ESCLUSIVA – Dalmonte (coach Roma): “Dinamo, con Sanders hai fatto bingo. La mia Virtus è giovane e motivata”

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Luca Dalmonte, coach della Virtus Roma

Negli scorsi playoff si sono arrese soltanto in semifinale, rispettivamente contro Milano e Siena. Sabato, al PalaSerradimigni, Dinamo Sassari e Virtus Roma si troveranno di fronte nella prima gara della Final Four di Supercoppa, e almeno una delle due, questa volta, raggiungerà l’ultimo atto. I giallorossi, alle prese con un nuovo ridimensionamento del budget, hanno dovuto giocoforza puntare sulla linea verde, con tanti giovani di prospettiva. Sono arrivati Brandon Triche, play-guardia che ha conquistato la Serie A con Trento, Kyle Gibson, già visto a Pistoia l’anno scorso, Maxime De Zeeuw, ala-pivot dotato di un gran tiro da fuori, Jordan Morgan e Melvin Ejim, rookie con tante potenzialità, e Perry Petty, piccolo regista che sarà supportato dal più esperto Rok Stipcevic, il cui arrivo è stato ufficializzato nei giorni scorsi. Coach Luca Dalmonte, alla seconda stagione sulla panchina della Virtus, sceglie il basso profilo: la sua squadra non gode certo dei favori del pronostico, ma sotto sotto, guastare la festa biancoblù non gli dispiacerebbe affatto. Lo abbiamo sentito alla vigilia dello sbarco in Sardegna.

In sede di presentazione della squadra, lei ha dichiarato che Roma fa parte della “terra di nessuno” del prossimo campionato di Serie A. Vuole chiarire il concetto?
“Credo che il torneo sarà diviso un due fasce ben distinte: la prima composta da squadre con grandi credenziali e obiettivi di livello; la seconda invece che annovera squadre per le quali è impossibile, a oggi, stabilire un obiettivo certo. Con grande onestà e trasparenza, io ritengo che la Virtus Roma farà parte di questo secondo gruppo. Dovremo insomma lottare per cercare di non cadere nell’anonimato e avvicinare il più possibile la prima fascia.

Sassari, immaginiamo, la collocherebbe nel primo gruppo.“Si tratta di una squadra di Eurolega, per cui è abbastanza evidente che sia così. Io, comunque, penso soltanto alla mia squadra. Non spetta certo a me dichiarare in quale fascia risieda la Dinamo.

Rispetto alla scorsa stagione la Virtus ha cambiato parecchio. Quali sono gli elementi di continuità, e quali invece quelli di discontinuità col recente passato?
“La continuità risiede essenzialmente in due nomi e cognomi: Lorenzo D’Ercole e Bobby Jones. Le novità, invece sono tante. Per cause di forza maggiore abbiamo dovuto costruire una squadra giovane e motivata, con tanti ragazzi esordienti. Abbiamo ancora il cartello dei lavori in corso, ma ora la stagione inizia e dovremo essere bravi a farci trovare pronti.”

Anche Sassari ha cambiato parecchio nel corso dell’estate, con ben otto nuovi innesti. Come giudica il roster a disposizione di coach Sacchetti?
“Pur cambiando, la Dinamo ha mantenuto ben salda la sua ossatura, composta da giocatori che io reputo determinanti, come Sacchetti, Vanuzzo e Devecchi. Sono loro le travi portanti di un gruppo e lo sono stati anche negli anni scorsi. Le travi portanti, mi preme sottolinearlo, sono magari meno belle delle “colonne” che accecano gli occhi, ma quando si fanno i conti si nota che sono stati molto più determinanti degli altri. Per il resto, i Diener non ci sono più, ma è anche vero che sono arrivati dei giocatori simili, e che la filosofia di gioco non è cambiata. Sassari si basa sempre sul grande impatto nel settore guardie, e quest’anno ha migliorato notevolmente il reparto lunghi con la coppia Lawal-Cusin, che mi pare oggettivamente di altissimo livello. Inoltre mi permetto di dire che con l’ingaggio di Sanders hanno fatto bingo, perchè secondo me a fine stagione sarà uno dei tre migliori americani del campionato.

Quanto conterà secondo lei il fattore ambientale nella sfida di sabato?
“Al di là delle indubbie difficoltà tecniche, per noi subentrano anche quelle dovute al fatto di giocare in trasferta. Di fatto, la prima della stagione. Il Banco in casa moltiplica sempre le energie, e il pubblico sarà certamente un fattore determinante. Immagino che il presidente Sardara abbia voluto organizzare questo evento anche per provare ad arrivare fino in fondo, sfruttando proprio il calore del tifo di casa.”

Roberto Rubiu

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