Michele Chelo: “Selargius è la grande occasione, stop ai rimpianti. C’è un mister da ringraziare…”

Michele Chelo tenta la rovesciata al "Virgilio Porcu" di Selargius (foto: SardegnaSport)

Michele Chelo tenta la rovesciata al “Virgilio Porcu” di Selargius (foto: SardegnaSport)

Se dovessimo stilare un elenco dei giovani talenti che due stagioni fa avrebbero potuto intraprendere una carriera ad alti livelli, Michele Chelo si sarebbe ritagliato sicuramente un posto di rilievo. Purtroppo il calcio è pieno di insidie e le difficoltà sono dietro l’angolo. Classe ’93, originario di Alghero, Chelo nasce come attaccante nelle giovanili del Cagliari ma può ricoprire benissimo il ruolo di seconda punta o esterno nel tridente, come sta facendo ora a Selargius. Ben strutturato fisicamente, bravo ad attaccare gli spazi e a tagliare in profondità. Tecnicamente è un ottimo giocatore, uno che sa dribblare in velocità, anche negli spazi stretti, una delle sue doti migliori.

Si diceva che Donadoni fosse innamorato di lui. L’intenzione del mister di Cisano Bergamasco era quella di aggregare il ragazzo in prima squadra ma, nell’estate del 2011, fu esonerato da Massimo Cellino  Chelo, allora appena 18enne, continuò a fare gavetta nel settore giovanile. Successivamente arrivò un infortunio grave che costrinse il ragazzo a stare fuori dai campi per buona parte della stagione. L’anno dopo, Chelo, punto fermo della Primavera di Diego Lopez, esplose definitivamente, guadagnandosi anche tanti estimatori. 10 gol in 24 partite (memorabile la tripletta rifilata alla Juventus nella storica vittoria per 5-0 a Vinovo), ma niente salto tra i grandi. Ora è la volta, dopo Olbia e Fertilia, dei granata di Karel Zeman.

Michele, partiamo dagli anni di Cagliari?

“Una grande esperienza, sicuramente positiva. Sono stati anni in cui sono cresciuto come persona e dove ho forgiato il mio carattere. L’ infortunio non mi ha penalizzato, anzi, sono ritornato più forte di prima, segnando 10 gol nell’ ultimo anno in Primavera e, successivamente, 12 gol in 14 partite con la maglia del Fertilia (Eccellenza Regionale ndr). Tutto questo non sarebbe potuto succedere se non grazie a mister Gianfranco Ibba, che mi ha sostenuto e seguito nel lungo periodo di recupero, aiutandomi non solo fisicamente ma anche mentalmente. Una splendida persona che non smetterò mai di ringraziare. I rimpianti per me sono acqua passata ora penso al presente per il futuro.”

Cosa rappresenta il Selargius per te?

“Ora rappresenta tutto perché da qui posso ottenere veramente tanto, dato che siamo ad un passo dal calcio professionistico. Una grande occasione per me, sono contento che la società me l’abbia concessa. Cercherò di sfruttarla al meglio.”

Parliamo del campionato di serie D. Dopo una crisi di risultati finalmente una vittoria..

“Questa vittoria è fondamentale per il morale. Ci aiuta ad affrontare la partita successiva con un altro spirito. Rispetto alle partite precedenti, non ha prevalso un reparto rispetto all’altro ma ha fatto la differenza la compattezza della squadra, determinata a conquistare i 3 punti dai primi minuti. Sono convinto che questa squadra abbia un grandissimo potenziale e se dovessimo migliorare, soprattutto nell’ ultimo passaggio che precede la conclusione, potremmo mettere in difficoltà chiunque… E perché no, toglierci delle soddisfazioni.”

Un tuo parere su Karel.

“Il mister ha un difetto e un pregio. Parla poco ma lavora tanto, in settimana, per la squadra. Le sue idee, il suo modo di vedere il calcio, sono uguali a quelle di Mister Zdenek. Come dargli torto.. Averlo qui con noi sicuramente rappresenta un grande vantaggio.”

Andrea A. Matacena

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