Rally d’Italia-Sardegna 2015 – Motivi economici e paesaggistici alla base del “no” di Cabras? Discorso non chiuso…

Foto: Mirko Zidda

Foto: Mirko Zidda

Il Rally d’Italia-Sardegna 2015, tappa del mondiale di rally (WRC), salvo sorprese non passerà da Cabras, come invece vorrebbero (e hanno ufficializzato nella rally guide) gli organizzatori. La notizia era arrivata ieri mattina a mezzo carta stampata, con il sindaco di Cabras, Cristiano Carrus, autore di una lettera con cui rifiutava il passaggio della corsa nella zona di sua competenza e rendeva nota la decisione dell’amministrazione all’organizzazione. Un’altra grana, insomma, che si somma a quelle con i team e la FIA, poco felici della costrizione ai viaggi su e giù per la Sardegna dovuti alla pianificazione dell’esordio a Cagliari. Senza dimenticare i malumori galluresi, che durano da tanto tempo, da quando si è deciso di spostare la base logistica del Rally da Olbia ad Alghero, oltre all’abbandono dei rinomati e impareggiabili sterrati del nord-est isolano.

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Ignoti i motivi della rinuncia del Comune di Cabras e del primo cittadino, investito dalle critiche di opposizione, cittadini ed appassionati del motorsport, che talvolta si abbandonano ai giudizi guidati dalla pancia più che dalla ragione. Spetta allora a politica, addetti ai lavori e anche stampa provare a fare chiarezza, andando oltre il mero “niet” espresso ufficialmente ieri. L’ira dei supporters somiglia a quella divampata dopo le firme di diversi sindaci sardi a favore del ritorno del Rally d’Italia a Sanremo, questione di cui SardegnaSport.com si era occupata con dovizia di particolari.

Su Cabras, la questione potrebbe essere leggermente differente, anche se va approfondita prima di dare qualsiasi tipo di giudizio, in qualsivoglia direzione. Abbiamo provato a contattare il sindaco, Cristiano Carrus, ma senza successo. Dal Comune si limitano a far sapere che “nessuna amministrazione senza difficoltà oggettive e pratiche rinuncerebbe a un occasione simile, tanto meno quella di Cabras”. Possibile che alla base del doloroso rifiuto ci siano i vincoli ambientali e le normative paesaggistiche, essendo il Sinis area protetta, ma non vanno esclusi nemmeno motivazioni economiche. Qualora al Comune di Cabras fossero stati chiesti sforzi di questo tipo, sarebbe comprensibile la frenata.

Vedremo, cercheremo di capire. Intanto le istituzioni e l’opposizione provano a spuntare una riapertura della vicenda, mentre nel sito ufficiale del Rally d’Italia-Sardegna 2015 la tappa di Is Aruttas è ancora inserita nel calendario.

Fabio Frongia

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