Torres, non basta Ibba per farti grande

L’analisi dopo lo 0-0 di Muravera e in vista di impegni decisivi per la stagione

La Torres ha 6 punti dopo 6 giornate del campionato di Eccellenza (foto: Alessandro Sanna)

La Torres ha 6 punti dopo 6 giornate del campionato di Eccellenza (foto: Alessandro Sanna)

Una litania che alla fine ha portato un punto, positivo per muovere la classifica ed evitare ulteriori problemi. Il classico brodino caldo in tempi di carestia, per una Torres che oggi (ma non da oggi) appare lontana dal poter essere protagonista nel campionato di Eccellenza. Ammazzare le rivali è tutt’altro che scontato, come già successo anni fa, quando bisognava ripartire dall’ennesimo tonfo societario e come era lecito attendersi all’indomani di un mercato farraginoso e pieno di incognite.



I rossoblù, nel frattempo passati dalle mani di un troppo morbido e inesperto Cirinà a quelle forestiere del sanguigno (ma tutto da verificare) Tortora, hanno adesso la Coppa per ritrovare smalto e soprattutto strade alternative. Sì, perché la seconda manifestazione di categoria rappresenta forse priorità nel momento in cui il torneo inizia a esprimere le prime sentenze: a meno di rovesciamenti di mercato dicembrini, la Torres non può competere né col Sorso né con lo Stintino, e anche il forte Castiadas e il quadrato Atletico Uri appaiono un passo avanti. I rossoblù condividono le difficoltà con il Samassi (comunque 4 punti sopra), protagonista di un inizio sotto quelle attese che avvolgevano una squadra dotata di elementi di esperienza e categoria in numero certamente maggiore rispetto a Pinna e compagni.

A Valledoria non sarà semplice difendere il 2-1 del “Vanni Sanna”, perché le gare ravvicinate si fanno sentire, perché la Torres non ha troppe frecce in grado di decidere dal nulla, perché di fronte ci sarà un gruppo ristretto ma coriaceo, con freschezza e voglia di battagliare. La Torres, però, non può sbagliare, pena uno schiaffo che sarebbe durissimo da digerire. Lo 0-0 di Muravera ha portato i capi del club e dello spogliatoio a proferire ottimismo, ma è chiaro che tutti esigano e si aspettino ben altro.



La mediocrità ammirata domenica scorsa e in questo inizio di stagione fa storcere molti musi, con una piazza che si divide tra l’appoggio incondizionato alla proprietà (figlio di quanto accaduto da dicembre in avanti) e lo scetticismo sempre più difficile da nascondere in seno al resto (corposo) della tifoseria. In tutto questo si inseriscono le porte girevoli azionate sul mercato, ampiamente sconfessato dalle prime mosse fatte di tagli e innesti dal parco svincolati. L’arrivo di Christian Ibba, classe ’83 che fino a maggio ha rappresentato un top player ai massimi livelli sardi (e non solo), non potrà bastare specie se il quartese dovesse avere bisogno di più di un paio di settimane per mettersi a regime. L’ex San Teodoro (tra le altre) aveva di fatto deciso di appendere le scarpette al chiodo, l’invitante accordo con la Torres lo ha convinto a rimettersi in gioco, e almeno fino a dicembre proverà a dare il suo contributo. Il sogno è quello di avere pescato il jolly, anche perché le doti di Ibba possono fare la differenza in un calcio sardo sempre più livellato verso il basso, ma gioventù, poca qualità sparsa e pressioni rendono il compito molto arduo.

Fabio Frongia

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