Dinamo, senti gli ex! Markovski: “A Sassari gli anni più belli della mia carriera, biancoblù possono lanciare la sfida a Milano”. Easley: “Strano giocare contro tanti amici”
Con altri due punti nella saccoccia europea, la Dinamo si rituffa in clima campionato, dove domenica sarà attesa da un nuovo, durissimo banco di prova: quello rappresentato dalla Reyer Venezia dell’ex Zare Markovski. Il coach macedone, recentemente subentrato ad Andrea Mazzon e ancora imbattuto, con due vittorie di prestigio ai danni di Milano e Bologna nelle prime due partite, non ha dimenticato i suoi esordi italiani sulla panchina sassarese. Tre anni, dal 1991 al 1994, con in mezzo due salvezze e un esonero. Erano gli anni dei Frederick, dei Curcic, dei Casarin e dei Bonino, ma soprattutto erano gli anni del grande patron Dino Milia. Un legame saldissimo, quello tra l’avvocato e Markovski, che in una intervista di qualche tempo fa aveva addirittura dichiarato di sentirsi, a tutti gli effetti, uno di famiglia: “Con l’avvocato sono in ottimi rapporti e sono tutt’ora legato. L’anno scorso abbiamo pure passato due giorni assieme – racconta Zare in conferenza stampa – se penso a quei tempi mi sembra che sia passata una vita ed in effetti si tratta di 22 anni fa. Ho ricordi splendidi di quell’esperienza e credo anzi sia stata l’esperienza più bella della mia carriera. A Sassari sono stato benissimo e non smetterò mai di ringraziare il club perché hanno avuto fiducia in me quando ancora non avevo il patentino da allenatore, e grazie a quell’esperienza la mia carriera è potuta proseguire in un certo modo.”
Ne è passata di acqua sotto i ponti rispetto ai primi anni 90′, quando la Dinamo doveva barcamenarsi per cercare di rimanere aggrappata alla A2. Ora la società del presidente Sardara si trova a buon diritto nel lotto delle pretendenti allo scudetto, e Markovski rivendica, sotto certi aspetti, la semina di quanto raccolto nell’era Sacchetti: “Sono felice che la Dinamo che immaginavamo all’epoca adesso è realtà. Allora eravamo una solida realtà di A2 che si immaginava di rappresentare la Sardegna in Italia e in Europa. Non posso che essere orgoglioso di aver partecipato allo sviluppo di una realtà che all’epoca solo ci auguravamo diventasse quello che oggi realmente è.”
Il tecnico di Skopje è certo delle possibilità dei biancoblù in questa stagione: “Non è un caso che quest’anno sia in Italia che in Europa stiano facendo meglio dell’anno scorso. Possono addirittura sfidare Milano per andare fino in fondo perché hanno ulteriormente aggiunto quello che mancava alla squadra dell’anno scorso. Certamente hanno giocatori che sono capaci di creare possibilità di segnare dal gioco individuale ma anche di squadra, grazie a talento e imprevedibilità. Penso che il ritmo che dettano, grazie al talento che hanno, crea pericolosità verso il canestro.”
E se Markovski ha già affrontato il suo Banco da avversario in due occasioni (entrambe lo scorso anno, rimediando peraltro due sconfitte), quella di domenica sarà la prima da ex di Tony “Slim” Easley, che per un campionato e mezzo è stato il pivot titolare della formazione sassarese: “In Sardegna ho vissuto una bellissima esperienza. Sono stato benissimo e sono stati anni importanti per me come giocatore, coronati con la partecipazione ai playoff. Certamente mi farà strano ritrovare da avversario tanti miei ex compagni perché sarà come dover affrontare dei fratelli.
Più forte la Dinamo di oggi o quella della scorsa stagione? Easley si schermisce: “Io guardo all’oggi e oggi sono un giocatore dell’Umana Reyer per la quale cerco di fare sempre del mio meglio in ogni occasione. Non mi sento di entrare nel merito delle cose di oggi perché non le conosco, dico solo che la Dinamo in cui ho giocato io era un’ottima squadra. Ma non chiedetemi di paragonare quella di questa stagione con quella della precedente perché a questa domanda preferisco non rispondere (ride). Nonostante le dichiarazioni di circostanza, quella di domenica sarà senza ombra di dubbio una partita speciale dal punto di vista emotivo: “Ho mantenuto i rapporti con molti ex compagni, in particolare con Travis Diener e con Brian Sacchetti. L’ambiente di Sassari è ottimo perché tutta la Sardegna vive per l’unica squadra dell’isola e questa è una cosa che si avverte molto. Solo chi è stato lì può capire. E se domenica “Slim” dovesse far vibrare il tabellone con una delle sue caratteristiche “monkey dunk”, un brivido scorrerà anche lungo la schiena dei tifosi sardi. Statene certi.