No, l’Arzachena non è normale!

L’analisi dopo la rocambolesca (ma meritata) vittoria sul Pontedera

Arzachena a quota 6 punti dopo 4 giornate di Serie C (foto Sandro Giordano)

Arzachena a quota 6 punti dopo 4 giornate di Serie C (foto Sandro Giordano)

Olbia, ore 18.19 del 16 settembre. Allo stadio “Bruno Nespoli” sta per andare in archivio un pareggio per 1-1 tra Arzachena e Pontedera nel quarto turno d’andata della serie C. Il risultato, per quanto visto in campo, è bugiardo perché i biancoverdi di mister Giorico hanno giocato costantemente in proiezione offensiva cercando in ogni modo di scardinare il bunker granata ma senza trovare il gol del vantaggio.



Gli ospiti hanno difeso con ordine i propri sedici metri provando a guadagnare secondi preziosi per blindare il pareggio e muovere la classifica. Qualcuno in tribuna si è già alzato e ha lasciato lo stadio, il pareggio sembra scritto. Anche il signor Maranesi di Ciampino è pronto a mandare tutti sotto la doccia, ma se l’Arzachena fosse una squadra normale ora non sarebbe in serie C, e c’è una pagina di storia ancora da scrivere.

Ore 18.19, minuto 94 della partita, Pontedera in alleggerimento e palla lunga nella trequarti smeraldina dove si avventano Danilo Bonacquisti e Spinozzi. Se la palla arrivasse sui piedi del centrocampista ospite è scontato il calcio in tribuna e il fischio finale, il capitano lo sa e si tuffa con un intervento da finale dei mondiali. E la palla la prende lui. Con un colpo risoluto che manda la sfera direttamente tra i piedi di Giuseppe Nuvoli, solo sulla fascia sinistra. Il signor Maranesi guarda il cronometro, il recupero sta finendo ma lascia giocare. Nuvoli abbassa la testa e inizia a correre, supera la linea di metà campo senza trovare opposizione e arriva al vertice dell’area. Guarda in mezzo dove Vano e Sanna lo accompagnano col braccio alzato. Non c’è tempo per pensare: calcio secco in mezzo.

Sulla traiettoria c’è Michele Vano, il corazziere entrato dalla panchina che un gol l’ha già fatto, ma partendo in fuorigioco, e ha la faccia giusta per buttare giù la porta a mani nude. Invece il numero 9 fa quello che nessuno si aspetta: allunga la gamba destra e lascia che la palla gli passi sotto arrivando ad Andrea Sanna, decentrato sul lato destro. Una finta che spiazza tutta la difesa ma non il bomber smeraldino, stop a seguire e tiro in scivolata per anticipare Contini in uscita disperata e vana.



Il resto è la corsa della panchina biancoverde in festa e il triplice fischio finale che sigilla la prima vittoria “interna” dei biancoverdi. Una vittoria non banale, ottenuta con determinazione e tutto lo spirito di sacrificio che Mauro Giorico e i suoi ragazzi invocano ad ogni intervista. Una vittoria ottenuta grazie a cuore, quello di Bonacquisti nell’ultima scivolata, lucidità, quella di Nuvoli nella sua corsa finale e assist, cattiveria, quella di Sanna, che si conferma cecchino insaziabile a prescindere dalla categoria.

Ma anche una vittoria della generosità del gruppo, di Vano che rinuncia alla palla decisiva favorendo il partner, e di tutti i suoi compagni, che hanno corso senza sosta per 94 minuti alla ricerca di tre punti preziosi. È presto per dire che questa partita possa segnare la svolta del cammino dell’Arzachena in serie C, ed è presto anche per decifrare quale cammino possa avere questa squadra, ma si possono far parlare i fatti: 6 punti in 4 partite, con due vittorie e due sconfitte (contro Viterbese e Siena, non esattamente le ultime arrivate, con tanto di amaro in bocca per la rimonta subita in Toscana), un atteggiamento propositivo contro qualunque avversario e la voglia di sorprendere. Ancora una volta. Perché se l’Arzachena fosse stata una squadra normale, a quest’ora non sarebbe in serie C.

Claudio Inconis



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