Farris, capogruppo PDL: “Zedda ha la colpa storica di aver fatto scappare il Cagliari da Cagliari. Questa convenzione è contraddittoria”
In merito alla vicenda Sant’Elia che ha tenuto banco nelle ultime settimane, SardegnaSport, dopo aver sentito questa mattina Ferdinando Secchi, consigliere in quota IDV (CLICCA QUI), ha voluto intervistare anche Giuseppe Farris, capogruppo del PDL in consiglio comunale e da sempre strenuo oppositore delle politiche proposte dall’attuale giunta. Farris non risparmia critiche in negativo nemmeno questa volta, contestando al sindaco e alla sua squadra l’incapacità di gestire il dialogo con il Cagliari Calcio e giudicando assurde le norme di carattere economico poste nella nuova convenzione.
“La giunta Zedda ha la grave responsabilità di aver fatto fuggire il Cagliari da Cagliari. Il muro contro muro eretto ormai un anno fa è stata una scelta totalmente sbagliata, perché è sembrato che la si volesse mettere su un piano politico. L’auspicio però è che quando si affrontano emergenze del genere ci si attenga ai fatti, perché la squadra di Cagliari non ha colore politico e perché la città deve avere nel proprio stadio la propria squadra. Per un ritorno d’immagine e per una questione sociale”.
L’accusa lanciata all’amministrazione viene in seguito ribadita con più vigore: “Zedda si è preoccupato di farsi bello in una battaglia pallonara, non ritenendo opportuno dare mai alcuna spiegazione riguardo a queste liti. Davvero ridicolo che il consiglio comunale sia stato chiamato a deliberare in fretta e furia una convenzione che soltanto ieri ha visto una delibera, a due giorni dall’inizio del campionato. Un segnale di come la giunta non agisce seguendo un programma ma navighi invece a vista lasciandosi travolgere dagli eventi.”
Il punto più discusso della convenzione è quello relativo alle detrazioni di cui potrà beneficiare la società, un crux sulla quale Farris aveva alzato la voce anche durante la discussione in consiglio comunale: “Davvero scandaloso che si permetta di detrarre il canone d’affitto al 75%, oserei dire inconcepibile, un controsenso. Sia chiaro inoltre che questa non è una vittoria per il Comune di Cagliari, si tratta piuttosto di un tentativo maldestro di tappare una falla aperta colpevolmente lo scorso anno. Abbiamo votato a favore solo perché la situazione era ai limiti della disperazione, ma d’ora in poi il centrodestra avanzerà un’opposizione di critica severa senza tralasciare ovviamente la proposta”.
L’esponente azzurro non dimentica inoltre la causa intentata dal Cagliari al comune dopo la vicenda del pignoramento dei diritti televisivi: “Nessuno ne parla più, ma quei 23 milioni richiesti dalla società per danni che fine hanno fatto? E’ doveroso rendere noto il tutto alla cittadinanza, non solo quello che fa comodo come la questione diritti televisivi”. Un commento finale anche sul caso Is Arenas, soluzione auspicata da molti e tornata prepotentemente in auge nei giorni scorsi, prima che arrivasse la firma della società in calce alla convenzione: “Anzitutto io sono convinto che andrebbe scisso il discorso giuridico e giudiziario da quello amministrativo. Detto questo, trovo normale che Cagliari Calcio e comune di Quartu abbiano cercato sino all’ultimo l’intesa per tornare a giocare a Is Arenas in attesa che il Sant’Elia venga finalmente reso agibile. E’ stato un tentativo per niente biasimevole”.