La Torres di Cosco non ha paura: a Vicenza può osare e stupire

La Torres in allenamento (foto: Selena Tagliabue - SardegnaSport)

La Torres in allenamento (foto: Selena Tagliabue – SardegnaSport)

Classifica alla mano, per la Torres a Vicenza contro il Real dovrebbe trattarsi di caccia all’impresa quasi impossibile. La seconda formazione della cittadina berica, meno prestigiosa e seguita (20 abbonati in tutto), ma più ricca del glorioso club che milita in Serie B, è sì reduce dal k.o. contro l’Arezzo, ma ha sbagliato poco nulla in un ruolino sorprendente, proprio come un anno fa nel campionato di Seconda divisione. Eppure i sassaresi possono partire alla volta del Veneto (domani) con la fiducia indotta dal cambio di allenatore, che porta con sé tanta carica, e con il ricordo di altre belle prove (con pareggio annesso) fornite lontano da Sassari.

La Torres di Cosco, la prima formato campionato, dovrà rifarsi alle gare di Monza e Pavia più che a quella tirata fuori da Migliaccio e compagni nella vicina Bassano del Grappa. Una partita gagliarda, tignosa (per citare Cosco), ma non soltanto difensiva (come fu a Bassano), bensì puntando a sfruttare spazio e qualità dei trequartisti rossoblù: il rientrante Maiorino e Baraye, giocatore da recuperare psicologicamente più che tecnicamente. La Torres, formazione già a immagine e somiglianza dell’allenatore, in attesa di qualche rinforzo che il carismatico ex Matera si sarà fatto garantire (sarebbe strano il contrario e infatti si fa un gran parlare di Vittorio Esposito, talentuoso e fumantino attaccante in forza al Chieti dal dribbling ubriacante e dal gol facile, inseguito anche da Arezzo e Ancona), è squadra che ha dimostrato di poter far partita pari con tutti, a maggior ragione contro un Real Vicenza talentuoso e frizzante, ma soggetto a passaggi a vuoto, proprio come nella passata stagione.

La Torres è praticamente fatta, con Imparato e Baraye verosimilmente in luogo di Ligorio e Foglia. In porta ci sarà Testa (“Un grande portiere”, ama ricordare Enzo Nucifora, che tratta per il ritorno di Rosti, la cui famiglia però sembra restia a un secondo trasferimento a Sassari). Cafiero, Marchetti, Migliaccio a completare il pacchetto arretrato. Pizza e Giuffrida in mezzo, Lisai, Baraye e Maiorino dietro uno tra Infantino e Balistreri. Oggi la notizia è quella che Bottone potrebbe aver scongiurato l’intervento, come annunciato da Cosco in conferenza stampa.

Il Real Vicenza del presidente Diquigiovanni sta andando benissimo, è reduce dalla brusca sconfitta contro l’Arezzo, arrivata al termine di una partita un po’ strana, dove i berici hanno fatto sempre il proprio gioco, attaccando per 90′ e venendo condannati dagli episodi: un rimpallo e un rigore a pochi minuti dalla fine, con espulsione del portiere e tante proteste. Il Real Vicenza non perdeva da 12 partite; l’ultima l’aveva persa alla prima giornata contro la FeralpiSalò; prima dell’Arezzo, veniva da una striscia davvero positiva, vincendo anche contro il Novara, battuto dalla Torres.

La sconfitta non ha comunque, almeno apparentemente, scalfito l’ambiente. L’obiettivo è la salvezza, il raggiungimento della soglia di 42-45 punti per rimanere tranquilli e rimanere ancora in Lega Pro. E’ chiaro che il primo posto ingolosisce non poco, vige una situazione simile all’anno scorso, quando però il girone di ritorno vide un crollo netto, con rischio retrocessione concreto e sventato in extremis. Il presidente Diquigiovanni sognava il derby col Vicenza, in Lega Pro, è ambizioso e non ha preso bene il ripescaggio dei cugini più nobili, condito da tante nubi circa i criteri con cui venne deciso a stagione già cominciata.

L’allenatore del Real Vicenza è Michele Marcolini. Ha già convinto tutti l’ex centrocampista di Bari, Atalanta e Vicenza, la sua squadra gioca bene e diverte. Ha sempre fatto gol tranne nelle 2 partite perse (Salò e Arezzo). Il capocannoniere è Salvatore Sasà Bruno, mentre sono 4 i gol di Cristini. La forza è nella spina dorsale formata da Piccinni-Dalla Bona-Bruno, elementi di esperienza e curriculum nella cadetteria, tra Albinoleffe, Cittadella e Modena (ma non solo).

Capitolo formazione: qualche problema c’è, a partire dall’assenza di Tomei, portiere squalificato. Al suo posto esordio per Ziglioli, non certo il massimo dell’affidabilità. Out anche lo stopper Polverini, vittima di un infortunio muscolare ad Arezzo. Indisponibili anche Calcagnotto (in ripresa dalla mononucleosi), Barzan, Odogwu, Ungaro (questi ultimi 2 attaccanti infortunati di lungo corso). Il 3-5-2 è il modulo sempre utilizzato da Marcolini, con Carlini-Piccinni e Solini davanti a Ziglioli. Mediana a 5 con (da destra) Lavagnoli-Cristini-Dalla Bona-Malagò-Vannucci. Bruno-Bardelloni (ex Pergolettese) in attacco, dove a parte Galuppini non ci sono alternative. In settimana ha rescisso Bigoni, arrivato dalla Pistoiese (Serie D) si è infortunato nel pre-campionato e non ha mai trovato posto. Ha così firmato col Siena.

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