ESCLUSIVA – Marco Spissu: “La maglia di Ginobili non pesa, Derthona società sana. E la Dinamo…”
Dopo un anno passato tra Casalpusterlengo e Reggio Calabria e la buona esperienza con la Nazionale under-20 all’Europeo di Lignano Sabbiadoro, Marco Spissu si sta godendo le meritate vacanze prima di iniziare la sua nuova avventura con la maglia del Derthona, compagine di Tortona che milita in Serie A2 ed allenata da Demis Cavina, per due anni coach della Dinamo Sassari.
Marco, qual è il tuo giudizio sull’ultima annata, a livello personale?
Sono stato molto bene sia a Casalpusterlengo sia a Reggio Calabria. Già ad agosto avevo la possibilità di andare a Reggio, ma io aspettavo Casalpusterlengo con cui l’anno precedente avevo conseguito un grande risultato con l’Under 19, riuscendo a vincere il campionato DNG, invece con la prima squadra ero arrivato in finale di Silver, quindi volevo proseguire il mio percorso di crescita nel capoluogo calabrese.
Proprio a Reggio hai indossato la maglia che un tempo apparteneva a Manu Ginobili. Come mai hai deciso di lasciare la società calabrese?
Tutti mi dicevano che avevo un numero pesante, sono stato contento che la società me l’abbia affidato e penso di averlo onorato nel migliore dei modi. Ho lasciato la società calabrese perché non abbiamo raggiunto l’accordo economico in sede di rinnovo.
Il Derthona è società che sta allestendo un buon organico. Quali sono i tuoi obiettivi principali? Cosa ti ha portato a firmare con i piemontesi?
Indubbiamente quello di crescere e imparare tanto, acquisire più personalità e leadership e metterle a disposizione della squadra. Certamente Derthona è una delle società più sane d’Italia, per Demis Cavina già dai tempi di Sassari provavo grande stima, e quindi non ho esitato ad accettare la sua proposta.
Un Europeo under-20 terminato con il nono posto e che più volte ti ha visto protagonista (12 punti contro la Serbia, 15 contro Israele). Quanto è grande il rammarico per l’eliminazione al secondo turno?
Mi è dispiaciuto molto, perché quella squadra poteva arrivare in fondo, ma ci è mancato qualcosa. Se avessimo vinto una delle due partite contro Serbia e Lettonia e ci fossimo imposti, come è successo, contro Israele, sicuramente avremmo passato il secondo turno, ma purtroppo è andata così, pazienza.
Nel corso di una recente intervista Ion Lupusor ha dichiarato che il vero problema di coach Sacripanti era che si concentrava più sugli schemi che sul gioco di squadra. Cosa ti senti di dire in merito?
Ion (Lupusor ndr) è arrivato senza neanche allenarsi, magari a primo impatto per lui era così, ma Sacripanti è un grande allenatore.
Quante chance di tornare utile alla Dinamo Sassari già dalla stagione 2016-17 pensi di avere?
E’ stato incredibile quello che hanno fatto, un anno perfetto chiuso con la ciliegina sulla torta. Dovrei tornare presto, spero il prima possibile.
Fabrizio Pinna
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