Calcioscommesse – Avvisi di chiusura indagini, deferimenti a pioggia: agosto rovente, ecco la tabella della FIGC

Il gruppo della Torres durante un'esultanza

Il gruppo della Torres durante un’esultanza

E’ sempre sospeso il fiato di molti tifosi e addetti ai lavori, in relazione ai vari filoni – nello specifico quelli aperti a Catanzaro e Catania – sul calcioscommesse. Tra le realtà in ansia c’è anche la Torres, coinvolta nelle intercettazioni che vedono presenti l’ex direttore dell’area tecnica Enzo Nucifora, l’ex allenatore Massimo Costantino e soprattutto il presidente Domenico Capitani, la cui posizione rischia di creare problemi al club rossoblù. E proprio l’attesa di decisioni da parte della Procura di Catanzaro resta alla base dello stallo organizzativo e tecnico in cui versa la Torres.

Oltre 100 i deferimenti a vario titolo (dall’illecito sportivo all’associazione finalizzata all’illecito e divieto di scommesse). La Procura federale ha inviato l’avviso di chiusura delle indagini, che porterà in buona sostanza a deferimenti, salvo rare archiviazioni. I provvedimenti della Procura federale sono attesi a metà settimana prossima, entro Ferragosto la sentenza di primo grado, entro fine mese il pronunciamento della Corte d’Appello. Sono proprio queste scadenze in un mese di fuoco ad essere guardate con attenzione (e apprensione?) dalla Torres e dalle altre società interessate, prima di pensare alla stagione che verrà.

Enzo Nucifora e Domenico Capitani

Enzo Nucifora e Domenico Capitani

31 le gare indagate dalla Procura di Catanzaro, 32 le squadre coinvolte. Le più inguaiate sono Vigor Lamezia, Torres, Barletta, Catanzaro, Brindisi: per loro la Procura parla di responsabilità diretta (oltre a oggettive e presunte), cosa che comporterebbe la retrocessione. Lametini addirittura con due responsabilità dirette a carico, mentre L’Aquila si vede contestati ben 22 capi d’imputazione, 20 per responsabilità diretta.

Per quanto riguarda il filone di Catania, l’ex presidente rossazzurro Antonino Pulvirenti e l’ex a.d. Pablo Cosentino, oltre all’ex d.s Daniele Delli Carri, il procuratore Fernando Arbotti, il dirigente Piero Di Luzio e il faccendiere Gianluca Impellizzeri sono gli interessati dagli avvisi di chiusura indagini. Catania che si vede contestata la responsabilità diretta per 6 partite, ma le avversarie per ora non sono toccate dalla responsabilità oggettiva. Qualcosa potrebbe cambiare con i deferimenti.

Dalla lente di ingrandimento puntata su 40 partite e 36 squadre totali, sono venuti fuori gli avvisi di conclusione delle indagini. Ora i tesserati coinvolti hanno 48 ore di tempo per chiedere di essere ascoltati, cosa che avverrebbe martedì 28 luglio. Al centro della lente di ingrandimento anche Savona-Teramo, con gli abruzzesi che si vedrebbero contestata la responsabilità diretta e i liguri quella oggettiva e presunta; una situazione che porterebbe il Teramo (promosso in Serie B) direttamente in Serie D. Responsabilità oggettiva anche per il Barletta, perché il suo tesserato Ninni Corda era allora nel Savona, proprio come Marco Cabeccia (sassarese ed ex capitano della Torres), che si vede contestata l’omessa denuncia. Per quanto riguarda Savona-Teramo coinvolti anche Luciano Campitelli e Aldo Dellepiane (presidenti), Marcello Di Giuseppe (diesse Teramo) e Marco Barghigiani (consulente Savona), Ercole Di Nicola, Davide Matteini, Fabio Di Lauro e Giuliano Pesce.

La Polizia di Stato di Catanzaro sta eseguendo dei decreti di perquisizione, con contestuali avvisi di garanzia, a carico di 9 persone, tra cui calciatori e dirigenti di società sportive. Provvedimenti rientranti nell’inchiesta condotta della Dda di Catanzaro, denominata ‘Dirty Soccer’, e con al centro le partite Martina-Paganese, Vigor Lamezia-Casertana, Salernitana-Barletta e Pistoiese-L’Aquila, tutte del campionato di Lega Pro (Gironi B e C anno 2014/2015). Le nuove persone sottoposte a indagine si vedono contestata la frode in competizioni sportive, aggravata dall’essere oggetto di pronostici e scommesse. I nomi sono quelli di Felice Bellini, dirigente sportivo; Claudio Arpaia, ex Presidente della Vigor Lamezia; Giuseppe Perpignano, Presidente del Barletta all’epoca dei fatti; Cosimo D’Eboli, Direttore generale della Paganese all’epoca dei fatti; Adriano Favia, ex Vice Presidente dell’AS Martina 1947 s.r.l.; Eugenio Ascari, Procuratore di calciatori; Davide Matteini, calciatore San Paolo Padova all’epoca dei fatti; Alessandro Romeo, calciatore della Pistoiese all’epoca dei fatti; Giuseppe Cianciolo detto Peppe, Direttore sportivo dell’U.S. Poggibonsi all’epoca dei fatti.

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