Giulini e soci hanno deciso: avanti fino al Sassuolo, quattro notti nelle mura di Assemini per provare a riattaccare i cocci di una situazione “fuori controllo”, citando Joao Pedro dopo il rovescio di Empoli. Il Cagliari vuole tre punti nell’ultima dell’anno, per passare un Natale sereno, come avvenne un anno fa dopo la bella vittoria di Salerno, come non accadde due anni fa, quando la vigilia fu caratterizzata dall’avvicendamento Zeman-Zola. Uno scenario che oggi in casa rossoblù suona come uno spettro.

Tutti congelati, per qualche giorno, i discorsi intavolati nell’ottica di un cambio di allenatore, che appare certo in caso di mancata vittoria al cospetto di un Sassuolo oggi più incerottato e depresso del Cagliari. “Siamo in difficoltà”, ha ammesso Eusebio Di Francesco, tecnico dei neroverdi emiliani che giocano bene ma sbagliano tanto e si infortunano con facilità disarmante, più del disastrato Cagliari di qualche settimana fa.

Sul fronte dei potenziali sostituti, la situazione è quella che si va dipingendo da sabato sera. I nomi di Andrea Mandorlini e Andrea Stramaccioni rimangono al momento favoriti su quello di Gianni De Biasi, mentre più sfumate sono le ipotesi relative ad altri profili con i quali non risultano passi concreti.

Sempre in piedi la soluzione interna, e in questo senso si registrano le novità di giornata. Mario Beretta non brama il ritorno in panchina, coinvolto com’è nell’avventura da responsabile del settore giovanile, ma non si tirerebbe indietro qualora la società dovesse prospettargli l’idea di prendere il timone nelle vesti di traghettatore. Chissà, invece, se questo ruolo possa essere affidato a Diego Lopez (magari affiancato da Daniele Conti), con il quale c’è stato un contatto domenica, e che nel ventaglio di opzioni esotiche su cui lavora da qualche tempo ha anche un clamoroso ritorno in rossoblù.