Cagliari-Verona, sala stampa – Zola: “Sconfitta pesante. La contestazione? Non ci dicano di andare a lavorare”. Filucchi: “Nessun esonero”
Gianfranco Zola commenta così la prova offerta dal suo Cagliari al cospetto dell’Hellas Verona: “La sconfitta pesa. La squadra a volte è intimorita e non riesca a dare quanto potrebbe. L’impegno non manca, i ragazzi danno il massimo, ma in questo momento siamo troppo fragili. Avevamo preparato la partita sapendo che loro si sarebbero chiusi, sapevamo anche della pericolosità di Hallfredsson ma non siamo riusciti a trovare le contromisure. Non voglio trovare scuse, i ragazzi ci mettono l’impegno e noi dovremo trovare il modo per aiutarli a rendere di più. Ho delle idee su come ripartire, dovrò guardare di nuovo la partita. Bisognerà riflettere e poi proporre le soluzioni alla squadra. L’importante è che i giocatori stanno continuando a dare il massimo e questo è di buon auspicio. Le scelte iniziali sono state dettate dalla volontà di dare spazio a chi aveva giocato meno, come Murru e Gonzalez. Nicola stava bene da tempo, e ritenevo che quella di oggi fosse l’occasione giusta. Ho fatto giocare Longo perchè con l’Inter era stato bravissimo. Su Farias, ho scelto lui anzichè Cossu perchè poteva dare molto nell’uno contro uno. La contestazione? Sono il primo a non essere contento di come stanno andando le cose. Possono contestare me, ma non la squadra. I ragazzi e i tecnici lavorano dalla mattina alla sera. Possono contestare me, perchè sbaglio. Ma non accetto che ci dicano di andare a lavorare. Non sono venuto qui a portare via i soldi, nè per la gloria. La società mi ha chiesto di dare una mano e lo sto facendo. Ma, ripeto, non ho problemi: possono continuare pure a contestarmi, ma non accetto che si dica ai ragazzi di andare a lavorare, perchè qui si lavora eccome. Abbiamo cercato di trovare delle soluzioni, ma il gol dopo 7 minuti ci ha scombinato i piani. Abbiamo provato a sistemare le cose, senza riuscirci. Non è facile trovare spazi contro squadre che stanno in nove negli ultimi venti metri. Quella di oggi era una partita da giocare sui novanta minuti. Avrei voluto aumentare il peso offensivo a gara iniziata. Non credo che le mie scelte abbiano suscitato paura nei giocatori, anzi. Chi è stato chiamato in causa era motivato. L’errore sul secondo gol è stato grave, non siamo stati attenti. Non è la prima volta che succede ed è una cosa di cui parleremo in settimana.”
Il tecnico del Cagliari è accompagnato dal vice presidente Stefano Filucchi, che smorza sul nascere le voci di un nuovo ribaltone in panchina: “Chiediamo ai tifosi di starci vicini come hanno fatto anche oggi al di là del legittimo dissenso. La mia presenza vuole significare la totale vicinanza della società al mister. Andiamo avanti con Zola.”
Il tecnico ospite, Andrea Mandorlini, l’ha vista così: “Speravamo nella vittoria. Sapevamo che avremo dovuto soffrire, soprattutto nelle situazioni di gioco più favorevoli al Cagliari. Oggi era importante non perdere, abbiamo vinto e siamo ancora più contenti. La lotta salvezza è ancora molto lunga, quello di oggi era uno snodo molto importante. Non so cosa potrà succedere, mi dispiace per il Cagliari ma per noi era troppo importante vincere oggi al Sant’Elia. La lotta salvezza però non è chiusa. Sono contento per Toni, oggi ha segnato il suo decimo gol e magari arriverà un bel premio dal presidente (scherza, ndr). Sta attraversando un periodo particolare, ma per noi è fondamentale. Bisogna preservarlo, ma alla sua età è ancora molto lucido fisicamente. Non meritavamo molte delle sconfitte subite, abbiamo reagito ma la strada è ancora lunga. Abbiamo davanti tre partite difficili, ma i risultati positivi aiutano. Il Cagliari giocava con le due mezzepunte dietro Longo. A volte abbiamo concesso qualcosa per eccesso di sacrificio, ma al di là dell’aspetto difensivo sono state importanti le ripartenze. A tratti ho rivisto la squadra dell’anno scorso. Il gol di Gomez? Doveva entrare da qualche minuto, ma sapevo che lui poteva far bene sulle palle alte. Del resto, dopo Toni, è il nostro miglior giocatore dal punto di vista aereo. È stato istinto e anche fortuna. Sull’infortunio di Benussi ce l’avevo col mio preparatore dei portieri. Abbiamo fallito una facile occasione per andare sul tre a zero, e abbiamo concesso ingenuamente il 2-1 aprendo la barriera. Ma alla fine è andata bene così. È stato un bene che sia finita in fretta, perchè stavamo rischiando”.
dagli inviati Roberto Rubiu e Fabio Frongia
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