Torres, Nucifora: “Cari non si tocca. Futuro? Finché conterò qualcosa tifosi stiano tranquilli”
C’è paura in casa Torres. Adesso che nove gol al passivo e zero punti ottenuti hanno messo sabbia negli ingranaggi rossoblù a un passo dal traguardo, in città non si sa cosa aspettarsi, la squadra lavora col magone, evidenziato dalle facce basse di domenica pomeriggio, la società si ripromette di fare il punto dopo Pasqua. Quando, passata la settimana di tregua, cominceranno i quindici giorni di passione. “Obiettivo sei punti”, dice l‘Avvocato Enzo Nucifora, che gli spifferi danno come molto contrariato, e che non aveva certo nascosto il disappunto nel post-Bassano, quando aveva sostenuto che “forse qualche impiego dei giocatori acciaccati poteva essere ponderato meglio”.
Nucifora, da uomo di calcio che ne ha viste di cotte e di crude, compresi finali di stagione al cardiopalma, valuta così la situazione in casa Torres. “Non siamo certamente nel nostro momento migliore – dice a SardegnaSport – però non dobbiamo dimenticare cosa abbiamo fatto da gennaio fino alla partita di Monza, e allora raccogliamo le idee e pensiamo a ottenere le due vittorie che ci servono. Al mio rientro in Sardegna incontrerò il resto dell’organigramma e parleremo meglio della situazione infortuni, ascoltando il parere di altri medici per capire come sia stato possibile avere tutti questi problemi e soprattutto evitare che un eventuale utilizzo aggravi le situazioni in essere”.
Valutazioni da fare con Capitani, Salaris, e Patalano. E allora è inevitabile chiedere se la posizione di Marco Cari sia mai stata in discussione nelle ultime ore. “Assolutamente no - tuona il responsabile dell’area tecnica - con questo allenatore la squadra ha pur fatto 13 risultati utili consecutivi e quindi sarebbe folle cambiare ora. Dobbiamo pensare a risolvere i problemi tutti insieme, guardando al breve periodo e alle prossime partite, anche nell’eventualità degli spareggi”.
Una squadra, fino alla gara contro la Pergolettese, granitica e sempre dominante su tutti i campi. Non spettacolare, ma nettamente superiore. Poi il confronto con due corazzate del girone, capaci di spazzare via una squadra spaesata, pesante, nervosa. Magagne infinite, come ammette lo stesso Nucifora. “C’è stato un po’ di tutto, snocciolare i problemi non aiuta a risolverli. Bisogna lavorare, sicuramente si è vista un po’ di presunzione, un po’ di rilassamento, oltre alla condizione fisica che in questo momento è venuta meno”.
Nucifora è sicuramente l’elemento societario più stimato a Sassari. Presso quel popolo che adesso, tra un caffè e una chiacchiera, manifesta antichi timori, relativi ai risultati e al futuro del club di via Coradduzza. “Posso garantire che, finché ci sarò io, si lavorerà con serietà, ambizione e progettualità. Almeno fino a quando conterò qualcosa in questa società. Diversamente, mi farei subito da parte, perché io il tifoso al seguito non lo faccio. La gente, come sempre ha fatto, deve stringersi attorno alla squadra, io faccio il mio lavoro e non mollo”.
Fabio Frongia