Una palla che svolazza di fronte alla linea di porta e un palo. Questo il (magro) bottino di Marco Sau nella gara interna pareggiata col Bologna. Bravo e sfortunato, l’attaccante tonarese ha saputo ben interpretare il nuovo ruolo di esterno sinistro disegnato per lui da Massimo Rastelli. Nell’intervista rilascitaa a La Nuova Sardegna, il calciatore barbaricino spazia fra presente e futuro, con un desiderio non indifferente. Intanto, la nomea di bomber è ancora adatta per il classe ’87? “Non lo so, non riesco più a fare gol. Sono stato sfortunato nella gara col Bologna e me ne rammarico, poiché se avessi trovato la rete nella prima frazione credo che avremmo vinto.” Il tecnico campano ha pensato per lui una nuova collocazione, quella di ala sinistra: “La nostra posizione la decide il mister e noi ci adeguiamo. Inutile dire che non si tratta del mio ruolo ma credo di essermi ben destreggiato.” Questo potrebbe cambiare il suo modo di interpretare le gare? Ecco il pensiero dell’attaccante isolano: “Ho 29 anni, mi trovo nel pieno della mia maturità. Fare il centrocampista comporta un enorme sacrificio, un dispendio di energie non indifferente. Poi, in ogni caso, rimango un attaccante“. Marco Sau sarebbe pronto a sacrificarsi ancora: “Credo che possa accadere. Se così fosse, sarò sicuramente pronto a dare tutto me stesso.“
Ma i gol potrebbero venire meno: “Bisogna garantire la copertura in fase di non possesso, dunque così facendo si fatica parecchio e il dispendio di energie può non permetterti di essere lucido sotto porta. Poi la cosa fondamentale è che il Cagliari vinca le gare.” Nessuna invidia per i gol di Borriello: “Potevo segnare qualche rete in più, ne sono consapevole, ma sono contento per Marco che si sta comportando davvero bene. Spero arrivi presto anche il mio gol, magari già a Bergamo. La rete per un attaccante è tutto, inutile negarlo.” E sulle possibilità di vittoria della scommessa del numero 22 rossoblù con Christian Veri: “Mi auguro ce la faccia, sia per lui che per noi. Marco può fare 15 gol, è un giocatore di livello indiscutibile. Poi anche avere le vacanze pagate è un ottimo stimolo“
Salvezza praticamente acquisita. Sau non teme particolari cali: “Innanzitutto, noi saremo sereni solo quando la matematica di darà la certezza. Poi quando giochi pensi esclusivamente a portare a casa la vittoria. Può succedere che, inconsciamente, affiori dell’appagamento ma sinceramente non credo che sia il nostro caso. Cerchiamo di arrivare il più in alto possibile.” Pochissimi i punti in trasferta per il Cagliari: “C’è qualcosa da correggere, probabilmente. Ma siamo migliorati negli ultimi due incontri e siamo stati battuti da degli episodi. Si può e dobbiamo fare di più, spero accada già contro l’Atalanta.” Sau è il calciatore più sostituito della massima serie, spesso e volentieri non è nemmeno partito titolare: “La panchina non piace a nessuno ma le scelte del tecnico vanno accettate e può anche succedere che non siano condivise.“
Sul rapporto con Massimo Rastelli: “Ci parliamo e confrontiamo, poi lui decide se devo andare in campo. C’è un dialogo aperto. Io comunque non mi risparmio mia, né in allenamento né in partita.” Ora la trasferta a Bergamo. Sarà una partita complicata? “Non troveremo l’Atalanta incontrata un girone fa. Conosciamo comunque il loro modo di giocare e quali possano essere le debolezze sulle quali puntare. Sarà una lotta, ma cercheremo di sorprenderli.” Sulla squalifica di Joao Pedro: “Speriamo la squalifica gli venga ridotta, non ci aspettavamo una sentenza così severa. Magari lo ritroveremo per la Juventus, uno come lui è capace di spostare gli equilibri e fare la differenza.” Victor Ibarbo è atterrato poco prima della mezzanotte a Elmas e inizia così la sua seconda avventura cagliaritana. Sull’importanza del colombiano, Sau non ha dubbi: “Non avrà alcun problema a tornare in un ambiente che già conosce, integrandosi. Sarà accolto al meglio, il nostro gruppo è aperto. Mi auguro soprattutto che lui abbia la voglia giusta per dimostrare il suo valore, è un calciatore con valori importanti e può sicuramente aiutarci.“
In passato, alcune voci vedevano Marco Sau lontano da Cagliari. Ma per lui non è mai stato un problema: “Sto benissimo dove sono. Ho stima e fiducia da parte di tutti. Inoltre, cosa non da poco, ho la fortuna di trovarmi praticamente a casa. Non mi sono mai posto il problema di partire.” Il barbaricino sceglie il rossoblù a vita, ma c’è un sogno: “Oltre a fare tanti gol con questa maglia per far gioire i nostri sostenitori, il mio desiderio sarebbe quello di giocare nel nuovo stadio, non vedo l’ora che venga costruito. Spero di essere ancora qua ed essere parte dell’organico che tornerà a giocare nelle coppe europee. Il presidente è ambizioso, ha grandi progetti in mente, mi piacerebbe e mi renderebbe felice poter dare il mio piccolo contributo per aiutarlo a realizzarli.“