ESCLUSIVA – Mario Fontanella: “Exploit Budoni, io e Villa una meraviglia. Lega Pro? Vediamo, e sugli stipendi…”
E’ stato uno dei grandi protagonisti dell’ultimo campionato di Serie D. Mario Fontanella, ventiseienne attaccante del Budoni è attualmente fra i giocatori più ambiti della serie D, e non solo, se si pensa all’interessamento di diversi club di Lega Pro. Autentico girovago del gol, dopo tutta la trafila delle giovanili con la maglia del Napoli si rimette in gioco nella massima categoria dilettantistica giocando (e segnando) un po’ ovunque. Prima di approdare in Sardegna si mette in luce specialmente a Noto, dove nel 2011/2012 gioca una grande stagione in coppia con l’argentino Mauricio Villa. Binomio che quest’anno si riforma in quel di Budoni, producendo la bellezza di 49 gol totali nella stagione regolare e trascinando una delle squadre rivelazione della stagione fino ai Play Off.
Mario, dopo una stagione da protagonista e il titolo di capocannoniere con 25 reti, ti senti pronto per il salto di categoria? Sai già dove giocherai la prossima stagione?
Si, mi sento pronto. Ci sono alcuni interessamenti da parte di squadre professionistiche e speriamo si concretizzi qualcosa, per ora sono delle chiacchierate. La priorità è comunque quella di salire di categoria, nonostante qualche squadra importante di serie D mi abbia contattato.
Sei soddisfatto della scelta fatta la scorsa estate? Come ti sei trovato in Sardegna?
La scelta è maturata quando mi è stata prospettata la possibilità di giocare di nuovo insieme a Mauricio Villa, dopo l’annata a Noto sapevo che insieme avremmo fatto di nuovo molto bene. Inoltre conoscevamo il mister Cerbone. È stata una bella esperienza, siamo arrivati al secondo turno dei Play Off con una squadra di un piccolo paese, molto giovane e partita per salvarsi, direi che sarebbe stato difficile fare meglio.
Effettivamente tu e Villa siete stati la coppia di attaccanti più prolifica del campionato…
Con Mauricio c’è una grande amicizia, siamo quasi fratelli. È normale che poi la cosa si rifletta in campo, anche se a volte ci fanno notare che ci cerchiamo troppo. Io penso che tanti gol non sarebbero arrivati se non avessimo giocato così, la nostra forza è quella di non essere egoisti. E poi siamo stati avvantaggiati dal sistema di gioco del mister che è l’ideale per le nostre caratteristiche. Abbiamo sempre giocato a due in avanti, io spostato sull’esterno non rendo allo stesso modo.
Il Budoni per il secondo anno consecutivo ha ricevuto il premio “Giovani D Valore”. Quali sono i tuoi compagni che ti hanno più impressionato?
Non vorrei fare dei nomi in particolare. Posso dire che c’erano tanti, tantissimi giovani bravi, anche classe ’98. Ma devono lavorare parecchio: in Serie D, come nelle serie superiori, se non lavori sodo e non prendi sul serio quello che fai, ti ritrovi a 20 anni che hai smesso di giocare.
Nei mesi scorsi la squadra è stata al centro di voci che vedevano i calciatori pronti a scioperare per via dei problemi economici della società e di stipendi non pagati, puoi dirci i più?
Bisogna capire che nella nostra categoria siamo soggetti a certe situazioni e quando non vengono pagati uno, due, tre stipendi, si deve dare una scossa. Ma va anche considerato che Budoni è una piccola realtà che dipende molto da contributi e sponsorizzazioni e ha un piccolo budget. Alla fine per quanto mi riguarda è stato risolto tutto, forse c’è ancora qualcosa da sistemare con dei compagni che sono tuttora in Sardegna.
Questa situazione vi ha condizionato durante i Play Off?
Non penso abbia cambiato le cose di molto. Siamo arrivati ai Play Off parecchio stanchi, ad Olbia nel secondo tempo abbiamo reagito ma loro stavano meglio di noi che eravamo reduci dalla partita della domenica prima. Certo, se avessimo riposato e se la situazione degli stipendi fosse stata diversa avremmo affrontato la partita più tranquillamente, ma è stato fatto il massimo. Doveva andare così.
Qual è stato il momento più significativo per te in questa stagione? E il tuo gol più bello?
Questo è stato un anno bello e particolare. Il mio gol più bello è stato dopo la nascita di mia figlia Gresia. Lei è nata a ottobre, a dicembre ho fatto gol la prima volta che mia moglie l’ha portata allo stadio. Giocavamo contro l’Anziolavinio, io non segnavo da 5 partite. Un altro momento indimenticabile è stato quando l’ho portata con me in mezzo al campo, all’ultima in casa contro l’Aprilia. Sono quelle le emozioni che ti restano per sempre.
Daniele Piga
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