L’Arzachena è attesa dalla difficile sfida interna contro i forti nerazzurri
L’Arzachena ospita al “Bruno Nespoli” di Olbia il Pisa, in una sfida certamente contro pronostico, ma dove gli smeraldini contano di ottenere l’ennesima sorpresa positiva della loro stagione. Così Mauro Giorico a due giorni dall’incontro con i nerazzurri toscani.
“Andiamo ad affrontare un Pisa che ha un organico di tutto rispetto e che vuole vincere questo campionato, anche se non è semplice. Verranno con il coltello tra i denti, noi siamo in un buon periodo, non bisogna avere alcuna paura perché la salvezza passa anche dal fare qualche punto anche contro le prime della classe. Ce la siamo sempre giocata anche contro squadroni, sarebbe una bella soddisfazione battere il Pisa, a livello di classifica e prestigio. Sappiamo che arriveranno circa 400 tifosi del Pisa, per questo facciamo un appello ai nostri tifosi affinché non ci facciano sentire ospiti in casa nostra. Li aspettiamo in massa”.
All’andata l’Arzachena perse di misura e con onore. “Noi saremo agguerriti, non possiamo lasciare nulla di intentato contro tutti gli avversari, veniamo da buoni risultati e bisogna ripetersi. Sicuramente non abbiamo grosse pressioni, se dovesse arrivare qualcosa di positivo saremmo felici, se così non fosse guarderemmo la prestazione, ma non sono queste le partite dove ci dobbiamo salvare. Prendere tre punti farebbe salire l’autostima a dismisura. Ci mancano circa 9 punti per la salvezza, le partite sono molte, vincere domenica sarebbe eccezionale”.
Importante il contributo anche di chi gioca meno o entra dalla panchina. “Chi ci dà una mano in corsa è più fresco, quindi deve dare qualcosa in più. Stiamo crescendo tutti, sono felice, anche a Monza abbiamo fatto cinque cambi, c’è un obiettivo comune a tutti e quando chiamo qualcuno in causa è perché lo ritengo utile. Il fatto che gli ultimi due gol siano arrivati da due giocatori subentrati vuol dire che le partite si possono cambiare in qualsiasi momento e con diversi uomini”.
La maturità dell’Arzachena in questo periodo da cosa deriva? “Dovevamo fare un certo tipo di percorso, una crescita che è passata per prestazioni altalenanti ed errori di vario tipo, che ci sono costati qualche punto. Abbiamo lavorato su questi aspetti, ci sono fasi in cui l’avversario è molto più bravo e ci puoi fare poco, ma concedere meno è fondamentale. Ci stiamo provando, vedo grande applicazione e questo mi dà fiducia. Avere preso meno gol rispetto al girone d’andata è emblematico di una maggiore attenzione”.
A Monza si è vista una squadra un po’ più disattenta sulle palle ferme rispetto alle precedenti uscite. “Ci abbiamo lavorato anche oggi – dice Giorico – A volte anche i cambi che tu effettui e quelli che effettua l’avversario contano, perché si arrivano a cambiare fino a dieci giocatori sui ventidue di inizio partita. Cambiano le marcature, ci sono diverse contromisure che saltano, sono momenti in cui le partite si possono decidere”.
Sta maturando anche Mauro Giorico in questa esperienza nel professionismo? “Non direi. Io penso che ognuno di noi ha un bagaglio tecnico, poi è normale che la categoria ti porti a curare maggiormente un dettaglio e aspetti sui quali magari avevi lavorato meno. Questo te lo permette uno staff organizzato, con il quale si lavora in sinergia nello studiare i dettagli di giocatori e avversari, sicuramente non mi sento arrivato e so di avere ancora tanto da imparare”.
dall’inviato Claudio Inconis