricorderanno, l’oggetto del contendere tra l’azienda romana e la società di viale La Playa erano i materiali Layher necessari per la costruzione delle vie di accesso-deflusso da e per le tribune Innocenti (queste di proprietà della Cagliari Calcio), non previsti nel progetto di Is Arenas. Materiali acquistati dalla ditta laziale e portati dentro lo stadio Sant’Elia dopo il ritorno da Quartu Sant’Elena, senza però che le novità a livello infrastrutturale (necessarie per soddisfare i dettami della Commissione Provinciale di Vigilanza) fossero contrattualizzate con il Cagliari Calcio, allora presieduto da Massimo Cellino. Il quale – secondo la posizione da sempre sostenuta dalla Clarin (due cause giudiziarie promosse e perse) – si rifiutò di pagare il tutto, espellendo anzi dal cantiere del Sant’Elia l’impresa realizzatrice dei lavori all’indomani dell’ottenuta agibilità per 5 mila spettatori (ottobre 2013, prima partita Cagliari-Catania). La rescissione del contratto da parte del Cagliari Calcio era dovuta allo stato di liquidazione nel quale era entrata la Clarin un giorno prima di vincere l’appalto per il cantiere del Sant’Elia. Un fatto che, assieme all’assenza di nero su bianco sugli accordi con Cellino, aveva sin dal principio ridotto all’osso le speranze della Clarin.

“Clarin Italia Tribune Srl, sulla base di un preciso crono-programma – si legge nella nota – manterrà a disposizione di Cagliari Calcio tutte le strutture da essa apportate presenti all’interno dello stadio Sant’Elia, sino al 30 giugno 2018 (termine della convenzione con il Comune di Cagliari ndr)”. Le parti, “ritengono superata ogni precedente contrapposizione e si riconoscono reciprocamente correttezza, professionalità e competenza”.

Il Tribunale di Cagliari aveva negato alla Clarin l’autorizzazione a entrare nel cantiere-Sant’Elia per riprendere attrezzature e materiali, mentre a marzo era arrivata l’ordinanza del giudice sull’azione “possessoria”, ancora senza soddisfazione per la Clarin, che aveva chiesto nientemeno che il sequestro dello stadio Sant’Elia.

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