Volley – Serie B1 maschile, c’è Santa Croce-Cagliari: una “classica” senza fine che profuma di A1
In Serie B1 maschile si gioca la giornata numero sette, e tra le quattro sarde sono ben tre quelle che si approcciano all’impegno con un successo alle spalle. Soffre tanto il Volley Iglesias, che attende la Softer Volley Forlì dopo il crollo nel quarto set dell’ultimo turno che è costata l’ennesima sconfitta. Coach Alessio Marotto (leggi qui l’intervista) si augura di avere dai suoi concretezza al servizio, unica arma per una squadra a corto di uomini ed energie. Romagnoli favoriti, ma attenzione alle soprese. La VBA Olimpia Sant’Antioco (terzultima con 10 punti) viene dalla vittoria di Pisa, dove l’Imballplast ha ceduto il passo, così come ha fatto nel recupero contro la Meridiana Olbia. Sulcitani di scena in casa del Tuscania, galluresi (quarti con 12 punti) in casa contro Reggio Emilia, capolista e corazzata del campionato.
Vola l’Augusta Cagliari Volley, seconda in classifica a pari punti con la Gruppobiokimica Lupi Santa Croce. E sarà proprio lo scontro diretto contro i toscani l’unica partita a giocarsi domenica. Darà molte risposte sui valori di un gruppo, quello guidato da Alberto Miconi, che si sta dimostrando estremamente valido.
La sfida tra Cagliari e Santa Croce è una vera e proprio “classica” della pallavolo dalla Serie A2 in giù. Impossibile dimenticare le battaglie di questi dieci anni, con il culmine raggiunto nelle sfide che valsero la promozione in Serie A a braccetto. È una sfida eterna che va avanti da 38 anni, dal campionato di Serie C del 74/75 quando le due squadre si incontrarono per la prima volta nella loro storia. La “lotta” tra le formazioni biancorossa e rossoblu è proseguita anche negli anni novanta in Serie B1, quando sul campo giocavano Nicola Cabras (opposto San Paolo) e Leonardo Caponi (palleggiatore Santa Croce) poi diventati allenatore e direttore sportivo nel corso degli anni.
L’ultimo confronto diretto, prima di quello di domani, in A2 nell’anno della retrocessione rossoblù (2007-2008). Fu una partita bella e combattuta, sembrava l’anno della rinascita cagliaritana, ma i rossoblù persero in rimonta 3-2. Alla fine Cagliari fu punita dal giudice sportivo e si vide comminare lo 0-3 per tesseramento irregolare di Bergamo. Stagione no, con una società e un gruppo allo sbando. Il coach Pietro Scarduzio andò a Castellana, sulla panchina arrivò Nicola Cabras ma non arrivò nemmeno una vittoria. Alla fine fu ultimo posto, con retrocessione e rifondazione guidata dalla famiglia Ammendola.
Nella stagione precedente, datata 2006-2007, entrambe le formazioni si presentarono al via nelle vesti di neo-retrocesse. Più ambiziosa Santa Croce, piazza dove si respira da sempre tanta pallavolo e dove approdarono il palleggiatore Paolo Torre (ex Cagliari in A1) e l’opposto Sandro Fabbiani. Fu sconfitta nella finale playoff contro Corigliano, mentre Cagliari, in via di ridimensionamento dopo il salasso della Serie A1, fece un campionato al di sopra delle aspettative con un grande allenatore come Roberto Santilli, sfiorando i playoff. Le sfide dirette tra Cagliari e Santa Croce terminarono con due sconfitte isolane: netto 3-0 in Toscana, combattuto e spettacolare 2-3 a Cagliari.
Andando ancora all’indietro con i ricordi, si arriva alla stagione 2005-2006, quella della Serie A1. Rimpianti a non finire per Cagliari, retrocessa dopo un solo anno con in squadra gente del calibro di Jan Stokr e Piki Soto e un organico sulla carta superiore alla concorrenza per la salvezza. Poi la clamorosa sconfitta casalinga contro Latina, il crollo del castello e la fine dei sogni, oltre alla passione pallavolistica che nel capoluogo è andata scemando. Due sconfitte negli scontri diretti contro Santa Croce. Curioso e storico fu il biscotto che fece la Sisley Treviso nel finale di quel torneo: prima dell’ultima giornata Santa Croce aveva 23 punti, Padova 22, Latina 21. All’ultima giornata Treviso mandò l’under 20 a giocare la sfida di Padova, perse e regalò la salvezza alla sua squadra “satellite” oltre che più comoda da affrontare a livello logistico. Latina vinse contro Vibo Valentia, ormai senza obiettivi, e mandò in A2 Santa Croce, sconfitta a Macerata.
Stagione 2004-2005, Serie A2. Cagliari e Lupi avversarie per il primo posto durante tutto il campionato. Si alternano al primo posto, le altre non tengono il passo (Loreto alla fine terza a -9). Fondamentali gli scontri diretti. All’andata al PalaRockefeller non c’è storia, Soto con 24 punti trascina Cagliari ad un facile 3-1, nella prima fase del campionato. Il ritorno entra nella storia: parità a quota 44, scontro diretto al PalaParenti tra le due capolista. Cagliari c’è, gioca e dopo aver perso il primo set passa a condurre 2-1. Il pubblico si innervosisce, e ricorre a sputi e minacce verso coach Lele Fracascia e tutta la panchina cagliaritana. Devono intervenire i Carabinieri, la partita viene falsata e i toscani effettuano la contro-rimonta (25-13 e 15-12) grazie a 30 punti di Guillermo Falasca. Da quella partita in poi, Cagliari perderà qualche punto di troppo, Santa Croce vincerà il campionato e salirà direttamente. Ma la festa sarà rinviata di qualche giorno, grazie al trionfo ai playoff nella finale di Bassano del Grappa.
Altre sfide nel 2003-2004, doppia vittoria Cagliari (poi sconfitta ai playoff) contro una Santa Croce che finì a metà classifica. Mentre nel 2002- 2003 entrambe si trovarono nelle zone alte, finendo per perdere in semifinale. Fu la fatal Lamezia per il Cagliari. La prima sfida in Serie A2 risale alla stagione 2000-2001, 4 novembre 2000, l’Alimenti Sardi di Di Mattia vinse 3-2 in trasferta, si giocò nella piccola palestra di Fucecchio.
Dettagli di oggi: nel Cagliari c’è il forte libero Filippo Taliani, ex di turno, nato a Ponsacco, vicino a Santa Croce sull’Arno.
Alessandro Frongia