ESCLUSIVA – Pulga: “Cagliari salvo con 4-3-1-2. Conti e Crisetig incompatibili. Allenare? Nel calcio servono amicizie giuste…”

Ivo Pulga, per lui due salvezze alla guida del Cagliari

Ivo Pulga, per lui due salvezze alla guida del Cagliari

Manca poco alla delicata sfida tra Cagliari e Verona, una partita da dentro o fuori, cruciale per determinare il prosieguo di campionato dei rossoblù. A 48h dal fischio dell’inizio abbiamo sentito un mai banale Ivo Pulga, che con diplomazia, ma allo stesso tempo grande franchezza, ci ha raccontato le sue impressioni sulla gara di domenica, sul Cagliari attuale e su quello zemaniano, passando per il rendimento dei giovani isolani e per i suoi progetti futuri, che a fatica riescono a collimare con un calcio sempre meno avvezzo ai principi della meritocrazia.

Mister, inevitabile partire chiedendole come vede questo Cagliari alla luce del fatto che ad oggi sarebbe retrocesso. 
Ovviamente bisognerebbe essere dentro per dare giudizi più esatti, ma penso che il Cagliari abbia comunque ancora tutto il tempo per salvarsi. Da esterno che non conosce la situazione posso dire che sarebbe importante creare un undici titolare e lavorare per portarlo fino alla fine. Dare più continuità ai giocatori anche se una partita va male, cambiare troppo spesso non fa bene alla squadra. E’ anche vero che ci sono stati di mezzo vari infortuni, spesso manca qualcuno di importante, ma sono convinto che si debba partire da un modulo base, che secondo me per i rossoblù è ancora il 4-3-1-2: ci sono gli interpreti giusti ed è una squadra che da dieci anni gioca in quel modo.

La partita di domenica è di quelle che scottano, perdere significherebbe avere un piede nella fossa.
E’ una partita importantissima, vincerla vorrebbe dire tirare dentro anche il Verona. Bisogna fare tutto per provare a portare a casa i tre punti. I veneti hanno due risultati su tre, a loro va bene anche un pareggio, al Cagliari invece un punticino servirebbe a poco. Bisogna iniziare a vincerle queste partite se ci si vuole salvare. Serviranno massima aggressività, cattiveria agonistica, sbagliare il meno possibile e sfruttare le occasioni, perché il Cagliari subisce tanto, ma crea anche tanto. Il problema oggi è l’assenza di un finalizzatore: l’unico secondo me è Sau, ma ho letto che è infortunato.

 

 

In tanti si aspettavano un Verona in lizza per ben altre posizioni a inizio anno.
Ha venduto tre o quattro giocatori fortissimi, difficili da rimpiazzare. Per adesso ha ancora 5 punti di vantaggio, ma se dovesse perdere domenica diventerebbe difficile anche per loro e potrebbe essere risucchiata nella lotta per non retrocedere. Se invece fanno risultato secondo me si salvano. Sì la prossima è una partita cruciale.

Lorenzo Crisetig, regista scuola Inter

Lorenzo Crisetig, regista scuola Inter

Il “naufragio” del progetto Zeman e l’arrivo di Zola: come ha visto questo passaggio di consegne?
Il Cagliari di Zeman era sempre bello da vedere, sapevi che poteva vincere le partite 4-0 o perderle con lo stesso risultato. La sfortuna del boemo è stata che si è fatto male Sau, altrimenti ci sarebbe stato ancora lui al timone. Perché Sau era il giocatore che dava il via a tutte le manovre, era quello che concretizzava, la sua mancanza è coincisa con la carenza di risultati. Poi purtroppo visto il momento negativo la società doveva scegliere se tenerlo e fargli il mercato oppure cambiare. Solo alla fine sapremo se è stata la scelta giusta.

La coesistenza di Crisetig e Conti è ormai diventato un argomento di cui si parla quotidianamente. Secondo lei possono giocare insieme?
No, non sono compatibili. Ho visto tutte le partite e quando hanno giocato assieme non hanno funzionato. Crisetig non può giocare mezzala, ci vuole gamba per quel ruolo e a lui manca. E’ più un brevilineo, può giocare solo davanti alla difesa. Non posso dire chi dei due dovrebbe giocare, deve essere il campo a dirlo, l’unica certezza è che uno esclude l’altro. La scelta è difficile, spetterà a Zola decidere di volta in volta.

I numeri dicono però che con il capitano in campo il Cagliari non ha mai vinto…
I numeri sono numeri, poi se uno è superstizioso…Ripeto, bisogna vedere gli allenamenti, chi è più in forma. So che le statistiche sono quelle, ma non posso sapere né indicare quali scelte deve compiere l’allenatore.

In generale comunque sembra che Zola tenda a dare maggiore spazio all’esperienza dei senatori, piuttosto che ai giovani.
Nessun allenatore vuole tirarsi la zappa sui piedi, se giocano loro è perché evidentemente gli danno più garanzie, almeno per ora.

Come si può salvare questo Cagliari?
Se riesce a fare 5-6 punti prima delle ultime quattro giornate è a metà dell’opera, perché alla fine ha un calendario abbordabile, dovendo affrontare Palermo, Parma, Udinese e Cesena. Insomma, l’importante è arrivare a 26-27 punti prima delle ultimissime gare e poi, almeno sulla carta, si può provare a fare bottino pieno. L’anno scorso a 34 punti ci si salvava, quest’anno non saprei con certezza, ma sono convinto che i rossoblù abbiano tutte le carte in regola per farcela.

Murru titolare fisso con la sua gestione, panchinaro con Zeman prima e con Zola poi. Cosa è successo?

Nicola Murru, ventenne terzino sinistro del Cagliari.

Nicola Murru, ventenne terzino sinistro del Cagliari.


Ha avuto una strana involuzione perché ha fatto per due anni la Serie A giocando tante partite. Il perché ora non giochi io non lo so, di sicuro anche lui, come un po’ tutti i giocatori, deve sentire fiducia. Quando un giocatore entra in campo sereno sapendo che anche se sbaglia una partita continuerebbe a giocare è un conto, ma se sa che appena sbaglia lo tirano fuori gioca nettamente condizionato. Su Murru o ci si crede o non ci si crede. Se ci si crede bisogna farlo giocare con continuità accettando gli errori che può commettere in quanto giovane.

A proposito di giovani, due per i quali stravedeva erano Barella e Loi. 
Loi è venuto qui a Carpi, vicino a casa mia. Mi hanno chiesto un parere, ho detto di prenderlo subito e l’han preso. Barella è un classe ’97 e se ha giocato poco questa stagione è perché in questo momento di difficoltà è complicato buttare nella mischia un giovanissimo. Se il Cagliari fosse in una situazione di classifica più tranquilla sono sicuro che l’avremmo potuto vedere in campo più spesso.

A gennaio il Cagliari ha venduto Ibarbo e ha acquistato M’Poku. Un cambio vantaggioso?
M’Poku è un giocatore che mi piace tantissimo, ha numeri e può fare molto bene, è uno che ti crea sempre superiorità numerica e che ha un avvenire davvero importante. Ibarbo è un giocatore che se sta bene fa la differenza, se i rossoblù avessero avuto a tempo pieno Ibarbo e Sau sono convinto che non sarebbero stati in questa posizione.

Sotto la sua gestione il colombiano giocava attaccante centrale, mentre con Zeman ha fatto l’esterno d’attacco e così giocherà anche alla Roma.
Per me la coppia ideale era Ibarbo-Sau con un trequartista dietro, che poteva essere Cossu o Ekdal e d’altronde è così che ho schierato la squadra le ultime partite. Poi immaginando un M’Poku dietro loro due penso che ci sarebbe stato un potenziale enorme.

Radja Nainggolan si allena sotto gli occhi di Ivo Pulga (foto: Alessio Murgia)

Radja Nainggolan si allena sotto gli occhi di Ivo Pulga (foto: Alessio Murgia)

Cambiamo discorso, ha più sentito Massimo Cellino? 
Sì, ogni tanto ci sentiamo per messaggio, visto che seguo il calcio inglese gli scrivo quando il suo Leeds fa dei colpi importanti, come una settimana fa quando ha vinto fuori casa contro la prima in classifica (Middlesbrough ndr). Lui mi ha risposto, ma nulla di più, cose così insomma, niente di particolare.

 

 

E sul suo futuro? Quanta voglia ha di tornare ad allenare?  
La voglia è tanta, ma è trovare la squadra il problema (ride ndr). Quello del calcio è un mondo particolare, fatto di conoscenze, procuratori, amicizie, spinte e cose via. Lo sapevo che sarebbe stata dura, purtroppo se non sei in mano a certi personaggi è dura. Poi tante società sono in difficoltà economica, cambiano sempre meno, prendono i tecnici delle giovanili, insomma è un momento difficile. Si aspetterà, poi si vedrà.

A luglio si disse ottimista sul nuovo progetto targato Giulini. A distanza di sette mesi mantiene la stessa opinione?
Il Cagliari bene o male sta facendo un campionato uguale a quello degli altri anni, puntando allo stesso obbiettivo, che è quello della salvezza. Quest’anno sono un po’ in ritardo, ma sono pur sempre ancora lì a giocarsela. Poi se si vince contro il Verona e si va a fare risultato a Genova, in quindici giorni i pareri cambiano drasticamente. Se l’obbiettivo della salvezza viene raggiunto a fine stagione, secondo me ci sono delle basi importanti per fare bene in futuro, perché ci sono giovani interessanti come Barella e Donsah, e giocatori come Sau, Rossettini, Ekdal e lo stesso M’Poku che hanno enormi potenzialità. Quindi sì, il progetto è ancora valido.

Oliviero Addis

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