Rastelli, il coraggio paga

Le scelte di Rastelli e il ritorno di Dessena, la prova di Isla e l’ennesimo gol incassato: la nostra analisi della vittoria sul Palermo

Massimo Rastelli

Massimo Rastelli

E’ proprio vero che nei momenti di difficoltà nascono le opportunità. Spiragli per affidarsi al coraggio e tirare fuori dal cilindro delle soluzioni vincenti. E Massimo Rastelli ha avuto più di qualche difficoltà nella marcia di avvicinamento a Cagliari-Palermo. Un match delicato, di capitale importanza, anticipato dalla defezione dell’ultimo momento di Marco Capuano, pedina designata in vista del match coi rosanero. Un forfait che ha costretto il tecnico a ridisegnare la squadra a poche ore dall’incontro, chiamandolo a (ri)mischiare le carte come il più navigato dei mazzieri.




Non è la prima volta che succede – direte voi – in questo primo scampolo di stagione costellato da infortuni. Quasi una consuetudine, ormai, fare la conta degli indisponibili alla vigilia delle partite. Mai come questa volta, però, Rastelli ha mostrato coraggio, voglia di sorprendere e – perché no – l’intenzione di prendersi la scena con dei cambi tutt’altro che scontati. E al fischio finale dell’arbitro Irrati di Pistoia è passato ad incassare la sua scommessa vinta. Con buona pace di Bittante, sostituto designato, ad onor di logica, di Capuano e Murru, ma evidentemente acerbo per la A e perciò costretto al ruolo di spettatore.

Il tecnico rossoblù ha così messo in atto il proprio gioco delle tre carte – che non a caso è pensato per non far vincere l’avversario – individuate in Pisacane, Isla e Dessena. L’ex Avellino ha dimostrato tutto il suo eclettismo, con i suoi pro e i suoi contro: encomiabile alla voce abnegazione seppur non esattamente imperforabile quando attaccato. Il cileno ha giocato una delle sue migliori (se non la migliore) partite in rossoblù, nonostante fosse, sulla carta, la scommessa più azzardata di Rastelli. E’ vero che dalle sue parti non gravitava Garrincha, ma è altrettanto onesto notare come, ben protetto da Dessena,  sia stato impeccabile per tutto l’arco della gara, dimenticando le amnesie difensive del suo avvio di campionato.

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Ultimo – ma non ultimo – Daniele Dessena: cos’altro aggiungere? Gettato nella mischia, per 90′, in uno degli snodi cruciali della stagione. Poco importa che dovesse recuperare pienamente il clima partita. Al netto dei gol decisivi, è stato un capitano nel vero senso del termine, portando in dote alla squadra cuore e grinta, ingredienti indispensabili in questo genere di appuntamenti.

E’ stata una partita che ha fatto storcere il naso agli esteti del gioco. Preventivabile. Troppa la paura di lasciar spazio agli avversari rischiando di compromettere l’equilibrio del match. L’unica nota stonata arriva ancora dalle retrovie: un gol concesso per leggerezza e mancanza di attenzione che ha riaperto la gara in un momento nel quale, questa, si avviava verso un sereno epilogo. Pregi e difetti di un Cagliari capace fin qui di incamerare 16 punti in 11 gare, bottino che lascia ampi margini di serenità in quel di Asseminello e che dà al suo tecnico una (ulteriore) certezza: il coraggio, in certi casi, paga.

Stefano Sulis




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