Torres, la concretezza di Costantino è il segreto (di Pulcinella) dell’ottimo inizio di stagione
Primo mese di campionato giocato e primi bilanci in casa Torres. Dopo l’ormai abituale estate travagliata, la compagine sassarese si è tuffata nel campionato di terza serie, dove mancava dal 2006, con i piedi di piombo. Squadra costruita con ritardo per via del ripescaggio, allenatori e giocatori persi cammin facendo per infortuni e vicissitudini varie, rapporti altalenanti con le autorità cittadine e chi più ne più ne metta. Ciò nonostante Massimo Costantino, appena dopo aver firmato il contratto che ne ha sancito il matrimonio con Domenico Capitani, si è calato nella parte immediatamente e nel migliore dei modi.
“Il gruppo aiuta a raggiungere i risultati”, questo uno dei punti fermi del tecnico. Sono state proprio la coesione e l’amalgama delle varie componenti che operano sul campo le fondamenta sulle quali il condottiero rossoblù ha iniziato a costruire una squadra con basi solide e in continua e costante crescita. Debutto vincente in quel di Busto Arsizio, contro una Pro Patria oggettivamente in grosse difficoltà e messa ko dalla prodezza di Pasquale Maiorino, sconfitta interna col Como e pareggio al cospetto del fresco ripescato Arezzo (il cui rendimento è successivamente cresciuto in maniera esponenziale). Quattro punti, tre partite e altrettanti infortuni gravi. In terra lombarda salta il crociato di Mirko Bigazzi, fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva, e si fa male Davide Bottone, i cui tempi di recupero dopo uno scontro con Pizza restano ancora abbastanza misteriosi. Nel debutto interno contro il Como, è stato vittima della sfortuna Gerardo Rubino, giovane attaccante all’esordio tra i professionisti e che aveva convinto tutti nelle prime apparizioni stagionali. Anche per lui un danno importante al crociato e tempi di recupero molto lunghi.
Eppure la Torres sembra mancare in qualcosa, il gioco latita e arriva qualche mugugno, eccessivo e ingiustificato sulla poca spettacolarità e sul difensivismo di Costantino. Signori, siamo in terza serie e ci si deve salvare. Primo non prenderle, secondo darle. E’ vero che il Barcellona è un’altra cosa ma sarebbe opportuno ricordare a qualche sportivo sassarese che l’obbiettivo non è la vittoria del campionato ma, bensì, quello di mettersi cinque squadre alle spalle il più presto possibile, evitando sofferenze e mantenendo una categoria troppo preziosa e importante per lo sviluppo del progetto.
I sassaresi hanno proseguito il loro cammino sconfiggendo, più nettamente di quanto dica l’1-0 finale, il Lumezzane, apparso poca cosa anche per merito dei rossoblù, per poi andare a far visita a una delle squadre tecnicamente più valide del torneo: la Feralpi Salò. La Torres disputa i peggiori 45′ dell’intera stagione ma, grazie a due grandi parate di Testa, riesce ad andare al riposo sullo 0-0. La domenica no si conferma tale quando i sassaresi non riescono neanche ad approfittare della fortuna, andando in vantaggio grazie all’asse Giuffrida-Maiorino per poi capitolare, causa amnesie difensive paragonabili a quelle costate caro nell’altra sconfitta stagionale. Costantino condannerà più volte il pessimo approccio dei suoi e, a testimonianza della bontà del lavoro del tecnico e di ciò che riesce a trasmettere ai suoi ragazzi, arriva con un inizio di gara diametralmente opposto la vittoria col Pordenone firmata, con terzo e quarto gol stagionale, dal “Cassano” della Torres.
E’ proprio l’ex fantasista del Sorrento il più brillante in questo ottimo inizio di stagione. Poche le bocciature (parziali) dopo sei giornate. I soli 4 gol subiti stanno li a testimoniare la solidità di una difesa che vede capitan Migliaccio una spanna sopra gli altri. Ottime anche le prestazioni dei vari Cafiero e Marchetti affiancati da Ligorio, bravo a impadronirsi della maglia numero 3 sbaragliando la concorrenza di Funari e dello “scomparso” Minarini. In mediana, la garanzia è rappresentata dai sette polmoni di Giuffrida affiancato da un Pizza che, aspettando il recupero di Bottone, sale di rendimento in maniera costante e inesorabile. Foglia è l’uomo in più di Costantino, il quale lo ha utilizzato come un jolly schierandolo in tutte le posizioni possibili in mezzo al campo. L’ex teramano, arrivato l’anno scorso, è sembrato un giocatore trasformato rispetto a quello abulico e svogliato “apprezzato” la scorsa stagione. Altro merito di Costantino è stato quello di dargli fiducia, evidentemente Fabio ha bisogno di sentirsi importante. Gli stessi numeri che testimoniano l’efficacia difensiva vanno a far storcere un po’ il naso nell’analisi del reparto offensivo. Solo tre squadre, tutte in zona retrocessione, hanno segnato meno della Torres e le responsabilità sono da dividere tra infortuni e discontinuità dei singoli. In particolare sulla fascia destra nella quale si sono alternati Lisai e Baraye; i due si sono dimostrati incostanti nel rendimento. Non resta che sperare di non vederli mai entrambi, e contemporaneamente, in giornata no.
Sabato, fischio d’inizio alle ore 14,30, arriva il Novara di mister Domenico Toscano e degli ex Felice Evacuo e Simone Pesce. Vedremo quali saranno le contromisure che adotterà Costantino al cospetto di una squadra costruita per la Serie B. Scopriremo se la Torres riuscirà a fare risultato contro una squadra sulla carta più forte. Finora i rossoblù hanno sempre rispettato i pronostici, saranno capaci di fare un ulteriore passo in avanti smentendoli?
Mauro Garau
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