Dinamo Sassari, tra sogni e realtà…

edgar sosa dinamo sassari

Tutti contenti in casa Dinamo: Tessitori ha finalmente modificato il proprio stato su Facebook da “desaparecido” a “free agent”. Il pisano, che Draftexpress ha recentemente inserito al 32° posto tra i ventenni prospetti europei per la NBA, non è stato messo alla porta, ma ha risolto consensualmente: “auguri” si legge nelle quattro righe del comunicato societario. L’italiano che doveva essere tesserato entro sabato mattina per rispettare la quota prevista dalle regole di campionato è Matteo Formenti, 32enne brianzolo che non infiamma certo le platee ma va ad allungare il roster, lasciandolo “corto” nel settore lunghi. Facile pensare a qualcuno (Brian Sacchetti?) pronto a “scalare” di ruolo, a meno di nuovi arrivi, tutt’altro che da escludere, come gli addii di qualche straniero da tempo in odore di “taglio. Intanto l’ex .Brindisi sembra rafforzare l’idea di una virata difensivista della Sacchetti-band. Al campo la sentenza.

Altrove, in Legadue, qualche situazione poteva (o potrebbe) sbloccarsi “grazie” alle crisi societarie di due squadre, forse più ambiziose che lungimiranti: Forlì e la rediviva Napoli. Entrambe in grande difficoltà nella corresponsione degli stipendi, sembrano in stato di avanzata smobilitazione: in Romagna sembra scongiurato lo sciopero, ma si attende il proprietario Max Boccio per capire se davvero “sistemerà tutto”, come si prodiga di affermare da Londra (“Sto vendendo i miei titoli JP Morgan”). A Napoli, i giocatori pare siano stati ufficiosamente invitati a trovare nuovi approdi. Tra questi, ve ne sarebbero almeno due interessanti per la Dinamo: si tratta della vecchia conoscenza Sani Becirovic, play-guardia di 33 anni dalla carriera blasonata (e che vorrebbe “vincere almeno uno scudetto italiano in vita sua”, come affermato nel suo breve passaggio a Sassari per i playoff 2013) e David Brkic, ala-centro cesenate, di buona esperienza e dalla mano educata dalla distanza, entrambi ormai assestati su minutaggi senza troppe pretese.

L’ex play di Treviso, Bologna (Virtus e Fortitudo), CSKA Mosca, Milano, ecc, è un giocatore la cui evoluzione contrattuale è da monitorare, se dovessero appunto confermarsi le voci che vorrebbero un’altra guardia alla corte di Sacchetti. Sia chiaro, il giocatore ha i suoi limiti: fisici (età, tenuta difensiva, ginocchio e caviglie) e di “personalità”. L’Italo-sloveno, secondo alcuni commentatori (o malelingue, secondo i casi), apparterrebbe alla categoria di giocatori “va dove ti porta l’IBAN” (ne sanno qualcosa a Bologna), ma la sua discesa nei campionati inferiori (Iran, A2 Gold) potrebbe averlo iscritto anche a quella “poca spesa, molta resa”, così da renderlo un giocatore estremamente interessante ed affidabile (purché i bonifici arrivino puntuali ogni 27 del mese, affermano sempre le malelingue di cui sopra).

Chiuso momentaneamente il capitolo “fantabasket”, merita una considerazione di prospettiva il match contro Novgorod. All’andata la partita fu buttata da una Dinamo apparsa almeno al livello dei russi (serie aperta di 7 vittorie in campionato per loro), ma incapace di ragionare e capitalizzare dopo un avvio scintillante. Parakhouski fece il bello e il cattivo tempo contro Lawal, Todic e un Cusin che tra l’altro avrebbe sulla coscienza un rimbalzo conquistato e dilapidato nel momento-chiave del match. Kinsey e Rochestie, alla distanza, cominciarono a macinare triple e penetrazioni, facendo a fette i pigri esterni biancoblù. Il risultato fu un 88-86 pieno di recriminazioni, tuttora ago della bilancia del ruolino europeo della Dinamo, ma anche sufficiente a tenerla in vita.

Una sfida nelle sfide: già determinante per capire se il futuro della Dinamo saranno le Top 16 di Eurolega o le Last 32 di Eurocup, ma anche per ridefinire gli obiettivi societari alla luce della “spending review” della Corte dei Conti sul bilancio della Regione, che per il Banco significa 900mila euro di finanziamenti attualmente “congelati”. Inutile negare che, fuori dai denti, la domanda vera è una e una sola: meglio andare a prendere ceffoni (sotto le plance e sui giornali stranieri, come è stato per la partita di Madrid) dalle migliori 15 squadre d’Europa oppure uscire dignitosamente per approdare in Eurocup con uno spirito, un obiettivo finale e, si spera, un roster vincenti? I pro e i contro sono tanti: ci sono i diritti TV per le ulteriori partite di EL (il fantomatico “milioncino” di cui tutti parlano, ma di cui nessuno è certo), ma c’è anche la speranza dei tifosi, non più così recondita, di portare a Sassari, dopo Coppa Italia e Supercoppa, un terzo portapenne (definizione dell’amabile ex coach di Cantù, Andrea Trinchieri), magari di quelli “made in Europe”. Ma tutti questi amletici dubbi lasciano il tempo che trovano, perché non è certo a tavolino che si deciderà il destino del clan Sacchetti: tuttavia, venerdì sera, il tabellone del Pala Serradimigni ci fornirà un suo primo incontestabile verdetto.

Alessandro Tedde

HIGHLIGHTS NOVGOROD-DINAMO SASSARI 88-86

Ti potrebbero interessare anche...