Selargius-Arzachena, le interviste – Zeman: “Abbiamo giocato meglio”, Giorico: “Partita perfetta? No!”

Mauro Giorico sulla panchina dell'Arzachena (foto: Gianluca Zuddas - SardegnaSport)

Mauro Giorico sulla panchina dell’Arzachena (foto: Gianluca Zuddas – SardegnaSport)

Per il Selargius di Karel Zeman una sconfitta pesantissima, per il punteggio (è la seconda volta che il Selargius prende 6 gol) e per come è arrivata, con tanti errori (offensivi e difensivi) e un’inconsistenza che è esplosa dopo settimane in cui si era parlato di una squadra senza risultati ma comunque pregevole dal punto di vista dei risultati. I granata hanno sciupato dopo pochi minuti, hanno fatto vedere qualche bella combinazione ma si sono sciolti senza colpo ferire di fronte alla risolutezza degli ospiti. Di questo abbiamo parlato con un pacato Karel Zeman, che si è fermato a colloquiare con Zdenek Zeman , e con un soddisfatto Mauro Giorico, allenatore dell’Arzachena.

Karel Zeman: “E’ stata una partita buona, anche se chi leggerà risultato e cronaca mi prenderà per pazzo. Abbiamo fatto più degli avversari, che hanno capitalizzato al meglio ogni errore da parte nostra. Oggi abbiamo visto il solito Selargius, quello che non segna nemmeno a porta vuota e subisce gol evitabili. Nel secondo tempo siamo crollati, anche quando eravamo con 6 difensori contro un attaccante, sembravamo delle statuine”. E’ piaciuta la partita di Matteo Cardia, entrato nella ripresa: “Si, era difficile fare peggio di quanto visto fino a quel momento. Anche Migoni ha fatto bene, seppur servito in malo modo”. La squadra sembra non aver assimilato granché gli schemi in alcune sue componenti, in particolare gli esterni difensivi spingono poco e male, con i tempi totalmente sbagliati: “E’ vero, finora gli altri hanno dato meno indicazioni di Aramu (classe 1996), che è arrivato a metà settembre, e allora gioca lui, anche perché un ’96 in campo è obbligatorio. Per quanto riguarda Capelli, dall’altra parte, dovrebbe essere un valore aggiunto, invece oggi lo è stato per gli avversari”. E’ più arrabbiato per i gol sciupati in avvio o per gli strafalcioni difensivi? “Mi fa arrabbiare che la partita sarebbe potuta essere un’altra, non riesco a capire il motivo per cui bisogna cambiare atteggiamento e mentalità in campo, saremmo potuti arrivare al 90′ con mille palle gol nel carniere. Troppo spesso si smette di pensare e correre come squadra. Atzori? Io parlo spesso con Giuseppe, è uno che ci tiene molto a quello che stiamo facendo e probabilmente quando andiamo sotto soffre anche emotivamente. Cosa mi ha detto mio padre? L’allenatore crea il gioco non fa il risultato, ha visto un Selargius che ha giocato meglio degli avversari, anche se purtroppo loro vanno via contenti e noi arrabbiati e tristi”.

Marco Moro, numero 10 dell'Arzachena, contro il Selargius (foto: Gianluca Zuddas - SardegnaSport)

Marco Moro, numero 10 dell’Arzachena, contro il Selargius (foto: Gianluca Zuddas – SardegnaSport)

Mauro Giorico: “Non si può parlare di partita perfetta perché dopo 5′ abbiamo concesso due palle gol agli avversari. Sul 5-0 abbiamo concesso 2 gol facili, sbagliando qualcosa dietro e davanti. E’ stata una partita che volevamo fortemente vincere per recuperare i punti persi domenica scorsa”. L’Arzachena è la squadra rivelazione di questo avvio di stagione: “Lavoriamo un po’ su tutto, a livello tecnico-tattico e mentale. Ci sono degli elementi di esperienza, ricordiamo che l’anno scorso questa squadra subiva tanti gol, oggi li abbiamo incassati anche per via di un rilassamento fisiologico sul 5-0. L’importante è giocare sempre per vincere, oggi abbiamo meritato i tre punti, settimana scorsa ci siamo mangiati occasioni”. Si è ammirato un’Arzachena molto risoluta, con verticalizzazione sistematica dopo 2-3 tocchi, chiaro frutto del lavoro settimanale: “L’avevamo preparata così, sapevamo che il Selargius gioca con una difesa alta e soffre se si vede eluso il primo pressing. L’importante è attuare quanto viene provato, oggi l’abbiamo fatto e il risultato si è visto”. E’ un’Arzachena che si giova di 3 elementi offensivi di esperienza che svariano e non danno riferimenti, come etichettare questa squadra in un modulo? “Per me è un 4-2-3-1, con gli esterni che devono sacrificarsi abbastanza. Finché ne hanno devono farlo, poi si attinge da una panchina che ci dà ampie garanzie”.

Marco Moro (attaccante Arzachena): “Nel primo tempo abbiamo subito qualcosina, poi siamo stati bravi a concretizzare. Il 6-2 è forse troppo largo, ma siamo contenti per la prestazione”. Gol davanti a Zeman: “Io da sempre, personalmente, stimo molto Zeman, che ha dato tanto al calcio. Vederlo fa sempre piacere”. E’ questo il vero Arzachena? “Penso che dobbiamo ancora crescere tanto e migliorare in tante cose”. Moro arriva dalla Lega Pro, dal Real Vicenza, come è stato l’impatto con la Sardegna e la Costa Smeralda? “Ho scelto la Sardegna soprattutto per il posto meraviglioso. Ero al mare anche due giorni fa, a casa accendono già il caminetto…”. La Serie D, dopo la riforma della Lega Pro, è cambiata. Che valutazioni fa uno che l’anno scorso giocava in Seconda divisione? “Si gioca meno rispetto alla Lega Pro, gli elementi più tecnici devono provare a dare qualcosa in più per fare la differenza”. Moro ha lasciato il professionismo, spera in un nuovo salto? “Mi godo la Sardegna, finché sta bene a mia figlia e mia moglie resto in questa meravigliosa terra. Ho fatto 15 anni di Serie C, direi che per la carriera va bene cos’ (ride ndr)”.

Fabio Frongia

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