Cagliari-Inter – Obiettivo: non fare l’errore di 15 giorni fa. Rinnovi: Pisano, Conti e Cossu sempre più lontani
Non si può più rimandare l’appuntamento, il Cagliari deve tornare alla vittoria. L’avversario non è dei più semplici, ma quando si vincono 4 partite è difficile poter dire il contrario alla vigilia del match. Zola e i suoi ragazzi avranno di fronte l’Inter di Mancini. All’andata i nerazzurri, allora ancora di Mazzarri, vennero distrutti dal Cagliari di Zeman, in un match stupendo, la grande illusione che Zemanlandia fosse sbarcata davvero in Sardegna. Un girone dopo tutto è cambiato: dai tecnici seduti nelle due panchine, alla mentalità e al gioco di entrambe le compagini, passando per la classifica, purtroppo per i rossoblù.
INTER: MORBIDEZZA E QUALITA’. CAGLIARI: RICORDI LA ROMA? - Il Cagliari ha l’imperativo di vincere, o quantomeno di provarci, cosa che non ha fatto nell’ultima casalinga, contro la Roma. Troppo spesso i rossoblù fanno la partita sull’avversario anziché cercare di imporre il proprio credo, ammesso che questa squadra un credo lo abbia. Zola non ha ancora trovato la vera identità della sua squadra e le vittorie contro Cesena e Sassuolo hanno solo mascherato i problemi dei rossoblù. La partita contro l’Inter, in sede di preparazione, appare molto simile a quella di 15 giorni fa contro la vice-capolista. La Beneamata non è una corazzata imbattibile, anche se viene da due successi consecutivi in Serie A e dal pareggio sciagurato di Glasgow. Ranocchia e compagni, se attaccati e pressati all’inizio della manovra, vicino alla porta del fortissimo Handanovic, ballano pericolosamente. Dalla trequarti in su, possiedono sicuramente giocatori in grado di fare la differenza – ottimo impatto di Shaqiri, rinascita di Palacio al fianco di Icardi, Guarin scintillante – ma aspettarli passivamente come fatto contro Totti e soci vorrebbe dire firmare la propria condanna.
CHI VINCERA’ I BALLOTTAGGI? - Chissà se Zola riuscirà a chiarire, formazioni alla mano, i dubbi che puntualmente suscitano le sue scelte. Sau trequartista è un esperimento fallito, che toglie al folletto di Tonara pericolosità e al Cagliari i suoi gol sempre pesantissimi. Se Crisetig ha fatto bene come dichiarato dallo stesso tecnico (e solo con lui il Cagliari è riuscito a vincere) perché accantonarlo a vantaggio di Conti, con cui risulta ancora in ballottaggio? Non regge nemmeno la scusa dell’esperienza, visto che nei rossoblù gioca titolare fisso un neanche diciannovenne, Godfred Donsah. A 48 ore dal match, la mezzala ghanese è punto fermo, assieme ai soli Brkic, Rossettini ed Ekdal. Il resto? Più che noia, nebbia. Tanti ballottaggi, da Dessena (favorito)-Gonzalez a Capuano (favorito) “contro” Diakitè (sarà finalmente pronto?) e Ceppitelli, fino ad arrivare ad Avelar-Murru e la grande lotteria dell’attacco: tre posti, se li giocano M’Poku, Cossu, Cop, Sau, Longo. Ce n’è abbastanza per disorientarsi.
RINNOVI - Nei ballottaggi non abbiamo incluso Francesco Pisano, ufficialmente recuperato, visto che il solo ai box è il pari ruolo Balzano. Cagliari senza terzini destri di ruolo, anche perché il selargino difficilmente giocherà molte presenze da qui alla fine della stagione, prima di salutare alla scadenza del suo contratto. Quasi impossibile anche il prolungamento per Daniele Conti e Andrea Cossu, nonostante le ultime voci uscite in giro tra web, tv e carta stampata. Settimana prossima, potrebbe arrivare nell’Isola l’agente di Conti, Faccini, comunque vicino anche al trequartista cagliaritano. Rinnovo da non escludere, ovviamente, a quattro mesi dal 30 giugno 2015, ma le percentuali per la stretta di mano sono bassissime. Nella primavera del 2014, in pieno passaggio di consegne Cellino-Giulini vi raccontammo dell’idea esotica per il futuro dei due senatori. Ecco che Conti potrebbe ri-annusare l’ipotesi americana. Stay tuned.
Lunedì è la prova che non si può sbagliare. Serve un segnale di personalità, cosa che le dirette concorrenti alla salvezza stanno dando. Serve una vittoria per dare morale e far capire a questa squadra (prima che ai tifosi) di potersi ancora salvare. Oppure si può attendere nella propria metà campo l’Inter e sperare che le star meneghine siano in giornata storta. Ma poi, a fine partita, evitiamo la solita tiritera del “con l’Inter si può anche perdere”.
Giampaolo Gaias