Diego Lopez ci sa fare. L’ex capitano del Cagliari, ora allenatore dei rossoblù, vince la prima di campionato. Vince e convince, come in casa sarda, non si vedeva da tempo. Il suo è un calcio bello e redditizio. Tutti sanno alla perfezione ciò che devono fare, i movimenti sono coordinati ed eleganti, quantità e qualità si equivalgono.
Il primo Cagliari stagionale è una delizia per gli esteti del calcio. Giocate veloci, precise. Una squadra dai piedi educati. Conti, Nainggolan, Ekdal, Cabrera, Pinilla e Sau. Tutti con un tecnica sopra la media. Vincere col bel gioco si può e Lopez, almeno per questa prima uscita, ci è riuscito alla perfezione.
Il modulo è il marchio di fabbrica del Cagliari degli ultimi anni, improbabili esperimenti ficcadentiani esclusi. Quattro difensori, tre centrocampisti e un trequartista dietro le due punte. Il diktat è chiaro: mai buttare il pallone ma provare a giocarlo. Possesso palla ragionato e appena possibile verticalizzazione per i tagli chirurgici di Sau e gli inserimenti dei centrocampisti. Con un terzino destro all’altezza questo Cagliari può volare.
La squadra di Lopez ha qualità e sopratutto cattiveria. I problemi relativi allo stadio hanno cementato il gruppo e in campo si vede. I big hanno mercato ma rimangono in Sardegna. Nainggolan è dato in partenza da tre anni e invece ancora indossa e suda, con onore, la maglia rossoblù. Pinilla è stato accostato a tanti club e invece ieri ha fatto a sportellate con i difensori atalantini aprendo praterie per Sau.
Astori è in bilico: dopo anni col Cagliari potrebbe partire. Il Napoli pare non lo voglia perché mancino, la giustificazione un po’ arraffazzonata di Benitez, il Milan spenderà il suo tesoretto con Matri e non prenderà centrali di difesa, dando per scontato il passaggio del preliminare di Champions. La Roma pare l’unica candidata per il centrale ma i rapporti tra le società non sono idilliaci e Cellino non fa sconti a nessuno.
Questo Cagliari piace e gli interpreti si incastrano alla perfezione. Cabrera, arrivato a gennaio l’anno scorso, si è preso la squadra in mano sostituendo un mostro sacro come Cossu. Ottimo da trequartista, ottimo da mezz’ala e primo gol in serie A con un preciso piattone. Murru, classe 94′, gioca da veterano nonostante sia al suo secondo anno di massima serie. Sau regala giocate da fuoriclasse: l’assist a Nainggolan e il dribbling secco su Raimondi che ancora lo cerca.
Ora arrivano le trasferte contro Milan e Fiorentina. Due esami di maturità da superare per capire cosa può fare il Cagliari. Se Allegri e Montella ieri hanno visto i rossoblù, siamo certi non dormiranno sonni tranquilli.