Serie D – Arzachena, l’enfant prodige Spina: “Umiltà, esperienza e Giorico: ecco i nostri segreti e a chi mi ispiro”

Matteo Spina, centrocampista dell'Arzachena

Matteo Spina, centrocampista dell’Arzachena

E’ l’uomo del momento in casa Arzachena. Centrocampista col vizio del gol, ha deciso la gara di domenica scorsa contro il Selargius e non vuole fermarsi. Matteo Spina è uno dei prodotti del vivaio smeraldino, assieme a tanti (più o meno) coetanei si sta mettendo in luce nella squadra-sorpresa del girone G di Serie D. ”Sto vivendo delle belle emozioni, mi sto togliendo grandi soddisfazioni, dopo una stagione come quella scorsa finita con la retrocessione sul campo. La squadra sta vivendo un ottimo periodo, la vittoria contro il Selargius ci voleva per riportare buonumore, perché le prestazioni non erano mai mancate”.

Vi aspettavate di essere così in alto? “Personalmente no, ma con giocatori di esperienza come Manzini e Bonacquisti certi obiettivi non possono essere preclusi, ci danno una grossa mano. La società, tramite il direttore sportivo Zucchi, ha fatto un ottimo lavoro e non era facile perché la notizia del ripescaggio è arrivata tardi. La rosa è di ottimo livello”.

Qual è l’arma principale di quest’Arzachena? “L’umiltà con la quale affrontiamo tutte le partite. Per noi ogni partita è fondamentale, diamo tutto e cerchiamo di non sottovalutare mai l’avversario. Il lavoro paga sempre, anche divertendosi come facciamo noi, perché quando fai qualcosa di bello la possibilità di riuscita aumenta”.

Com’è il rapporto con mister Giorico? “Lui tratta tutti allo stesso modo, tiene molto alla crescita dei giovani e cerca di perseguire l’amalgama del gruppo. Direi missione compiuta”.

Sono giorni particolari per te: come li state vivendo, tu e chi ti sta attorno? “Non mi era mai capitato di avere così tante attenzioni, di fare due gol validi per una vittoria e meritarmi titoli di giornali e siti web. Amici, famiglia e chi mi sta sempre vicino sono più contenti di me, bisogna andare avanti”.

Il tecnico del Selargius, Karel Zeman, ha detto che la vittoria dell’Arzachena non era meritata, perché non avevate giocato a calcio e non eravate un bello sport per questo sport. Come avete preso queste parole? “Non abbiamo parlato di ciò, le dichiarazioni del dopo-gara di altri allenatori non ci interessano. Ognuno la vede a modo suo, noi dobbiamo guardare avanti e pensare ai nostri obiettivi.

In cosa senti di dover migliorare? “Sicuramente in tutto. Non si smette mai di imparare, l’esperienza è sempre fondamentale, probabilmente dovrei fare un pochino più gol, arrivare più spesso sotto porta perché 3 gol in tre stagioni di Serie D non sono abbastanza, mi sono sbloccato solo quest’anno. Gioco dove mi dice il mister, a seconda del tipo di match da affrontare. Studio dai più grandi, tre anni fa quando arrivai dal settore giovanile dell’Arzachena venni preso sotto l’ala protettrice da Bonacquisti, che ora è il capitano ed è qui da tanto tempo”.

Un giocatore cui ti ispiri? “Marchisio e Vidal, mi piacciono quei giocatori che vanno dentro, che creano scompiglio in area avversaria”.

Domenica si va a Terracina: avversario ideale per continuare a volare… “Probabilmente sì, ma guai a prenderli sotto gamba. Non ci sono mai partite facili e non possiamo permetterci di abbassare la guardia. La classifica dietro si è accorciata e tutti cercano punti pesanti. Noi siamo pronti per sfruttare l’occasione e rimanere lassù”.

Fabio Frongia

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