Milan-Cagliari, le pagelle – Quasi tutti giù dalla torre, oggi la Serie B è meritata
Brkic voto 6,5 - Vede forse partire in ritardo la scoccata di Menez e allunga le mani quel millesimo di secondo dopo per intercettare la sfera. Sempre sicuro nelle prese, salva con un’uscita-valanga sulla convergenza di Antonelli a fine primo tempo. Sul gol di Mexes può davvero poco, evita il tracollo opponendosi miracolosamente a Pazzini e Cerci nel finale.
Gonzalez voto 4 - Assente per non dire disastroso. Regolarmente infilato da Antonelli che gli sbuca alle spalle a ogni gittata di cambio campo. Confuso e spaesato, la sua partita dura un tempo. (Dal 46′ Joao Pedro voto 6 – Si piazza in mediana e alterna qualche buona giocata ai soliti palloni persi per i suoi movimenti da moviola. L’impatto è nel complesso positivo, a testimoniarlo anche una clamorosa traversa quando il punteggio era ancora sul 2-1.
Ceppitelli voto 5 - Non trasmette sicurezza pur non dovendo fare certo gli straordinari per fermare Destro. Sbavature sconsigliate ai deboli di cuore e il fallo da rigore (mezzo metro fuori dall’area, però) ne circoscrivono una prova che non giustifica il suo impiego al posto di Rossettini.
Diakité voto 6,5 - L’unico dei tre “difensivi” della retroguardia ad apparire tonico e in condizione. Forte negli anticipi di testa, si serve della sua mole per spalleggiare e incutere timore agli avanti rossoneri. Quando sbaglia sa metterci la pezza.
Avelar voto 6 - Nel primo tempo la sua spinta è il solo fattore positivo della manovra rossoblù. Dal suo piede il cross in avvio per Sau che fallisce l’occasione, suo anche il diagonale della disperazione in chiusura di frazione, emblema della pochezza di idee dei rossoblù.
Ekdal voto 5,5 - La sua leggerezza, figlia di approssimazione e lentezza, costa al Cagliari il gol di Menez. Errore a parte, però, la prestazione nei primi 45′ non è all’altezza del suo spessore, quando non filtra e non infilza. Nella ripresa si riaccende a intermittenza, propiziando il momentaneo gol del pari e regalando qualche spunto dei suoi in copertura e in affondo. Ma non basta. Ah quanto sarebbe servito l’Ekdal di qualche mese fa in questo rush finale…
Crisetig voto 5 - Parte benino con qualche buona apertura, poi spegne la luce e partecipa con profitto al disordine tecnico e tattico del centrocampo del Cagliari.
Donsah voto 5,5 - Buttato dentro a sorpresa da Zeman, fatica a trovare il ritmo, si lascia travolgere dalla fisicità di Van Ginkel e non aiuta Gonzalez in fase di ripiegamento, prendendone infine il posto nella ripresa e trovando qualche buona incursione che gli regala il mezzo punto in più in pagella.
Farias voto 6,5 - Si fa vedere per qualche finta da (mezzo) brasiliano e per un taglio con suggerimento per Sau nel finale di primo tempo che si trasforma nell’unico, moscio, tiro in porta del Cagliari. Nella ripresa riparte al massimo dei giri e s’inventa, dopo due minuti, un gran gol mettendo a sedere Mexes. Cala comprensibilmente nel corso dei secondi 45′ ma resta l’unica reale spina nel fianco della difesa rossonera.
Sau voto 5,5 - Gioca quasi da play-maker avanzato, ma uno come lui dovrebbe essere messo in condizione di attaccare la profondità, non di ispirare. Manda comunque Farias in porta partecipando all’effimero pari rossoblù, ma pesa come un macigno, sulle sue spalle, quel gol fallito in avvio: superbo lo stop che elude l’intervento di Paletta, impreciso il destro che si spegne sul fondo. Sarebbe potuta essere un’altra partita.
M’Poku voto 5 - Ectoplasma. Uno come lui ha bisogno di giocare la palla e con il ritorno di Zeman questa sembra essere una necessità passata in cavalleria (Dal 66′ Cossu voto 5,5 – Non cambia l’inerzia della gara).
Zeman voto 5 - Aver di fronte il peggior Milan degli ultimi 30 anni e 4 punti da recuperare sulla quartultima dovrebbero essere incentivi sufficienti a far trovare gli stimoli e a far tirare fuori gli attributi ai suoi giocatori. Il Cagliari, però, scende in campo come se fosse l’ultima di campionato e i giochi già decisi. Disarmante l’atteggiamento nel primo tempo, quando i rossoblù riescono a resuscitare un Diavolo in coma, abbassando i ritmi e permettendogli di acquisire coraggio con il passare dei minuti. Nella ripresa ci si aspetta la reazione, arriva subito con una ripartenza fulminea, ma poi cala di nuovo il sipario. Zemanlandia non esiste e se il Cagliari è penultimo dopo 28 giornate è perché è giusto così. L’ottimismo sarà pure il profumo della vita, ma la squadra vista oggi merita la Serie B.
Matteo Sechi
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