Atalanta-Cagliari, la prima volta andò così: nel 1932 al “Brumana” si giocò a tennis

La squadra del Cagliari in un'immagine d'epoca

La squadra del Cagliari in un’immagine d’epoca (stagione 1928-1929)

Domenica a Bergamo si gioca l’incontro tra i nerazzurri di casa ed i rossoblu del Cagliari. Pochi ricorderanno che il primo scontro diretto tra le due valenti compagini si giocò in un lontano campionato cadetto, più precisamente il torneo di Serie B 1931-32. La gara d’andata giocata a Cagliari arrise agli uomini di casa ed il punteggio finale sul campo di via Pola fu un secco 3 a 0. La gara che ci interessa è quella del girone di ritorno giocata a Bergamo nello stesso stadio di oggi, ma che allora, inaugurato da appena quattro anni, era intitolato a “Mario Brumana”.

L’incontrò si giocò il 27 marzo del 1932 ed era valevole per la settima giornata del girone di ritorno. Il Cagliari era reduce da due sconfitte ed occupava momentaneamente la dodicesima piazza a pari merito con la Comense. L’Atalanta, al contempo, cercava d’incrementare i suoi sforzi per diminuire lo svantaggio dalla coppia di testa formata da Palermo e Padova che poi risulteranno le formazioni promosse alla massima serie.

I bergamaschi sono quindi reduci da tre vittorie consecutive e sono intenzionati ad allungare la striscia vincente. Tra i neroazzurri militano il portiere Carlo Ceresoli, che diviene famoso per essere stato uno dei “Leoni di Highbury” nello storico confronto tra Italia e Inghilterra del 14 Novembre 1934 al quale parò un rigore a Brook. E che dopo aver militato nell’Ambrosiana di Meazza vinse parecchio con il Bologna per poi terminare la carriera nella Juventus, nel pieno del secondo conflitto bellico. Tra le file dell’Atalanta milita anche l’attaccante Vittorio Bonello, che due anni dopo verrà acquistato dal Cagliari, nel quale militerà per qualche anno, prima di passare al San Giorgio nel quale contribuirà a far emergere l’astro nascente del calcio sardo Renato Raccis. Il Cagliari si schiera con la seguente formazione: Soro, Guerrini, Lauro, Traverso, Chiantini, Orani, D’Alberto, Francovich, Ostromann, Filippi, Fradelloni. La partita risulta piuttosto ruvida, l’arbitro Ciarlantini di Genova è però insufficiente. Scorrettezze e nervosismo sono la costante dell’incontro che vede 2 espulsi, uno per parte: D’Alberto e Molins. L’incontro termina con un punteggio tennistico: 6 reti a 4 per l’Atalanta. Le due disastrose difese fanno acqua da tutte le parti. Il migliore in campo dei cagliaritani, nonostante il cartellino rosso all’89′, è D’Alberto “ala veloce, insidiosa e dal tiro fulmineo e preciso”, come lo descrive un famoso quotidiano sportivo dell’epoca. Degno d’elogio è anche Ostromann. 

Il primo tempo si chiude sul 3 a 0 in favore dei lombardi per effetto delle marcature di: Panzeri al 10’, Molins al 14’ e Simonetti al 36’. Nella ripresa i rossoblu si scuotono e tentano la riscossa, al 10’ segna Filippi su passaggio di Ostromann, ma subito i nerazzurri ristabiliscono le distanze, infatti, all’11’ su tiro di Bonello, Orani devia nella propria porta il pallone ingannando così Soro. Al 13’ D’Alberto realizza un calcio di rigore per effetto di un fallo di mano di Bettoni. Al 18’ D’Alberto realizza la sua personale doppietta con un tiro scaturito da una corte respinta della difesa bergamasca su punizione della stessa punta cagliaritana. Al 25’ e 33’ Simonetti porta a sei le marcature dei padroni di casa, prima che Fradelloni al 38’ batta per l’ultima volta Ceresoli, congelando il risultato sul 6 a 4 fino al fischio finale. A fine torneo il Cagliari chiuderà con 31 punti ed un tredicesimo posto il suo primo campionato di Serie B. L’Atalanta, invece, nonostante la stagione positiva, chiuderà al quarto posto con 39 punti e dovranno trascorrere cinque anni prima che possa raggiungere il traguardo della promozione in Serie A.

a cura Mario Fadda

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