120 secondi di follia e la carenza di qualità condannano la Torres

Pasquale Maiorino e Massimo Costantino (FOTO: UFFICIO STAMPA S.E.F. TORRES)

Pasquale Maiorino e Massimo Costantino (FOTO: UFFICIO STAMPA S.E.F. TORRES)

La Torres torna da Salò con zero punti e tante recriminazioni. Si può perdere contro una squadra oggettivamente più valida, soprattutto qualitativamente, ma il rospo è più difficile da mandar giù se si sciupa un vantaggio, tutt’altro che meritato e arrivato grazie ad un lampo in avvio di ripresa, in 120 secondi. La Feralpi ha imposto il proprio gioco facendo valere il suo tasso tecnico (Juan Antonio su tutti) ma i sassaresi, con l’aiuto di un finalmente convincente Testa e di un Migliaccio granitico alla guida di un’ottimo reparto arretrato, avevano retto portando negli spogliatoi un preziosissimo 0-0. I ragazzi di Massimo Costantino, nei primi 45 minuti, hanno contenuto le folate dei padroni di casa senza di fatto mai tirare in porta. Baraye è sembrato il “cuggino” della famosa canzone di Elio e le Storie Tese, la brutta copia del giocatore capace di far venire gli incubi a tutto il Lumezzane mentre Maiorino, come dimostra il suo secondo tempo, era probabilmente convinto che la partita iniziasse alle 13,30. Foglia, ammirevole per impegno, ha fatto più l’interditore che il trequartista alle spalle di Balistreri. Ah, dimenticavamo il buon Pietro che, non aiutato dai compagni, ha effettuato la sua prima e unica conclusione all’81′.

Ciò nonostante la Torres è stata brava nell’iniziare a cento all’ora la seconda frazione: dopo sette minuti, l’encomiabile Giuffrida alza la testa e pesca, con un preciso lancio, Maiorino, fino a quel momento inesistente ma abile nel controllare e scavalcare Branduani con un delizioso pallonetto. 0-1! I rossoblù prendono coraggio, aumentano qualità e rapidità del loro giro palla giocando, pur senza creare chissà che (ma anche senza concedere niente), un’ottima prima metà della ripresa. Poi il black-out. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la fin li inappuntabile difesa sassarese libera, palla a Pinardi, passaggio smarcante per Juan Antonio, cross in mezzo di quest’ultimo e gran gol in acrobazia di Ranellucci, bravissimo nel coordinarsi nel migliore dei modi tra i due centrali sassaresi, forse troppo larghi. Dopo un solo giro di lancette, i padroni di casa guadagnano un calcio di punizione sulla trequarti, batte Pinardi (due giocate degne di nota e due gol dei Leoni, sarà un caso?) e il centrale lombardo replica, insaccando alle spalle di un incolpevole Testa. 2-1. Il tecnico sassarese ha provato a riportare l’inerzia della partita dalla sua parte inserendo Santaniello e Pizzutelli. La reazione è stata sterile e tutta nelle ambiziose conclusioni da distanza siderale di Maiorino, nel frattempo spostato al centro nella linea dei trequartisti. La partita si è così trascinata verso la fine senza particolari sussulti lasciando squadra e tifosi rossoblù con l’amaro in bocca.

Il tecnico sassarese, nella conferenza stampa antecedente il match, aveva confessato di contare molto sulla possibilità di segnare per primo. Ci è riuscito. Cosa non è andato? Come contro il Como, la squadra ha pagato le amnesie difensive e la compagine di Scienza ha trovato la doppietta del difensore centrale. Nonostante gli errori individuali e di reparto, la Feralpi ha dimostrato di essere più forte singolarmente e come collettivo mettendo in mostra, oltre ai blasonatissimi Pinardi e Juan Antonio, giocatori di qualità come Bracaletti e Fabris, anch’essi autori di una gran partita. In Serie C (continuiamo a chiamarla così da buoni nostalgici) gli errori si pagano a caro prezzo. Como e Feralpi Salò, due signore squadre, hanno dimostrato che i sassaresi devono sempre mantenere altissimo il livello di attenzione in quanto non dispongono, carenza non di poco conto, di un fine imbastitore di manovra. Un giocatore, tanto per citare avversari già affrontati, alla Pinardi, alla Genevier o se preferite alla Dettori. Ci sarà da soffrire, lottare e perfezionare ulteriormente un sistema difensivo già efficace dato che, sempre citando Costantino, è difficile insegnare a fare gol.

Mauro Garau

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