Dinamo Sassari, Pasquini: “Pistoia ostica, voglio continuità”

pasquini federico (2)Conferenza stampa prima della partenza per Pistoia per il coach della Dinamo Sassari, Federico Pasquini, che si gode il buon momento dei biancoblù ma invita a non abbassare la guardia, facendo ovviamente il pompiere.

“Sarà una partita dura perché a parte la fase in cui ha avuto tanti infortuni Pistoia è una squadra che è stata molto costante – le parole riportate dal sito ufficiale della Dinamo Sassari – e anche nelle gare in cui ha perso in casa ha comunque fatto bene. Sappiamo che loro faranno di tutto per coronare quella che è stata una bella stagione e conquistare i playoff. Guardando a noi dico che è importante mantenere la costanza e la fame dimostrata nelle ultime partite. Abbiamo fatto qualcosa di importante, mettendo al sicuro i playoff, ma non dobbiamo certo essere convinti di essere arrivati, sarebbe la cosa più sbagliata”.

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“Con il fatto che si giocherà in settimana subito dopo Milano, avremo poco tempo – afferma sui playoff -. Dobbiamo prepararci soprattutto mentalmente, credo che la cosa importante siano il ritmo della partita – elemento che può fare la differenza – e la concentrazione sull’obiettivo, la fame. Se riusciamo a fare questo possiamo superare anche i piccoli errori, i dettagli”.

Pasquini sta cercando di dare minutaggio a tutto il roster: “Credo che la cosa importante sia avere tanta energia e ritmo. Quindi mi piace che già a metà del secondo quarto siano già tutti all’interno della partita, ho fiducia in tutti. Poi nel secondo tempo faccio le scelte, in base a quello che credo che serva per affrontare quell’avversario negli ultimi venti minuti. Credo che per mantenere il ritmo non possiamo pensare di andare in campo con meno di nove giocatori titolari”.

La strada è ancora lunga: “Dobbiamo senz’altro crescere nelle esecuzioni intermedie. Mi spiego: dobbiamo riuscire a passare da esecuzioni di alto livello a esecuzioni anche di basso livello ma portarle a buon fine, cosa che spesso non accade. Sono convinto che possiamo riuscire a crescere in questo se riusciamo a colmare il gap fra esecuzioni perfette a esecuzioni che saltano proprio, lavorando su quelle di livello intermedio, chiaramente più modeste ma che se portate a termine possono fare la differenza”.

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