Ve la do io l’America

Matteo Mancosu e i suoi Montreal Impact si preparano alla finale della Eastern Conference di MLS, in programma martedì

Tutta la gioia di Matteo Mancosu

Tutta la gioia di Matteo Mancosu

Anche oltreoceano stanno iniziando a capire il potere dell’orgoglio sardo. “Matteo è arrivato in Canada accolto da tanto scetticismo e questa cosa mi ha dato molto fastidio” ci ha raccontato pochi giorni fa Marco Mancosu, fratello dell’attaccante dei Montreal Impact. Del resto, al Saputo Stadium vantano un certo Drogba in rosa, non esattamente l’ultimo degli sbarbatelli. L’ex giocatore della Villacidrese, così, arriva in Canada circondato da un alone d’indifferenza e con un curriculum che non solletica i suoi sostenitori, abituati ad un torneo che privilegia il nome roboante, seppur incamminato nel Sunset Boulevard della carriera. Le ultime esperienze, tutt’altro che esaltanti, con le maglie di Bologna e Carpi, fanno dubitare i tifosi neroazzurri della scelta di Joey Saputo, proprietario sia degli Impact che della società felsinea. Questi, però, non hanno fatto i conti con la testardaggine di Mancosu.




Abbattersi e adagiarsi nel buen retiro canadese? Neanche per sogno. Specialmente quando l’istinto per il gol fa parte del tuo DNA e l’hai dimostrato in tutte le categorie. Matteo continua a lavorare, in silenzio e in attesa della propria occasione, che arriva a Philadelphia quando sigla il definitivo 5-1 con cui neroazzurri sbancano la Pennsylvania. Passano le settimane e Mancosu prosegue il suo processo di ambientamento oltreoceano, arrivando al top della condizione proprio nel momento propizio: per l’inizio dei playoff. Con Drogba fuori causa (per problemi fisici e qualche incomprensione con l’allenatore), sale in cattedra proprio lui, quell’attaccante sbarcato in Canada circondato da scetticismo e superficialità. Tre gol in due partite con cui ha, di fatto, eliminato i New York Red Bulls e trascinato gli Impact alla prima storica finale di Eastern Conference.

Una finale che prevede un derby. All’orizzonte il Toronto FC di quel Sebastian Giovinco protagonista indiscusso in MLS dopo una carriera da promessa sfumata in Serie A. Il confronto tra un talento cresciuto in casa Juventus come il potenziale erede di Del Piero e un attaccante di razza, che ha mangiato il pane duro del calcio italiano issandosi fino alla massima serie a suon di reti. Due mondi apparentemente opposti ma che si incroceranno domani: in palio l’Eastern Conference e una finale per aspirare al trono del calcio a stelle e strisce. E adesso c’è da giurarci, lo scetticismo è totalmente sfumato.

Stefano Sulis

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