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Cagliari, si cambia in fretta e Giulini mette tutti d’accordo: da così a così
Postato il 20 giu 2014
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A Cagliari è iniziata una nuova era, che porta il nome di Tommaso Giulini. La serenità prima di tutto, sicurezza e tanti ammiccamenti con i “guardaspalle” Daniele Conti e Francesco Marroccu. Giulini ha dato un segnale forte e chiaro ad una tifoseria che fino a poco tempo fa gli era ostile a priori, vedendo come il fumo negli occhi l’acquisto della società da parte del giovane azionista della Fluorsid group. Tanti si erano fatti suggestionare dal quell’inverosimile “american dream” professato da Luca Silvestrone.
Questa mattina un giornalista ha fatto notare al neo presidente come le opinioni possano cambiare, come si possa passare da spauracchio a mito nel giro di pochi giorni. Il rinnovo di Conti, il ritorno di Marroccu dopo una sola stagione, un progetto che vedrà in un futuro nemmeno troppo lontano il principio di “sardità” alla base delle scelte, maggiore attenzione al settore giovanile sono tutte carte che giocano già a favore di Giulini.
A prima vista non sono tante le analogie tra il nuovo e il vecchio presidente. Ma si possono cogliere alcune cose in comune. Giulini è già un personaggio, come del resto lo era Cellino, e farà sicuramente parlare di sé, magari arrivando anch’egli a ricoprire un ruolo centrale nei palazzi del calcio italiano. Al cospetto di Giulini colpisce la capacità di destreggiarsi tra sguardi nuovi e pressione degli astanti. Ai microfoni di Sky, nove giorni fa, disse che avrebbe fatto di tutto per portare Zeman in Sardegna. Missione compiuta. Il boemo è una certezza e mai come oggi a Cagliari si è respirata un’aria tanto fresca e innovatrice.
L’impressione è che sarà un Cagliari completamente diverso da quello che abbiamo conosciuto con Massimo Cellino. Verranno realizzati nuovi luoghi di aggregazione e soprattutto un Cagliari Village all’esterno dello stadio mentre sul piano della comunicazione verranno studiati tre canali che informeranno i tifosi sulla squadra e sulla spinosa vicenda stadio, che rimane ancora un nodo da sciogliere. Il nuovo presidente ha fatto capire che già la prossima settimana potrebbero iniziare i lavori al Sant’Elia per arrivare ad una capienza di 12 mila spettatori entro l’inizio di campionato. La curva sud resterà un punto interrogativo, ma non abbastanza per scalfire l’ottimismo di quei tifosi che erano scettici e intransigenti.
Andrea A. Matacena