Il calcio sardo tra malanni e una stagione da acquolina

Eccellenza piena di big, Serie D da decifrare e i soliti problemi del calcio (non solo) isolano

Alessandro Masotti (foto: Diario Sportivo)

Alessandro Masotti (foto: Diario Sportivo)

Il prossimo campionato di Eccellenza si annuncia tra i più interessanti di sempre, con moltissime formazioni battagliere e accreditate da un mercato di primo piano. L’attesa per conoscere il futuro della “nuova Torres”-Tergu Plubium, ancora speranzosa di essere promossa in Serie D, rende il tutto più pepato, e comunque il sodalizio di Salvatore Sechi sarebbe ovviamente il piatto forte del menù. Castiadas, Sorso, Stintino, Samassi, Calangianus, Tonara – tra le altre – promettono spettacolo, tra allenatori affamati e calciatori in alcuni casi di categoria superiore.

“Prima di tutto voglio fare un plauso a Seba Pinna (promosso tramite playoff col Guspini-Terralba e ora al Castiadas, ndr)”, ci racconta Alessandro Masotti, reduce dall’esperienza torresina al fianco di Pasculli come preparatore atletico e vice-allenatore, con il quale cogliamo l’occasione per fare una panoramica generale sul pianeta del calcio sardo in Serie D ed Eccellenza, ma non solo. “Nel massimo campionato dilettantistico quest’anno troveremo molti allenatori preparati, penso anche a Scotto e Udassi, le cui squadre (Sorso e Stintino, ndr) daranno filo da torcere a tutti. E poi c’è il Tonara, ben strutturato e che alla lunga verrà fuori, così come il Samassi di Paolo Busanca che ho avuto modo di conoscere lavorandoci nelle rappresentative regionali di qualche anno fa”.

La Sardegna del pallone attende anche l’Arzachena al gran ballo della Serie C. “Mauro Giorico ha fatto un grande lavoro, raccogliendo nuovi frutti dello stesso. Vedremo che squadra costruiranno, sicuramente l’Olbia parte davanti con un anno di esperienza e strutturazione in più, e poi c’è Bernardo Mereu che è una garanzia”.



Si parla di allenatori e allora non si può che ragionare sul sistema pieno di falle. “Dispiace vedere allenatori che contribuiscono al budget delle società – spiega Masotti, in attesa di una chiamata da primo allenatore dopo stagioni in cui ha fatto da assistente occupandosi anche di preparazione atletica – Un tecnico che paga perde di credibilità verso lo spogliatoio e alimenta una dinamica non sana, la stessa cosa vale per i direttori sportivi. Ci sono allenatori e direttori sportivi che mettono anche 30mila euro per una stagione, tramite sponsor o moneta sonante. Denunciare? Impossibile, non lo si fa per paura e per evitare ripercussioni nell’ambiente, per questo nessuno di noi può fare nomi e spesso nemmeno vertenze, anche se dirigenti con cui hai lavorato ti mandano via dopo pochi mesi senza pagarti. Sicuramente la crisi economica contribuisce certe pratiche”.

Uno sguardo alla Serie D, con le sarde probabilmente nel girone lombardo. “Aspettiamo i movimenti della Nuorese, dopo la paura – conclude Masotti – il Latte Dolce è squadra di primo ordine, un esempio di come si lavora con il settore giovanile e con l’arma della concretezza. Paba è allenatore preparato che potrà salvarsi con meno problemi dell’anno scorso, grazie all’esperienza del gruppo e dei nuovi. Bisogna capire le situazioni economiche di San Teodoro e Budoni, dove Cerbone ha fatto un lavoro eccellente, per il Lanusei non sarà facile ripetersi dopo l’ultimo exploit con mister Hervatin. La Torres? Per un’eventuale Serie D servono rinforzi, Sassari attraversa un momento complicato come città e realtà sportive, secondo me bisogna smettere di vivere di ricordi e guardare avanti con dei progetti seri”.

Fabio Frongia



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