Il Cagliari perde Joao Pedro per qualche mese: come ovviare all’assenza del brasiliano?

Massimo Rastelli, allenatore del Cagliari
Una mazzata, per il giocatore e per la squadra. L’infortunio che – salvo sorprese – priverà i rossoblù di Joao Pedro per diversi mesi è stata la notizia che ha macchiato la vigilia di Cagliari-Crotone. Difficilmente Rastelli e i tifosi avrebbero potuto immaginare un copione più beffardo e sfortunato a poche ore dalla sfida contro i calabresi. Una serie di combinazioni che mettono il tecnico spalle al muro, costringendolo a ripensare una squadra e un piano tattico verosimilmente già preparato nel corso della settimana.
Al di là delle dichiarazioni di circostanza, l’indisponibilità del brasiliano avrà un peso maggiore rispetto ai tanti assenti che affollano l’infermeria di Asseminello. Per un semplice motivo: in rosa non c’è un altro giocatore con le sue caratteristiche. Non a caso, infatti, il suo rientro in squadra dopo le prime tre giornate di forfait aveva rappresentato la chiave di volta del – fin lì – difficile avvio di stagione di stagione dei rossoblù. La domanda sorge spontanea: e adesso?
Nell’immediato, e cioè la partita contro il Crotone, è inverosimile che il Cagliari scenda in campo con un modulo diverso dal 4-3-1-2. Anche se (per assurdo) Rastelli volesse optare per un piano tattico diverso, mancherebbero i tempi pratici per studiarlo nei dettagli. Per questo motivo, l’eredità di Joao Pedro sarà raccolta, quantomeno domani, da uno tra Barella e Di Gennaro. Per quest’ultimo si tratterebbe di un ritorno alle origini, avendo svestito i panni del trequartista durante la sua esperienza a Vicenza. Non ha mai fatto mistero del fatto di preferire un prosieguo della sua carriera in cabina di regia, ma è il giocatore che per caratteristiche tecniche più si avvicina al brasiliano. E’ tutt’altro che da escludere un pressing di convincimento di Rastelli nelle prossime ore in questo senso. A perorare questa opzione anche le buone prove di Tachtsidis come regista, che potrebbero spingere Di Gennaro ad accettare l’idea di spolverare il manuale del trequartista. Dall’altro lato la carta Barella, due partite dal 1′ in quel ruolo in stagione. Non un fantasista standard, ma capace di portare in dote alla squadra più equilibrio e dinamismo. Decisamente sfumate, invece, le possibilità di vedere Marco Sau in quella posizione. Una soluzione, questa, tutta da collaudare e utilizzabile solo in caso di estrema necessità a partita in corso.
Improbabile – ma non si può escludere a priori – ipotizzare un cambio di modulo nel futuro prossimo: come emerso a Genova, la squadra rigetta il 3-5-2 tanto caro al tecnico. Rastelli, dopo la sfida contro il Crotone, avrà quantomeno la possibilità (no, non si può parlare di fortuna) di studiare per due settimane le soluzioni possibili per ovviare a questa emergenza. Sperando di aver, finalmente, pagato dazio alla sorte.
Stefano Sulis