Real Vicenza-Torres – Cosco: “Squadra di bravi ragazzi, Baraye e Imparato meritano fiducia”

Vincenzo Cosco, allenatore della Torres

Vincenzo Cosco, allenatore della Torres

Prima conferenza stampa a precedere una partita ufficiale per Vincenzo Cosco da allenatore della Torres, società dove è approdato-tornato in seguito all’avvicendamento con Massimo Costantino. Si parte da Real Vicenza-Torres. “Ho trovato grandissimo entusiasmo – esordisce il tecnico molisano – hanno fatto un buon lavoro in passato, la maggior parte di loro li conoscevo. Tutti si sono messi a disposizione e sono contento del lavoro svolto in questi giorni”.

E’ stata rilevata qualche carenza in organico? “Non ha senso parlarne – risponde Cosco – mi aspetto di vedere qualcosa durante la prova più importante, quella del campo in partita ufficiale. Sono fiducioso, giovedì contro la Berretti si è visto qualcosa di importante sotto il profilo del palleggio, abbiamo cercato di giocare e si è vista la voglia di applicarsi. Stamatttina abbiamo provato a lavorare sull’aspetto delle palle inattive, correggendo qualcosa sulle due fasi di gioco, ma ripeto che l’importante è la disponibilità e questa non manca”.

Sentite l’importanza di dover fare risultato oppure conta di più la prestazione? “Un allenatore si aspetta sempre qualcosa di importante, per quanto riguarda le pressioni dico che a me piacciono e secondo me sono utili per rendere al meglio. La prestazione sarà più rilevante del risultato”.

Con quale atteggiamento tattico affronterete il Real Vicenza? “Al di là dei numeri, cercheremo di rilanciare giocatori come Baraye, che possono darci tanto. E’ un elemento di spessore, così come Lisai. L’atteggiamento sarà quello di una squadra tosta e compatta”.

Quindi Baraye dal primo minuto? “La società l’ha preso perché è un giocatore che vale, facendo un sacrificio di un certo tipo. E’ un ragazzo particolare, l’idea è quella di dargli fiducia”.

Come si può recuperare il senegalese? “Facendolo giocare, dandogli fiducia non solo dal punto di vista dell’utilizzo in campo ma anche a livello ambientale”.

Ha pensato più alla sua squadra o all’avversario? “Per ora di Real Vicenza non abbiamo parlato, ci penseremo da domani, a ridosso della gara. Guai se non pensassimo a noi stessi, e solo in un secondo momento a chi avremo di fronte. La mia squadra deve avere una sua identità”.

Dobbiamo aspettarci novità di formazione rispetto a ciò che sembra dalle ultime prove e indiscrezioni? “A meno che non mi comprino stasera Ibrahimovic e Lavezzi, direi di no (ride ndr)”.

Imparato dovrebbe partire titolare: si pensava potesse giocare di più… “Sul suo utilizzo conta molto l’aspetto dell’età media. Ci serve un elemento come lui, coriaceo e fumantino, mi piace molto e voglio dare fiducia anche a lui”.

Un parere sui giovani della rosa: chi è più interessante? “In questo momento sarebbe un massacro buttarli allo sbaraglio. Ho visto il loro score e tutti hanno giocato poco. Ci sarà tempo per conoscerli e dar loro possibilità. Penso che si possano togliere soddisfazioni. Pizzutelli è giovane ma con qualità”.

Meglio andare sul sicuro? “Di sicuro nel calcio non c’è nulla. Bisogna fare il discorso che ha fatto Capitani, dobbiamo ottenere risultati e poi nel girone di ritorno gestire. Speriamo di riuscire a farlo. Vi dico intanto che per Bottone ci sono buone notizie: la visita cui si è sottoposto ieri ha detto che probabilmente non dovrà operarsi e quindi speriamo di averlo a disposizione prima del previsto. Bigazzi ancora non l’ho conosciuto, Rubino è un ragazzo forte, ricordo la bella prestazione di Aversa, merita il meglio”.

Che prestazione ci si deve attendere? “I risultati parlano chiaro, il Real Vicenza ha giocatori importanti e giocano bene al calcio”.

La decisione di lasciare la Torres fu solo frutto di problemi personali o anche del disappunto per il mancato arrivo di giocatori come Carretta, De Giorgi e Masini? “Erano giocatori che avevo scelto in prima persona. Carretta sta facendo un grandissimo campionato, Masini invece ha preferito andare alla Reggina. Il mio addio non è stato traumatico, con Capitani ho un ottimo rapporto”.

Sull’estate vissuta prima dell’addio. “Abbiamo vissuto a caccia di alcuni giocatori importanti, siamo partiti subito forte ad Aversa e credo avremmo fatto bene anche dopo quel successo di Coppa Italia. L’obiettivo è la salvezza, poi nel calcio c’è la magia, c’è l’entusiasmo, che sovverte i valori tecnici. La Torres deve avere e trasmettere entusiasmo”.

L’idea di gioco è quella vista nelle amichevoli, ovvero gioco corto e sovrapposizioni? “Nel calcio non sempre succede quello che si vuole, sicuramente la volontà è quella di non scavalcare i reparti. In amichevole, al di là del valore degli avversari, sembravamo il Real Madrid, ma domenica avremo la personalità per fare un certo tipo di gioco? Questa è una Torres di bravi ragazzi”.

Mauro Garau

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