Cagliari, spauracchio ultras anche a Crotone

La speranza è che non si verifichino gli stessi problemi di Palazzolo vissuti il 22 luglio

Tifosi e ultras del Cagliari nella Curva Nord del vecchio Sant'Elia

Tifosi e ultras del Cagliari nella Curva Nord del vecchio Sant’Elia

Dopo il complicato pomeriggio di Palazzolo sull’Oglio, dove sabato 22 luglio gli ultras del Cagliari si sono scontrati con quelli bresciani prima dell’amichevole tra sardi e Rondinelle, attenzione alta anche sulla trasferta degli isolani in quel di Crotone. Sabato prossimo allo “Scida”, infatti, una decina di appartenenti al noto gruppo organizzato di ultras sardi potrebbe presenziare sugli spalti.



La speranza di tutti è quella di vederli sostenere in modo canonico la squadra di Rastelli – cosa avvenuta solo per pochi minuti a Palazzolo, dopo gli scontri e prima del lungo silenzio durante il match – e non nella veste di teppisti come accaduto nelle ultime occasioni in cui in gruppi più o meno vasti si sono mossi dalla Sardegna. Nelle logiche ultras, tra quelli del Cagliari e alcune frange crotonesi non correrebbe buon sangue, e allora anche in occasione di Crotone-Cagliari (amichevole pre-campionato in programma il 5 agosto in Calabria) bisognerà monitorare la situazione e sperare che tutto fili liscio, evitando di aggiungere nuove pagine di cronaca a quelle dello sport.

In queste ore si parla, tra l’altro, della progressiva abolizione della Tessera del Tifoso, che dovrebbe avvenire da qui a tre anni, come verrà spiegato venerdì in una conferenza stampa nella sede romana della Federcalcio. Già dalle prossime settimane si potrà nuovamente acquistare il biglietto a ridosso del fischio d’inizio, anche in trasferta, con i vertici del calcio e del Governo che vorrebbero rivedere le norme introdotte nel 2009 dall’allora Ministro degli Interni Maroni. Allora vennero introdotte la TdT e le misure restrittive che in qualche modo hanno creato problemi al mondo ultras. Si arriverà ad una soluzione che riempia nuovamente gli stadi, estrometta i violenti riportando le famiglie negli impianti e salvaguardi l’ordine pubblico?

Riccardo Brundu



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