10 giugno 1968, Riva e quegli Europei che non doveva giocare (VIDEO)

VIDEO – Il gol di Riva alla Jugoslavia, decisivo per un Europeo del ’68 che Rombo di Tuono non doveva giocare

Gigi Riva, leggenda del Cagliari e del calcio mondial

Gigi Riva, leggenda del Cagliari e del calcio mondial

Era il 10 giugno del 1968, 49 anni fa esatti l’Italia vinceva il suo unico Campionato Europeo, con il 2-0 rifilato in finale alla Jugoslavia nel replay della gara pareggiata per 1-1 in prima istanza. In gol (con Anastasi), nella finale, anche Gigi Riva, re dei bomber azzurri con 35 gol, il quale quell’Europeo non avrebbe dovuto nemmeno giocarlo.




A raccontarlo – come si legge nei preziosi aneddoti ospitati, a corredo dei cimeli, nel Museo del Calcio di Coverciano – il Professor Fino Fini, Medico della Nazionale Italiana di calcio dal 1962 al 1982. “Durante le visite mediche di rito, prima della fase finale – raccontava Fini -, Riva accusò un dolore ai muscoli adduttori della coscia. La diagnosi purtroppo fu immediata: pubalgia. Gigi era un patrimonio per la nostra Nazionale e non potevamo rimandarlo a casa. In accordo con il medico del suo club di appartenenza, il Cagliari, e con l’assenso del Tecnico della Nazionale, Valcareggi, decidiamo di rischiare e tenere Gigi in squadra. Al tempo non esistevano terapie ufficiali riconosciute per curare la pubalgia in tempi rapidi e non era ancora prevista l’operazione. Era fondamentale però tenere Gigi in allenamento senza andare ad aggravare il problema muscolare. Insieme allo staff medico della Nazionale decidemmo di provare una terapia particolare, non ancora sperimentata. L’idea era quella di creare una diversa coordinazione motoria al fine di sollecitare solo alcuni muscoli, tenendo a risposo quelli interessati dall’infiammazione. Predisponemmo così una tipologia di allenamento specifica: mezz’ora di corsa blanda, correndo però con le punte dei piedi rivolte verso l’interno, e poi mezz’ora di corsa con la palla, colpendo però la sfera solo con l’esterno del piede. La terapia sembrò funzionare ed il dolore alla muscolatura infiammata iniziò a diminuire”.




L’Italia superò in semifinale l’Unione Sovietica grazie al lancio della monetina, poi la doppia finale con la Jugoslavia. “Alla vigilia della ripetizione della finale – continua Fini -, il Tecnico Valcareggi mi chiese un consulto e volle sapere se Riva era in grado di giocare la sfida decisiva: non avevo dubbi e risposi che il ragazzo era pronto. Il resto della storia già la conosciamo: Riva giocò una partita formidabile, realizzò la prima delle due reti del 2-0 finale e alzammo la Coppa”.

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