Dieci anni fa l’addio a Sandro Ciotti: il racconto della partita-scudetto del Cagliari e il congedo al Sant’Elia
In quella domenica 12 aprile 1970 la sua voce era molto meno ferrosa e roca di quando, 26 anni dopo, avrebbe salutato la compagnia con l’ultima radiocronaca. In entrambi gli episodi, Sandro Ciotti incrociava il Cagliari, prima scudettato grazie allo storico 2-0 rifilato al Bari, poi (più modestamente) piazzatosi al decimo posto sotto la guida di Bruno Giorgi. “Vi rubiamo soltanto dieci secondi per dire che quella che ho appena tentato di concludere è stata la mia ultima radiocronaca per la Rai. Un grazie affettuoso a tutti gli ascoltatori, mi mancheranno”. Così il radiocronista più famoso dello Stivale, stimato ed imitato da tantissimi appassionati di calcio, chiudeva la sua esperienza a Tutto il calcio minuto per minuto, tassello di una carriera che aveva visto Ciotti al seguito di 14 Olimpiadi, 15 Giri d’Italia, 9 Tour de France, 40 Festival di Sanremo e oltre duemila partite di calcio.
Classe 1928, Sandro Ciotti moriva il 18 luglio di dieci anni fa, dopo avere regalato pagine memorabili di cultura, giornalismo sportivo e musicale, firmando canzoni (al fianco di Enzo Jannacci e Peppino Di Capri), documentari e contenuti satirici talvolta osteggiati.
“Il Cagliari si avvia tra la commozione della folla a conquistare il suo sospiratissimo scudetto”, così Ciotti raccontava i concitati minuti che facevano da preludio al triplice fischio dell’Amsicora, quando si attendeva soltanto la grande gioia. “Un fendente in diagonale da destra a sinistra, dopo avere superato in bellezza il proprio guardiano Spini”, era la didascalia del raddoppio di Bobo Gori, “vittima di una specie di piccolo collasso”, nella sempre colorita (a sentirla oggi) descrizione di quei momenti offerta dal radiocronista romano.
E poi l’esplosione, dell’Amsicora ma anche del giornalista celebre per il “Clamoroso al Cibali” – per qualcuno, Luzzi, da attribuire a Carosio, per altri, come Ferretti, solo una leggenda metropolitana – e lo “Scusa Ameri” con il quale interveniva per prendere la linea dall’altro collega-star dell’epoca. “Il Cagliari è Campione d’Italia, la folla si riserva in campo con grande pacatezza, come è costume delle folla sarda”, battezzò Sandro Ciotti, simbolo di un racconto calcistico che non c’è più, lasciato spazio alle urla e agli strepitii sgrammaticati che riempiono frequenze radiofoniche e satellitari.
NEL VIDEO IN BASSO, UN ESTRATTO DA TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO DEL 12 APRILE 1970