Il Cus Cagliari vive il lungo saluto a quella Serie A1di basket femminile che spera di ritrovare presto, magari con maggiore possibilità di competere. La sconfitta di Napoli ha dato alla società – nella persona di Marcello Vasapollo, responsabile del settore basket – di lamentarsi una volta di più del trattamento avuto in stagione in tema di arbitraggi. “In Italia, purtroppo, siamo ancora tanto lontani dal mettere tutte le squadre nelle stesse condizioni – le parole espresse venerdì sera tramite comunicato ufficiale – E la mia società se ne è accorta quest’anno, mai come in passato. Nonostante le difficoltà economiche nel comporre il roster, siamo riusciti a portare a Cagliari alcune tra le giocatrici più importanti di tutta la Lega. Purtroppo, a questi risultati agonistici non sono corrisposti rispetto e considerazione dovuti”, in riferimento alle difficoltà economiche e logistiche incontrate.
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Al di là della rabbia e della delusione comprensibile, sia il coach Antonello Restivo sia lo stesso Vasapollo analizzano con grande realismo la stagione densa di problematiche iniziata nell’estate 2015 e vissuta per questi lunghi mesi. “Queste ragazze sono da amare – dice Restivo – Abbiamo visto nelle partite ma soprattutto negli allenamenti settimanali che sono da amare, per abnegazione e voglia. Purtroppo sapevamo di avere davanti una annata in salita, ringrazio tutti quelli che ci hanno sostenuto, anche quelli come voi che offrono un prezioso servizio per il basket (femminile e non) in Sardegna. Il pubblico di Cagliari, spesso silente davanti al basket in rosa, deve capire che il livello è e può essere ottimo, e va sostenuto”.
Marcello Vasapollo
“Purtroppo bisogna giocare in 10, non con 5-6 giocatrici come abbiamo dovuto forzatamente fare noi – sentenzia Vasapollo – Ci abbiamo provato, sapevamo di essere in difficoltà, purtroppo i soldi non ci sono e non era possibile fare di più. Continueremo l’attività cinquantennale del CUS Cagliari, che ha sempre militato tra A1 e A2, salvo rarissime eccezioni. Ci giocheremo un altro campionato nazionale, come quello di A2, con grande orgoglio e voglia di tenere alti i colori del CUS”.