Il Cagliari strappa un pareggio di capitale importanza a Crotone: le pagelle rossoblù
CRAGNO 6 – Si immola per mantenere il Cagliari in partita. Il solito padrone dell’area, si inchina solo al penalty di Trotta (dal 44′ RAFAEL 7 – Pochi istanti dopo il suo ingresso in campo è subito decisivo, deviando sulla traversa un bolide di Nalini che avrebbe portato i padroni di casa sul 2-0. Nella ripresa si ripete in almeno due circostanze, risultando decisivo per il risultato finale)
PISACANE 5,5 – Chi fu il mandante dell’omicidio di JFK? Cosa nascondono gli americani nell’Area 51? Cos’ha spinto Tagliavento ad espellere il difensore campano? Tre quesiti che difficilmente avranno risposta. L’espulsione (esagerata) arriva dopo 47′ nei quali soffre l’intraprendenza di Nalini e Martella. Spesso in confusione, certamente non il compleanno sognato.
CEPPITELLI 6,5 – Coltello tra i denti e sportellate per tutta la gara con un cliente come Trotta che si rivela più ostico del previsto. Qualche sbavatura in fase di impostazione, difensivamente è ormai una certezza.
CASTAN 6,5 – Un po’ di ruggine è inevitabile, ma compensa il tutto con la grinta e l’esperienza. Rischia di macchiare la sua prestazione con un fallo ingenuo da cui poi nasce la rete (annullata) di Ceccherini. L’unico neo in una gara più che sufficiente.
FARAGO’ 6 – Ordinato e poco più in fase difensiva, farraginoso palla al piede: la sensazione, neanche tanto nascosta, è che gli sia mancata la spalla di Barella.
DESSENA 5 – L’abnegazione è totale. Purtroppo, però, quando si alzano i ritmi va in evidente difficoltà: 90′ in apnea
CIGARINI 7 – Fino a quando le forze lo sostengono è il trascinatore della squadra. Tanto lavoro sporco e carisma da vendere. La rete, anche per il momento in cui arriva, è di capitale importanza. (dal 77′ ANDREOLLI – SV)
IONITA 5 – Corre tanto, spesso a vuoto. Non la sua partita migliore, tutt’altro. Difetta in termini di lucidità risultando lacunoso in diversi frangenti di gara.
CRONACA E TABELLINO DI CROTONE-CAGLIARI
LE DICHIARAZIONI DI LOPEZ
LE PAROLE DI ZENGA
LE PAROLE DI CIGARINI
LE PAROLE DI CASTAN
PADOIN 5,5 – Soffre la rapidità di un peperino come Ricci che, in più di qualche occasione, lo fa penare. Più propositivo (comprensibilmente) nel primo tempo, mentre vive la seconda frazione di gara in trincea.
FARIAS 5,5 – Qualche strappo dei suoi e poco altro. Predilige ricevere palla nei piedi e fa poco movimento per ottenerla. L’intesa con Giannetti è opinabile, per usare un eufemismo.
GIANNETTI 5 –Lui e Farias sono su pianeti diversi: non si cercano e si intendono come un piatto di ravioli e un tubetto di maionese. Una sola conclusione in oltre un’ora di gioco. Completamente avulso dalla manovra. (dal 63′ LYKOGIANNIS 6 – Entra in campo con la voglia di spaccare il mondo e si mette in trincea insieme al resto della squadra. Ha, inevitabilmente, ancora bisogno di rodaggio)
Stefano Sulis