Crisi Olbia tra speranze, paura e pressioni

Il punto della situazione in casa Olbia: salvezza a rischio e rabbia dei tifosi

I tifosi della Curva Mare dell'Olbia

I tifosi della Curva Mare dell’Olbia

La domanda che in Gallura – ma non solo – sorge adesso spontanea è semplice: e adesso? Come un pugile tramortito che continua a incassare, l’Olbia non riesce a dare segni di ripresa e prosegue la propria spirale involutiva. All’orizzonte la sfida esterna contro il Racing Roma, match da non sbagliare contro l’ultima della classe per evitare scenari impensabili appena tre mesi fa. Nella Capitale gli uomini di Tiribocchi andranno in cerca di quelle risposte smarrite con l’arrivo del 2017. Certezze sfumate e non più recuperate, che hanno fatto sprofondare l’Olbia nelle retrovie della classifica dopo una prima metà di stagione a livelli di rendimento arrivati oltre ogni più rosea previsione iniziale. Eppure, malgrado la lunga striscia di sconfitte, niente è ancora perduto. La salvezza diretta dista appena due punti e l’Olbia resta per il momento padrona del proprio destino. Un dettaglio non da poco.




DENTRO O FUORI – Contro il Prato non è bastato l’avvio sprint per smuovere la classifica e la squadra è incappata nella decima sconfitta nelle ultime undici gare disputate. Media da retrocessione diretta, un solo posto ormai a disposizione per scongiurare l’ombra dei playout e il forte malumore della piazza. Queste le costanti che accompagneranno la preparazione della prossima partita contro il Racing Roma. Il secondo scontro salvezza per l’Olbia di Simone Tiribocchi, che sabato al “Casal del Marmo” sa di giocarsi tanto dopo aver ottenuto, all’indomani del KO toscano, rinnovata fiducia da parte della società, più orientata a responsabilizzare i giocatori in vista della sfida all’ultima della classe. Poi sarà la volta della Carrarese, per il ritorno al “Nespoli” dopo la settimana in Penisola che, si spera, potrà suggellare la fine di un incubo che dura da oltre due mesi.

MODULO – Il 3-5-2 varato dal Tir nelle intenzioni e negli auspici avrebbe dovuto ricompattare la squadra e curarne la fragilità difensiva, ma i risultati hanno dato risposte poco confortanti e anche sotto il profilo della qualità del gioco l’Olbia ha evidenziato un deciso passo indietro. Difesa traballante e assenza di giocatori solo pochi mesi fa determinanti hanno inciso sul prosieguo della striscia negativa. In questo senso, il recupero di Andrea Cossu, rimasto in panchina al “Lungobisenzio” per una condizione fisica ancora non ottimale, può rappresentare una svolta per i bianchi, specie se si dovesse optare per un ritorno all’antico, ovvero quel 4-3-1-2 che tanto fieno aveva portato in cascina. La presenza di Cossu (che potrebbe anche partire dal 1′) accrescerà sicuramente la forza tecnica della squadra in campo, ma ancor di più il capitano avrà l’onere di rigenerare e spronare compagni di squadra giovani e giovanissimi che si confrontano per la prima volta in carriera con reali difficoltà e hanno per questo bisogno di una guida e di un riferimento.

GESTI ULTRAS – Le pressioni in casa Olbia sono dunque tante e non bastassero quelle automatiche legate ai risultati, nel pomeriggio nuovi avvenimenti hanno scosso l’ambiente: dapprima un tam tam mediatico sui social volto a caldeggiare il ritorno in panchina di Michele Mignani e successivamente un comunicato, dai toni ben più accesi  e minacciosi, redatto dai tifosi della Curva Mare a mo’ di firma dell’iniziativa. A ospitare il messaggio lanciato dagli ultras olbiesi, il giornale online locale Olbia.it. Il gruppo si dichiara ” colmo di rabbia e delusione” ma soprattuto “pronto a tutto” per raggiungere l’obiettivo della salvezza avvertendo però che “tutto ciò che è accaduto dentro e fuori negli ultimi mesi, non verrà dimenticato” e che “le mancanze di rispetto” verso la città non saranno facilmente archiviate. Alle “promesse”, fa seguito la pressione per il cambio in panchina: “Vogliamo che a guidarci sia un uomo, una persona che non cerca alibi e scusanti e che per questa piazza ha sempre dimostrato attaccamento e dedizione. Vogliamo lottare con il Signor Michele Mignani, pretendiamo attaccamento e sacrificio, fino all’ultimo secondo”.

A Olbia la situazione si fa dunque incandescente e talmente scottante che pare stia sfuggendo di mano alle parti coinvolte. Per via di un clamoroso cortocircuito innescato dai risultati sul campo, da scelte societarie contestate e dalla reazione di un’opinione pubblica cittadina non certo preparata e disposta a mandar giù un calo del genere. L’obbligo, da parte di tutti, è di mantenere lucidità, nervi saldi e soprattutto un atteggiamento responsabile. Soprattutto perché, mai come in questo caso, i tre punti in palio sabato potranno servire a stemperare gli animi e a riportare serenità in un ambiente che vive con paura e incredulità la difficile situazione della squadra.

Stefano Sulis



Commenti Facebook


Facebook
Facebook
Twitter
Visit Us
Follow
Google+
YouTube
Instagram

Lascia un commento