ESCLUSIVA – Alex Righetti: “A Sassari vincerà chi avrà il controllo del ritmo”

Alex Righetti

Alex Righetti, qui con la maglia della Virtus Roma

Dei suoi 21 anni di onoratissima carriera, 8 li ha passati con indosso la canotta della Virtus Roma. Quasi una seconda pelle per Alex Righetti, riminese di nascita ma romano d’adozione. Nel campionato di Serie A ha messo assieme qualcosa come 573 partite giocate e 5109 punti segnati. Domani, così come la Virtus, sarà di scena in Sardegna. Ma la sua destinazione non è Sassari, dove gli uomini di Dalmonte giocheranno la semifinale di Supercoppa (da lui già vinta, peraltro, nel 2000 proprio con Roma) contro la Dinamo Sassari, bensì Cagliari. Già, perchè Righetti, 37 anni compiuti alla vigilia di Ferragosto, ha deciso che per appendere per appendere le scarpette al chiodo ci sarà tempo, forse, più avanti, ed ha sposato la causa dell’Eurobasket, formazione capitolina che partecipa al campionato di Serie B e che esordirà in campionato al PalaRockefeller proprio contro la neopromossa Olimpia Cagliari: “E’ una circostanza abbastanza curiosa – ammette Righetti – da ex virtussino ovviamente spero che Roma riesca a battere Sassari. Che dire, tra noi e loro non sarebbe affatto male tornare a casa con una bella doppia vittoria”.

Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a continuare col basket giocato e a vestire la maglia dell’Eurobasket?
“Credo molto in ciò che questa società sta facendo sul territorio laziale e romano con i giovani. Ho avuto modo negli anni di apprezzare questa nuova realtà, e dopo la fine della mia esperienza alla Virtus, la soluzione Eurobasket rappresentava per me la soluzione ideale, anche iniziando a pensare a ciò che potrà essere il mio post-carriera. Quest’anno, comunque, ho la fortuna di giocare. Mi piace ancora farlo, e avere alle spalle una società organizzata e in forte crescita come l’Eurobasket dà sicuramente qualcosa in più.

Il tuo coach è Davide Bonora, alla sua prima esperienza da capo allenatore. Come l’hai trovato in questa nuova veste?
“Devo dire innanzitutto che tra me e Davide c’è un rapporto di amicizia che va avanti da tanti anni. Abbiamo giocato assieme nella Virtus, inoltre le nostre mogli sono molto amiche, per cui passiamo tanto tempo assieme anche fuori dal campo. Da allenatore lo vedo bene. Del resto da giocatore era un playmaker atipico, con un occhio e una percezione molto importante per le varie situazioni di gioco. Ha sempre fatto giocare molto bene le sue squadre. Ovviamente anche lui avrà bisogno di maturare la sua esperienza e di fare anche degli errori, ma è normale che sia così. Per ora, ribadisco, se la sta cavando benissimo.”

Spostiamoci a Sassari: dove si deciderà secondo te la semifinale di Supercoppa tra Dinamo e Virtus?
“A mio avviso sarà decisiva la gestione del ritmo. Sassari ha un gioco molto dinamico, ama correre e prendere dei tiri nei primi secondi dell’azione. La Virtus non dovrà permettere alla Dinamo di mettere la partita sui binari a lei più congeniali. Perchè, soprattutto in casa, Sassari sa essere devastante quando gioca in campo aperto”.

La Virtus ha cambiato tanto nel corso dell’estate, alle prese con un nuovo ridimensionamento del budget. Come giudichi la squadra di Dalmonte?
“Non ho visto tanto nell’ultimo periodo, devo essere sincero. Comunque sia la Virtus ha inserito di recente un giocatore esperto come Stipcevic e, mi pare sia in linea di massima una squadra atletica, giovane e forse anche un po’ inesperta. Credo che abbia il talento per riuscire a tener testa a quesi tutte le squadre, poi bisognerà vedere quale sarà l’impatto con le prime partite ufficiali. Se riuscirà a mettere insieme qualche vittoria all’inizio, Roma potrà guadagnare fiducia e volare sulle ali dei suoi giovani. Viceversa, il cammino potrebbe essere un po’ più complicato.”

Anche Sassari ha vissuto un’estate di grandi cambiamenti: è finita l’era dei cugini Diener, ma il Banco sembra comunque essersi rinforzato rispetto alla scorsa stagione.
“E’ vero, ci sono stati tanti nuovi arrivi, ma la Dinamo è una squadra che mantiene sempre la stessa mentalità. Negli anni scorsi i cugini Diener si prendevano moltissime responsabilità in attacco, mentre quest’anno i tiri saranno probabilmente distribuiti su più giocatori. Da ciò che ho potuto vedere in regular season, Sassari mi sembra che abbia mantenuto sempre lo stesso credo tattico, poi i primi impegni probanti sapranno dirci qualcosa in più.”

Torniamo a te e all’Eurobasket: puntate a un’annata da protagonisti?
“L’obiettivo primario della società è quello di far crescere i giovani. Poi è chiaro, non ci nascondiamo: cercheremo di fare un buon campionato e magari di raggiungere i playoff.”

Cosa sapete dell’Olimpia Cagliari?
“E’ un avversario che abbiamo studiato nel corso della settimana, è una squadra che ha dei giocatori importanti che sanno far canestro. Non possiamo permetterci di “battezzare” nessuno, meno che mai a questo punto della stagione. L’Olimpia esordisce in casa e vorrà far bene davanti al proprio pubblico. Dovremo stare molto attenti”.

Roberto Rubiu

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