Francesco Virdis a tutto tondo: “A Monza situazione irreale. Torres? “Sono tifoso e due anni fa…”

Francesco Virdis con la maglia del Monza. Due i gol messi a segno sinora, nelle vittorie contro Novara e Renate

Francesco Virdis con la maglia del Monza. Due i gol messi a segno sinora, nelle vittorie contro Novara e Renate

Non è che abbia disimparato a far gol, ci mancherebbe altro. E’ che un momento poco felice lo può attraversare chiunque e Francesco Virdis nelle ultime tre stagioni aveva abituato sin troppo bene. Anche se, a ben vedere, l’anno scorso a Savona andò più o meno allo stesso modo. Estate all’insegna di un fastidioso infortunio, primi mesi da polveri bagnate asciugate dalle cieca fiducia di Ninni Corda nei numeri e nel fiuto di un attaccante che resta tra i migliori della categoria, e non solo. Fiducia ripagata con 18 centri complessivi, titolo di capocannoniere e il sogno della Serie B accarezzato a lungo. A Monza, arrivato tra squilli di trombe e presentazioni in grande stile come torta e ciliegina di un mercato sontuoso, dopo la fastidiosa pubalgia curata a Cesena è stato però impiegato con il contagocce, disattendendo (la società) alle promesse e ai progetti paventategli. Appena tre partite giocate dal primo minuto, otto gettoni complessivi, tanta panchina e due gol a testimoniare che comunque la bravura non si smarrisce. E così, oltre alle beghe di natura economica che attanagliano il club brianzolo, Virdis deve

Fulvio Pea, tecnico del Monza

Fulvio Pea, tecnico del Monza

fare i conti anche con una sorprendente e antipatica situazione di natura tecnica. Che mister Pea non lo veda? “Non ho nessun problema con lui – assicura il bomber – e non ho intenzione di fare alcuna polemica, ma è chiaro che non posso permettermi di non giocare e dopo aver fatto quasi 50 gol in due stagioni il motivo mi interessa relativamente“. E con la Torres domenica? “Non so dire se sarò della partita e non è per fare pretattica. La verità è che lo sappiamo poco prima dell’inizio chi scenderà in campo. L’allenatore ci tiene sulle spine“.

Il Paese di Cuccagna è crollato presto. Rasenta il surreale infatti la situazione vissuta da giocatori e staff, assemblati e incaricati a inizio estate di centrare la promozione diretta in Serie B e costretti dopo appena tre mesi a ricorrere a tribunali e libri contabili. Non ci sono soldi per pagare gli stipendi (e che stipendi!), il presidente si è dato alla macchia e l’orizzonte resta plumbeo nonostante qualche spiraglio di luce abbia spinto a temporeggiare. “Adesso sappiamo che dobbiamo aspettare il giorno 20” spiega pacatamente Virdis. “Sicuramente viviamo una situazione pazzesca, passati da un’estate costellata da grandi proclami all’inconsistenza palesatasi alla prima scadenza nel pagamento degli stipendi. Sembra di stare dentro a un incubo, ma io personalmente mi sono messo l’anima in pace“. Sembra che i debiti si aggirino attorno ai 2 milioni di euro e negli ultimi giorni si è parlato di una pronta iniezione di liquidità (circa 700 mila euro) da parte di un ignoto “amico” del patron, il quale in attesa che la burrasca in Brasile si plachi ha deciso di svernare a Dubai. Una vicenda che assume contorni internazionali e che spinge la Monza calcistica al centro di intersezioni tanto drammatiche quanto grottesche. “Da quando sono qua ho sentito tante sparate – spiega l’attaccante – ma di fatti concreti non se ne sono visti. Navighiamo letteralmente a vista, andiamo avanti giorno per giorno. Dopo il 20 tireremo una riga e faremo i conti. Ci interessano i fatti, non le chiacchiere“.

Eppure la squadra è riuscita a fare quadrato nel momento più delicato. La corazzata ha finalmente lasciato gli ormeggi e tirato a lucido cannoni e artiglieria. Segno della grande professionalità di un equipaggio di prim’ordine. “La squadra è stata costruita per vincere il campionato, non l’ha mai nascosto nessuno. Non si fanno firmare certi contratti per fare le comparse. E’ stato normale all’inizio faticare un po’ nel trovare l’amalgama, ma adesso abbiamo imparato a conoscerci e siamo entrati nei meccanismi. Certo, siamo stati doppiamente bravi vista la situazione, bravi a isolarci e a far affidamento solo sulle nostre risorse, tecniche e mentali“. E’ la squadra più forte nella quale Virdis abbia giocato? “Esclusa la Serie B fatta a inizio carriera probabilmente sì. E’ sicuramente una

Francesco Virdis ai tempi della militanza a Cesena. In squadra con lui anche gli ex Cagliari Andrea Lazzari e Rocco Sabato

Francesco Virdis ai tempi della militanza a Cesena in Serie B. In squadra con lui anche gli ex Cagliari Andrea Lazzari e Rocco Sabato

squadra completa, perché se ci basiamo sulla rosa è indubbio che sia composta da 24 potenziali titolari. Anche l’anno scorso a Savona non eravamo mica male, ma qui non ci sono davvero riserve“.

Il prossimo avversario arriva dalla sua Sardegna. La Torres torna a Monza reduce dallo stop casalingo impostole dall’Alessandria, su un campo dove quest’anno ha già giocato rimediando una sconfitta contro la Giana Erminio. Hai mai visto i rossoblù all’opera quest’anno? “Sì, li seguo sempre, non ho mai nascosto di sentirmi vicino alla Torres per vicinanza da casa e per averci giocato da ragazzo (con la maglia Giovanissimi e Allievi, prima del passaggio alla Sampdoria ndr). Quest’anno ho visto l’impressionante vittoria sul Novara e proprio l’ultima partita“. Una prestazione perfetta e una decisamente meno. “Non dimentichiamo però che l’Alessandria è una squadra molto competitiva, tra le 3-4 quattro più forti del girone, per cui ci può stare un passaggio a vuoto. Si tratta di un episodio, ma in linea generale la squadra sta facendo benissimo“. La Torres di Costantino ha imparato a capitalizzare al massimo una compattezza che riesce a limitare enormemente i punti di forza dell’avversario, anche se l’assenza di Maiorino peserà non poco domani. “Anche se partiamo favoriti, le partite non si giocano nei pronostici. Io personalmente mi aspetto un incontro molto impegnativo, la Torres ha saputo mettere in difficoltà chiunque“.

E parlando di Torres, viene spontaneo chiedere se – al di là dei periodici e sempre puntuali rumors – si è mai stati realmente vicini a rendere effettivo un tuo ritorno in rossoblù. “Sì, due estati fa ci andammo vicini. Mi chiamò diverse volte Albieri, io diedi massima disponibilità, poi però la società probabilmente decise di battere altre strade e io sono rimasto a Savona“. Una decisione non certo presa a cuor leggero: quanti rimpianti per non aver accettato l’offerta del Parma? Massimo Coda, dopo il purgatorio in Slovenia – lo stesso proposto a te – oggi gioca (e segna) con la maglia dei ducali in Serie A… “Ti dico la verità, l’offerta del Parma c’era e non c’era, non avevo alcun entusiasmo di andare a giocare a Gorica, per cui nessun rimpianto. Ho fatto bene a restare a Savona e a testimoniarlo sono state le tante richieste arrivatemi durante il mercato“. Monza, con il senno di poi è stata una scelta poco felice (fu forte anche il pressing della Salernitana), ma è indubbio che, arrivato alla soglia dei trent’anni, le categorie che più si addicono a Francesco Virdis andranno conquistate a suon di gol e campionati vinti sul campo. Questo, il cecchino che incantava a vent’anni con le maglie di Montevarchi e Chieti e che dava il cambio a un certo Pellé in Serie B ai tempi del Cesena, lo sa bene. Con serenità e consapevolezza nei propri mezzi, Virdis guarda avanti. Niente gli è precluso, e anche questo lo sa bene.

Matteo Sechi

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